lunedì 30 marzo 2020

A tu per tu con Yusbiel Riguero Vega





Quale strumento ti piace usare per produrre musica?

E' sempre stato  il mio sogno suonare uno strumento musicale,desideravo essere un musicista dato che  non potevo essere un dj a causa di problemi finanziari.



Ti senti soddisfatto del lavoro?



 Sono molto soddisfatto del mio lavoro, mi ha dato tutto nella vita sin da  bambino, è l'unica passione  a cui ho dedicato la maggior parte del  tempo.


In che modo è cambiato il “divertimento” nei locali?


Il modo di divertirsi in un locale pubblico attrezzato per il ballo dipende dall'ambiente, dal gruppo di persone, dalla musica.Esistono molti fattori che influenzano lo stare  bene o divertirsi di notte di un soggetto.



Hai qualche aneddoto scherzoso da raccontare ?



Molti aneddoti, uno dei più comici è stato a Cuba. Dovevo aprire  il concerto  in quartiere e per problemi tecnici, ho fermato la musica di fronte a 4 mila persone. Di fronte a tutto quel numero di gente, non  sapevo dove nascondermi volevo che la terra mi inghiottisse, ma loro l'hanno risolto ed è stata questione di minuti che il suono tornasse.







domenica 29 marzo 2020

“ I 4 ACCORDI” di Luisella Urietti




#IOMIMANTENGOSANO suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e
diventare persone migliori
Quasi 20 anni fa fu pubblicato: I 4 accordi toltechiDon Miguel Ruiz.
Un libricino agile e apparentemente “leggero” che contiene 4 regole basilari in grado di cambiare le nostre vite se.... applicate.
Poiché il libricino l'ho prestato - e non è più tornato a casa - trascrivo a memoria i 4 accordi.
1 Che la tua parola sia impeccabile
2 Fai sempre del tuo meglio
3 Non fare supposizioni
4 Non prendere niente personalmente
Apparentemente sembra semplice, ma vi assicuro che metterle in pratica tutte e 4 le regole anche solo per un'ora... può rivelarsi un'impresa titanica.
1 La parola... quante volte mentiamo a noi stessi e agli altri? Quante volte non diciamo quello che pensiamo? La parola è energia, abbiamo vissuto per moltissimo tempo prima dell'invenzione della scrittura.... la parola è SACRA.
2 Fare del proprio meglio richiede una qualità base: LA PRESENZA. Se non siamo PRESENTI non possiamo fare del nostro meglio perché la nostra attenzione è... altrove.
Oltre alla presenza, dobbiamo IMPEGNARCI, CONCENTRARCI... insomma COINVOLGERCI, anche se non stiamo scolpendo la nuova Pietà o se ciò che scriviamo non è candidato al premio Strega.
3 Supposizioni? Questa regola è incredibilmente difficile da applicare: ogni giorno facciamo supposizioni circa ogni 5 minuti, quindi oltre 190 al giorno, per 16 ore di veglia.
Esagero????
4 Prendere personalmente... è automaticamente ciò che facciamo rispetto a quasi qualsiasi cosa ci veda direttamente interessati!
Dunque, il libricino in questione ha lasciato dentro di me un segno indelebile e mi ha insegnato, caso mai non l'avessi ancora capito, che l'apparenza inganna e che la SEMPLICITA' è uno strumento estremamente potente: un SUPER POTERE.

"MA CHE COSA È SUCCESSO?" di Luisella Urietti





#IOMIMANTENGOSANO Suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e
diventare persone migliori
Ma che cosa è successo?
A ben vedere la situazione attuale, da un certo punto di vista, è la semplice
ESASPERAZIONE di una situazione che stiamo vivendo da ormai parecchi anni: la
lontananza e l'isolamento.
Siamo tutti connessi e dotati di sofisticati strumenti di comunicazione mondiale.
Ma siamo lontani, isolati e soprattutto SOLI.
Anni fa, redattrice in una casa editrice, ho seguito un corso di Economia per le
superiori. L'autrice, suscitando generale perplessità e un po' di ilarità, aveva incluso
nell'elenco dei bisogni primari il BISOGNO D'AMORE...la necessità di essere “toccati”,
abbracciati, accarezzati, baciati. E così il bisogno d'amore compariva vicino al
bisogno di nutrirsi, dormire, ecc..
Lo sapete che i bimbi negli orfanotrofi, se non vengono anche amati - oltre che
accuditi -, crescono molto di meno secondo i paramenti pediatrici?
Quand'è l'ultima volta – pre Covid - che avete baciato, abbracciato, fatto l'amore,
accarezzato una persona che amate con ATTENZIONE, PRESENZA, PARTECIPAZIONE,
COINVOLGIMENTO e soprattutto INTENSITA'?
Quando lo avete fatto senza trasformarlo nell'ennesima ripetizione di un atto che ha
solo la gestualità esteriore di un moto di affetto, di amore, ma è privo dell'emozione
e delle sensazioni fisiche che sarebbe sensato provare/vivere/sentire in una
situazione simile?
Pensiamoci.
Perché è da questo che dobbiamo partire per diventare PERSONE MIGLIORI.
“Sono convinta che la nostra ricchezza come esseri umani sia data dalla nostra
umani-tà. Noi abbiamo inventato le macchine: la più semplice delle calcolatrici riesce
a fare in pochi secondi operazioni aritmetiche complesse come forse nessun essere
umano al mondo riesce a fare. Ma non ha un cuore”. CambiAmi la vita.


















sabato 28 marzo 2020

A tu per tu con Claudia R.Ojeda








A quale età hai incominciato  a muovere i primi passi nel "Mondo della Danza" ?

All'età di 5 anni mi sono unita a un gruppo teatrale nella mia città, dove insegnavano il "balletto" per i più piccoli, perché tutte le rappresentazioni avevano coreografie. Ho iniziato da lì, per poi entrare  nella scuola d'arte professionale (EVA) per il balletto ma non sono riuscita a finirlo a causa di una lesione della cartilagine alla caviglia.
Lasciando l'EVA, mi sono unita alla danza popolare di Yoruba e ho deciso di studiarla, è così  mi sono laureata all'Università delle Arti in Danza Popolare. Per questo motivo la mia passione sono le danze folcloristiche cubane che vanno oltre Yoruba e Congo. Raccogli da lì ai moderni reggaeton tra cui rumba,mambo, chachacha.


Che cosa ti regala questa disciplina?

Danza è vita è movimento, espressione, sensibilità, denuncia, accettazione, ti dà la libertà di sfogarti, difenderti, combattere contro ciò con cui non sei d'accordo o cosa fa.Unisce le persone alle culture. E' un linguaggio incomprensibile per coloro che non mostrano i loro sentimenti. Ti  fa viaggiare nel tempo è riempie di sentimenti. Pertanto questa disciplina dà in tutte le sue forme vita, amore, unione e speranza.

Con quale tersicoreo o ballerino ti piacerebbe danzare? A quale "balletto" sei più legata?

Non ho mai smesso di ballare, facevo parte di un gruppo amatoriale in cui tutti contribuivamo a creare la coreografia. E abbiamo girato per il comune mostrando la nostra arte e ci hanno seguito un po '. Quindi non ho un ballerino o un coreografo specifico con il quale mi piacerebbe lavorare di più con tutti, con cui amo ballare, rispettarlo e mi piace creare se è conosciuto o no. Non ho alcun balletto preferito.


Per concludere l'intervista, esiste la perfezione in questo sport?


La danza è piena di imperfezioni ed è qui che nascono i nuovi stili. Tuttavia, c'è la perfezione nel ballerino. Penso che la danza più perfetta, per così dire, sia la danza classica, devi seguire parametri e regole rigorose quando metti in scena uno spettacolo.  Tuttavia, il folklore e la danza moderna e contemporanea ti danno un po 'più di libertà di esecuzione e improvvisazione.







giovedì 26 marzo 2020

“OGGI VI RIVELO UN SEGRETO...di Luisella Urietti






OGGI VI RIVELO UN SEGRETO...
È molto importante #IORESTOACASA ma è fondamentale #IOMIMANTENGOSANO
Suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e diventare persone migliori
Trovo affascinante la crescita personale, quel processo che porta da un punto A a un punto B, con tutte le fasi intermedie. È come vedere una scultura che prende forma, diventando via via più precisa e bella.
Ho letto, per formazione e per piacere, personale centinaia di libri che hanno come obiettivo quello di fornire spunti, suggerimenti, esempi, esercizi ed altri strumenti per permettere alle persone di raggiungere i loro obiettivi, di realizzare le loro ambizioni, di portare a termine i loro progetti – di qualsiasi natura essi siano -, insomma di raggiungere il loro “successo” e quindi di eccellere.
“Eccellere, non perché bisogna essere vincenti o di successo a tutti i costi, ma perché si riesce ad essere unici in un mondo dove tutto è omologato. Il coraggio implica il cambiamento, ma soprattutto la forza di non adeguarsi...”. Paolo Crepet
Dopo decenni di studi ho anche frequentato una lunga formazione internazionale che mi ha permesso di integrare la conoscenza con l'esperienza.
Ma tutto questo non è sufficiente.
Tutti noi vogliamo vincere qualcosa, salire su qualche “podio” con o senza pubblico che applaude (ci sono anche “podi” personali, intimi, che solo noi sappiamo di aver conquistato).
Ma se tutti i libri, i corsi, i cd, le mail sulla crescita personale funzionano, perché la maggior parte della gente è scontenta/insoddisfatta e non riesce a raggiungere i propri obiettivi?
Una parte di noi non ha chiari quali siano: la risposta più comune è essere felice. Ma non è un obiettivo, lo è piuttosto COME esserlo, in quale modo, grazie a che cosa, con quali strumenti, con quali persone...
Chi ottiene qualcosa in un qualsiasi settore, sportivo, musicale, lavorativo... prima si è chiarito che cosa vuole e poi si è deciso a FARE, AGIRE, a trasformare un'idea in un'azione, o meglio in più azioni finalizzate a...
Se uno su mille ce la fa, significa che uno su mille si è allenato, ha agito, si è stancato, ha sofferto, ha tenuto duro, a volte ha pianto, a pensato di mollare... ma non l'ha fatto. Ha continuato, si è adeguato (le cose cambiano) e alla fine ha raggiunto un obiettivo che forse è un po' modificato, rispetto alla partenza. Ma l'ha raggiunto.

Perseguire i propri obiettivi/sogni prevede prima di tutto di CREDERCI, e poi FARE, SUDARE, COMBATTERE, LAVORARE... OGNI GIORNO per il tempo necessario.
Possiamo leggere tutti i migliori libri del pianeta e fare i corsi migliori o di tendenza... ma una volta finita la lettura e/o il corso, se non continuiamo, questa esperienza rimarrà solo una parentesi nella nostra vita, magari anche piacevole. Ma niente di più.
Che ne dite di cominciare subito?

Emergenza Corona Virus :numero verde AISM 800 803028.



mercoledì 25 marzo 2020

“È TUTTA UNA QUESTIONE DI + E DI -“ di Luisella Urietti





È molto importante #IORESTOACASA ma è fondamentale #IOMIMANTENGOSANO
Suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e diventare persone migliori
Avete notato fino a che punto il nostro atteggiamento mentale e il nostro UMORE influenzano lo svolgimento delle nostre giornate?
In questo particolare momento che stiamo vivendo l'atteggiamento mentale diventa ancora più evidente e DETERMINANTE.
I risvegli di questi tempi sono difficili un po' per tutti.
Ma c'è che si pone piccoli obiettivi in sequenza e chi invece esclama “Accidenti! Un'altra giornata rinchiusi. E adesso?”.
Che cosa rende queste giornate così diverse?
Il fatto che percepiamo la vita dal nostro stato interiore e molte cose che viviamo durante il giorno, anche rinchiusi fra 4 mura, ne sono la semplice risposta.
Tutto ciò cui prestiamo attenzione, positivo o negativo che sia, tende a riprodursi in modo quasi automatico.
“Per ottenere il meglio dalla quotidianità il primo passo è esercitarsi a pensare positivo. Benché sembri semplice, un atteggiamento mentale del genere può richiedere un vero e proprio sforzo, tanto siamo impregnati di negativo.
Una dinamica mentale positiva si collega automaticamente alle nostre emozioni e ai nostri pensieri positivi, cosa che rafforza la nostra fiducia. Questa dinamica ci permette un miglior accesso a tutte le nostre forme d'intelligenza (emotiva, intuitiva, razionale), e fa nasce il profondo desiderio di migliorare la nostra vita, di fare progetti e di trovare i mezzi e la forza necessari per concretizzare ciò che vogliamo. Anziché rimanere concentrati su di noi, le nostre azioni tengono conto non solo del nostro benessere, ma includono la felicità e il benessere degli altri”.
I nove segreti dell'intuizione - V. Mielczareck
Non sono mai stata una positivista ad oltranza (della serie andrà SEMPRE tutto BENE), ma so benissimo - per conoscenza e per esperienza - che se io stessa non mi sento di dare una chance di riuscita a qualcosa... allora non inizio nemmeno.
Il pensiero positivo è quello che coltiva quotidianamente la possibilità di successo di quello che vogliamo fare (pulire la veranda, riordinare gli armadi, insegnare a disegnare ai nostri figli, leggere un libro, fare un po' di fitness, imparare una nuova lingua, fare un planning quotidiano di sopravvivenza...).
Ogni mattina ABBIAMO IL POTERE DI SCRIVERE + oppure – davanti alla nuova giornata che sta per iniziare... A noi la scelta.
“La vita dell’ottimista e del pessimista finisce allo stesso modo. Almeno noi ottimisti ci saremo goduti il viaggio.” - Shimon Peres

martedì 24 marzo 2020

A tu per tu con Simona Sorbara




Come è cambiato il modo di fare spettacolo, musica , informazione ai tempi del Coronavirus?

E'il tremendo anno del Covid19,il 2020 della pandemia,sono una cantante e una speaker,e guardo questo momento  con gli occhi dell'artista che scrive per raccontare in musica e in parole tutte le emozioni che questo isolamento forzato ci sta dando.La musica e'cambiata.Tutti i concerti,gli spettacoli e gli eventi, sono stati giustamente cancellati o rinviati a data da destinarsi.Teatri,locali, pub o circoli ,dove si suonava sono stati chiusi dal Decreto Ministeriale  dunque  in molti hanno perso il loro lavoro. Non ci siamo persi d'animo, perche' il grande beneficio arriva dall'aiuto del web.
Ogni giorno ci sono emozionanti performance in diretta su Instagram o Facebook che tengono compagnia a tantissimi followers,oppure insegnanti di musica che offrono on-line  la loro prestazione con le lezioni via Skype in videoconferenza.-"Ci siamo ingegnati,spinti oltre,buttato il cuore oltre l'ostacolo perche'la musica non si ferma,perche'le note non hanno confine e dunque arrivano anche dove fisicamente,per via dei divieti,non e'possibile arrivare!"-I balconi delle nostre case sono diventati i nostri palcoscenici"-"radio e tv sono andate avanti per restare vicino agli ascoltatori".

È uscito il tuo nuovo disco musicale “ Rifiutata” quale testo scritto ti identifica di più?

E'uscito "Rifiutata",finalmente! Un album che raccoglie tantissime canzoni che mi rappresentano.Direi che proprio "Rifiutata" scritta dal Maestro,nonchè carissimo amico Valerio Liboni e'un brano che indosso molto bene .Per questa canzone devo anche ringraziare il grande Maestro Silvano Borgatta per gli arrangiamenti,senza dimenticare di F.Lisi e M.J.Pietroforte &Capogiro Records/ Biagio Puma.

È previsto un “tour “ nelle piazze maggiori o teatri italiane ?

Si stava  pensando ad un tour estivo che sara' rimandato in autunno/inverno proprio nel rispetto di questo particolare momento storico italiano.

Fedelissima granata, a chi dai il tuo “Cartellino Rosso “?

Sapete benissimo che il mio cuore batte granata e che "Cartellino Rosso"e'il programma di calcio che mi vede a fianco della stupenda Vittoria Castagnotto e che ogni settimana affida proprio un cartellino rouge a chi ha commesso qualcosa.Questo Cartellino Rosso lo vorrei dare proprio al Signor Coronavirus che, con prepotenza e'entrato nelle nostre case,nella nostra vita,a gamba tesa...vinceremo noi,vinceremo restando a casa,e...#andràtutto bene!




A tu per tu con Valeria Votano




Valeria Votano nasce nel 1990 nel torinese e vive a Torino. Nutre da sempre interesse per il mondo dell'arte e dell'espressione artistica e si laurea con lode in Conservazione e Restauro dei Beni culturali. Nel 2018 intraprende il precorso che approfondisce la passione che coltiva fin da piccola: l'amore per gli animali e, in particolare per i cani, conseguendo il diploma nazionale CSEN come Educatrice Cinofila.

Quali caratteristiche deve avere un Educatore Cinofilo?
La figura dell’Educatore Cinofilo deve essere innanzitutto una figura poliedrica e adattabile. 
Naturalmente la passione e la competenza rappresentano la base fondante per essere un buon professionista. Trovo però che ciò possa non bastare, in quanto una delle caratteristiche che non deve mancare è la capacità di ascolto. Ascolto delle necessità del proprietario ma soprattutto di quelle del cane. Alcune problematiche nel rapporto cane/uomo possono nascere da “incomprensioni” nella comunicazione tra le due parti. 
Dobbiamo ricordarci che il cane ha un modo di comunicare diverso dal nostro e, se non si impara a rapportarsi con lui in maniera corretta, non si avrà la possibilità di creare un rapporto di fiducia e collaborazione.
Per insegnare ciò l’educatore cinofilo deve anche saper esprimere adeguatamente i suoi insegnamenti, adattandoli al meglio al proprietario e alla situazione che necessita del suo intervento. E’ anche qui che entra in gioco la sua adattabilità: ci troviamo di fronte a individui diversi (sia bipedi che quadrupedi) e dunque il percorso di educazione andrà modellato di caso in caso per ottenere il risultato desiderato e per permettere di creare un miglior rapporto cane-proprietario.

Quali razze canine sono predisposte ad essere educate? Quali no?
Non ci sono razze canine che non possono essere educate. Lo stesso vale naturalmente per i cani che non sono di razza.
Una buona educazione si basa sulla buona comunicazione tra il proprietario e il suo cane. Perseguendo tale obiettivo (soprattutto se l’educazione inizia da cucciolo, ma anche da adulto), la razza non è discriminante.
Bisogna però pensare che ogni razza canina ha delle peculiarità. Le strategie adottate durante il percorso educativo dovranno quindi tener conto di tali caratteristiche.
Anche le differenze individuali tra i soggetti sono da tenere in considerazione. Ad esempio è possibile che un cane preferirà come premio il gioco, mentre un altro il cibo. 
L’educatore andrà così a capire queste particolarità e a valorizzare le potenzialità di ogni soggetto e di ogni binomio.


Capitano momenti "no" durante l'addestramento?
Certo, i momenti “no” possono capitare! Ma se vediamo che un insegnamento non è correttamente recepito da parte del cane o del proprietario è probabile che il metodo adottato non sia quello più adatto per il soggetto preso in considerazione. 
Un metodo valido ed efficace per molti cani può magari non esserlo per uno in particolare. Allora che fare? Qui entra ancora in gioco l’adattabilità di cui parlavo prima. Si reinventa il sistema per trovare la chiave che potrà essere efficace  per la situazione: per essere educatori cinofili bisogna essere anche un po’ creativi!

Quanto è importante la figura del padrone?
Questa figura è assolutamente fondamentale!
Più che di padrone parlerei  di proprietario o di conduttore. Noi abbiamo la responsabilità del nostro cane, della qualità della sua vita e della nostra in sua compagnia. Un buon rapporto con lui non si instaura con la paura ma ponendo il cane in condizione di potersi fidare di noi e di voler collaborare con noi. Tutto questo si ottiene impostando regole di gestione chiare e coerenti,avvalendosi dell’aiuto dell’Educatore
Il percorso di educazione è infatti diretto sì al cane, ma anche (e alle volte soprattutto!) al proprietario. 
E’ lui che trascorre la sua vita in compagnia del suo amico a 4 zampe ed è lui che deve mettere in pratica quotidianamente gli insegnamenti dati dall'educatore. Se impara a comunicare con il suo cane adeguatamente e, a sua volta, a decifrare la comunicazione che il cane usa, otterrà un rapporto di fiducia e collaborazione che farà del suo cane un cane educato, in grado di vivere nell’ambiente umano da noi abitato. 
Avere un cane educato  ha un doppio vantaggio per entrambe le parti: per noi vuol dire essere sereni che  il nostro amico a 4 zampe si comporterà in maniera adeguata in tutte le situazioni a cui l’abbiamo abituato, e per il cane vorrà dire poter accompagnarci e passare molto tempo con noi. 
E per loro, non c’è miglior regalo.


lunedì 23 marzo 2020

“Riflessioni sul CAMBIAMENTO e sulla FELICITA' “di Luisella Urietti



Anche le favole finiscono, come scrive pure Massimo Gramellini nel suo libro L'ultima riga delle favole, quella che recita “E vissero per sempre felici e contenti.”
Già, ma cosa significa appunto felici e contenti?
E quanto tempo dura tutto ciò?
Ognuno di noi vuole essere felice. Questa è la risposta più frequente che si ottiene quando si chiede a qualcuno che cosa vuole nella vita.
Solo che la felicità non viene pensata come il frutto di qualcosa, intendo non viene vista come la conseguenza reale di una serie di azioni (o non azioni) atte appunto al suo raggiungimento.
Viene considerata come un qualcosa che prima o poi ci spetta di diritto, ci è dovuta e ci arriverà addosso magari come una folata di vento o uno scroscio di pioggia. Potenzialmente anche il vento o la pioggia possono regalarci attimi di felicità, ma di nuovo dipende da come reagiamo: “Che bello, una ventata d'aria fresca!/ Waw, finalmente un po' d'acqua!”oppure “Accidenti, i fogli sono volati via!/ Che seccatura, non ho l'ombrello”
Ecco appunto.
Che cos'è la felicità?
Chissà! Difficile da definire, è una parola dal contenuto “mutevole e mutante”. Infatti ci sono cose che ci rendono felici oggi e infelici domani.
Sono forse le più superficiali? Dipende, forse sì o forse no.
Fatto sta che ciò che ci rende felici è molto variabile e condizionato da emozioni, sentimenti, avvenimenti, persone, luoghi, ricordi, suoni, rumori, odori...
Tutto questo se noi decidiamo di metterci nella prospettiva dello spettatore. Ma fin dall'inizio di questo libro la prospettiva è quella del protagonista e lo ricordo ancora - caso mai non l'avessi ripetuto abbastanza - la grande differenza tra i due è che lo spettatore “subisce” e molto spesso si lamenta di ciò che qualcun altro ha scelto al suo posto.
È colui che si definisce infelice, sfortunato, sfigato...
Chi invece sceglie di essere protagonista, non l'ho mai sentito definirsi in questo modo.
Tutti noi sappiamo molto bene quanto sia comodo non scegliere, a patto poi di essere disposti ad accollarci le conseguenze che ne derivano. Questo ci permette di avere l'ultima parola: esprimere il nostro disappunto e il nostro scontento e lamentarci in tutte le forme che conosciamo perché abbiamo ottenuto cose diverse da quelle che volevamo, perché non ci piace la portata che il cameriere ci ha servito, perché il villaggio turistico è troppo rumoroso, troppo caro, ecc... ecc...
Tuttavia le cose cambiano, con o senza la nostra approvazione.
Anche quando siamo felici.
Situazioni che non avremmo mai pensato si potessero modificare... Voilà: non sono più le stesse dall'oggi al domani e noi ci troviamo sorpresi ma soprattutto impreparati. Sì, perché la vita cambia senza aspettare che noi siamo pronti, disponibili o recalcitranti, o ancora decisi a catalogare certi eventi come positivi o negativi.
Già, provate a riflettere un momento sulle vostre vite: avete mai notato che certe “disgrazie/catastrofi” a ben vedere vi hanno salvati da situazioni che si sarebbero rivelate, nel futuro, di gran lunga peggiori? Ma questo riusciamo a vederlo – e nemmeno sempre –

solo con il senno del poi, dopo un lasso di tempo più o meno lungo.
Qualche volta da soli, ma molto spesso è più facile se qualcuno, magari un professionista che possiede il necessario distacco, ci affianca.
La prima reazione, quando le cose non vanno come vogliamo, è quella di arrabbiarsi, incolpare qualcuno (se esiste fisicamente) o la sorte, o la sfortuna, o Dio se siamo religiosi.
È una tappa necessaria e salutare e forse inevitabile, se di breve durata. Altrimenti continueremo a prendercela con qualcosa di esterno (alleggerendoci allegramente della nostra parte di responsabilità e – soprattutto - evitando di cogliere i lati positivi e le nuove possibilità insite nel cambiamento stesso), covando rancore e risentimento che nel tempo saranno destinati a crescere, assorbendo le nostre energie e indebolendoci, e alla fine addirittura a farci ammalare...
Cose, persone, situazioni, persino le immutabili montagne si modificano, che noi vogliamo o meno, che siamo disposti a vederlo o meno, che l'accettiamo o meno, che siamo felici o infelici.
Liberamente tratto da CambiAmi la vita



domenica 22 marzo 2020

Stare a Casa è un Obbligo!




Tutte le forme di comunicazione ( Radio, Web , TV Private/ Nazionali e Social Network) hanno lanciato l' hashtag #iorestoacasa #insiemecelafaremo #finoadomani.
Il Premier Giuseppe Conte ha rilasciato le seguenti dichiarazioni poco  prima della mezzanotte:"E' necessario compiere un altro passo -prosegue - dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali".
Per sensibilizzare il grave momento che sta attraversando l'Italia  si sono attivate molteplici Istituzioni per aiutare la Sanità Regionale  che è al collasso per sovraffollamento nei Reparti di Terapia Intensiva con il personale sanitario stremato dalla situazione  e le famiglie in difficoltà.
Si ferma tutta la Nazione causa sempre delle persone poco intelligenti che non hanno compreso l'importanza facendo prevaricare il "qualunquismo".
Dai commenti raccolti da più parte quali  supermercati, mercati, e persone comuni riporto delle testimonianze ( vedi foto sottostante).




















https://youtu.be/GN_m-rH7g7I

https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/notizie/dal-22-marzo-al-3-aprile-piemonte-misure-piu-restrittive-per-contenere-coronavirus

“IL TEMPO IN ABBONDANZA PER IL CAMBIAMENTO “ di Luisella Urietti




Ciao a tutti.
Non avrei mai potuto immaginare, come nessuno di noi credo, che avremmo avuto in abbondanza la risorsa per la quale combattevamo – fino a pochi giorni fa - con il coltello fra i denti....
Lottavamo strenuamente ogni giorno semplicemente per avere qualche minuto in più, ora abbiamo giorni e... settimane.
Ma il tempo, al pari dell'energia, è una risorsa LIMITATA e per questo preziosa.
Ora che ne abbiamo tanto CERCHIAMO DI NON SPRECARLO.
Il tempo è gratis ma è senza prezzo.
Non puoi possederlo ma puoi usarlo.
Non puoi conservarlo ma puoi spenderlo.
Una volta che l’hai perso non puoi più averlo indietro. Harvey MacKay
In un periodo in cui il CAMBIAMENTO è diventata la PAROLA D'ORDINE datevi una possibilità, leggete le storie di chi ha cambiato vita la propria vita anche prima del Covid19.
Le vite degli altri sono state per me sempre uno spunto, un suggerimento, un'ispirazione e SOPRATTUTTO la certezza che qualcuno ce l'ha fatta.
Ora che abbiamo in abbondanza la risorsa più importante IL TEMPO, CE LA POSSIAMO FARE TUTTI!!!!!!
Dunque CAMBIARE È POSSIBILE.
Ogni mattina passo davanti al mio frigorifero dove sul magnete Mark Twain mi ricorda: "Non sapevano che fosse impossibile. Quindi l'hanno fatto!!"
BUONA LETTURA, che questo libro vi sia di conforto e di aiuto, io l'ho scritto per voi. E se lo avete già letto... suggeritelo a qualcuno che potrebbe averne bisogno.
Carissimi, penso che in momenti di difficoltà tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte e a dare qualcosa di noi.
Per questo ho creato #iosonoilcolibriefacciolamiaparte.
Ho messo la mia professionalità a disposizione di tutti, e creato questo gruppo per dare supporto e spunto a voi, in parte clienti, in parte amici, in parte conoscenti.
Contattatemi privatamente se avete bisogno, così come se non volete par parte del gruppo. Non preoccupatevi, non vi sommergerò di messaggi.
Se ognuno di noi, proprio come il minuscolo colibrì, fa la sua parte... il domani di ognuno di noi sarà migliore, proprio come quello di tutti.
Grazie per la vostra attenzione.



sabato 21 marzo 2020

A tu per tu con Darwin Pastorin




Darwin Pastorin, italo-brasiliano, 20 anni a Tuttosport, direttore di Tele+ e Stream, dei Nuovi Programmi di Sky Sport, di La7Sport e Quartarete TV, oggi cura un blog su Huffington Post. Ha scritto numerosi libri mettendo insieme calcio e letteratura, memoria personale e memoria collettiva.
In base alla sua esperienza come lo percepisce il futuro del calcio italiano?

Vedo un futuro felice. Giovani apprendisti campioni stanno crescendo bene e ho fiducia nella serietà e nel lavoro di Roberto Mancini, allenatore della nostra Nazionale: i prossimi Europei, che si disputeranno, per via dell’emergenza sanitaria, il prossimo anno, potrebbero vestirsi di azzurro. Ricordo che l’Italia ha conquistato, sinora, una sola edizione della massima manifestazione continentale: nel 1968, 2-0 all’Olimpico di Roma, nella finale bis contro la Jugoslavia, grazie alle splendide reti di Gigi Riva, il breriano “Rombo di Tuono” e di Pietro Anastasi, il caminitiano “Pietruzzu”. E al nostro movimento servirebbe un successo nella Champions League: riuscirà la Juventus, in questa stagione, a sfatare la tradizione sfavorevole? È la speranza di molti... Intanto ci godiamo le imprese della bellissima Atalanta, una squadra che pratica un football divertente e moderno, votato all’attacco. Non più una favola, ma una lucente realtà. Complimenti a Gasperini. Un applauso, ovviamente, anche alla spavalda e convincente Lazio di Simone Inzaghi. Una squadra in odor di scudetto, Juve permettendo. Quest’anno, tra l’altro, sono cinquant’anni dallo storico scudetto del Cagliari e dalla fantastica Italia-Germania 4-3, semifinale del mundial messicano del 1970, terminata con quegli epici tempi supplementari. Credo molto nella ulteriore crescita del calcio femminile: le nostre ragazze sono semplicemente fantastiche!


Il “leggero abbassamento “,dello stipendio dei tesserati di Lega  di Serie A, puó ridimensionare i conti economici delle Società Sportive?

Faccio mie le parole di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio: “Tagliare lo stipendio dei calciatori non deve rappresentare un tabù”. Si parla di una decurtazione del 20-30%. L’appello è rivolto, a quanto pare, soprattutto ai giocatori della serie A, ai più ricchi. La questione è aperta. Vorrei ricordare, nel contempo, le grandi prove di solidarietà, dal punto di vista economico e non soltanto a parole, offerte da diversi giocatori ed ex giocatori per fare fronte all’emergenza Coronavirus, soprattutto per quanto concerne gli aiuti agli ospedali.

I calciatori d’élite come l’ex Portiere sardo del Paris Saint -German  Salvatore Sirigu, il Capitano del Torino F.C. Andrea Belotti e il Difensore Armando Izzo,chi delle “Grandi” potrà acquistare questi giovani ragazzi di talento?

In verità non riesco a pensare a un Toro senza tre elementi fondamentali come Sirigu, Belotti e Izzo. Rappresentano un patrimonio per la società e per i tifosi granata. Sono un appassionato di portieri, il ruolo più romantico, con la “vecchia” ala destra, del nostro football: e ritengo Sirigu uno dei migliori estremi difensori in circolazione. Farebbe gola a molti club, e non soltanto del nostro campionato. Ma devo ammettere: la maglia del Torino gli dona, è molto!

venerdì 20 marzo 2020

“CAMBIARE le PROPRIE ABITUDINI “ di Luisella Urietti






È molto importante #IORESTOACASA ma è fondamentale #IOMIMANTENGOSANO
Suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e diventare persone migliori
“Le abitudini sono come una fune. Ne intrecciamo un trefolo ogni giorno e ben presto non riusciamo più a spezzarla.”. - Horace Mann
Perché è così difficile cambiare le nostre abitudini anche in situazioni dov'è in gioco la nostra vita?
Ognuno di noi ha schemi di funzionamento che ci permettono di vivere in società. Sono comportamenti che si attivano automaticamente, senza coinvolgere la nostra attenzione. Più schemi sono presenti nella nostra vita, meno disponibilità avremo verso il cambiamento.
Dunque.
Più schemi = meno attenzione = meno allenamento ad utilizzare l'attenzione = maggiore resistenza al cambiamento.
Ognuno può condurre una ricerca sulle proprie resistenze: tutto ciò che posticipiamo e non troviamo il tempo di fare – soprattutto adesso – dovrebbe essere indagato ;-)
Suggerimenti su abitudini che possono essere modificate in meglio in questo periodo.
1 Mangiare più lentamente
Quanto tempo dedichiamo al nostro pasto? A cosa pensiamo quando mangiamo? Gustiamo i cibi o li trangugiamo? Ci ricordiamo che cosa abbiamo mangiato ieri? Mangiare lentamente ha un'enorme quantità di vantaggi, tutti legati a un sensibile aumento del nostro piacere gustativo, del nostro benessere digestivo, e non solo...
2 Guardare in alto
Dal 2005 vivo al 6° e ultimo piano di un palazzo, ogni giorno mi affaccio e lascio vagare lo sguardo in tutte le direzioni ... le persone invece guardano solo verso terra... nessuno mai guarda il cielo.
L'anno scorso un nuovo dirimpettaio mi ha vista: è stata la prima persona in 14 anni. Siamo diventanti amici.
Se vogliamo ELEVARCI dobbiamo guardare in alto, perché lo sguardo, a differenza dell'udito, possiamo decidere dove indirizzarlo. Dove guardiamo in prevalenza?
3 Prendersi cura di sé.
Non significa lavarsi, pulirsi, ecc... significa PROVARE PIACERE nel farlo.

Che cosa succede quanto lo facciamo? Ora abbiamo più tempo... riusciamo a concederci anziché il lavaggio rapido una doccia o un bagno soddisfacente? A cosa pensiamo quando ci prendiamo cura di noi?
4 Essere presenti
Siamo qui, ma non ci siamo: siamo presenti/assenti. Una parte della nostra attenzione è nel passato e una parte nel futuro. QUI E ORA è una condizione eccezionale... ad esempio quando ci diamo una martellata sul dito...
Siamo consapevoli di questo? E siamo consapevoli che questo atteggiamento di presenza/assenza alimenta i nostri schemi e non ci fa mai godere pienamente delle cose che viviamo?
SENZA LA NOSTRA PRESENZA, ANCHE LA MIGLIORE ESPERIENZA NON SUSCITERA' GRANDE EMOZIONE/ECCITAZIONE.
Se oggi gustiamo una bevanda o un cibo particolare... chiudiamo gli occhi, e sentiamone il gusto. È una cosa che ci piace e può darci molto più piacere. Se lo facciamo, quel sapore ci rimarrà in bocca più a lungo e ci renderà un pochino più contenti. Provare per credere!!!!
 “Nulla sarebbe più faticoso che mangiare e bere se Dio, oltre che una necessità, non ne avesse fatto un piacere.” - Voltaire

giovedì 19 marzo 2020

A tu per tu con Lilian Beatriz Esquirol Machado




Qual è lo stile di danza nel quale percepisci di essere più comunicativa?

Mi sento più identificato: con i generi cubani tradizionali poiché senza le mie radici e la musica che mi piace di più.


Qual è la tua giornata ideale?

Non mi sento di avere una giornata ideale, per me ogni giorno in cui faccio ciò che amo ballare è perfetto.


Quale membro della tua famiglia ti ha sostenuto di più?

Tutti i membri della mia famiglia mi hanno aiutato molto a realizzare il mio sogno di diventare una ballerina professionista, se non fosse stato per il loro sostegno non l'avrei realizzato.


Futuro?

nel mio futuro voglio creare la mia accademia di danza e farmi amare e notare dal pubblico italiano che è quello per cui sto lavorando in questo momento.







mercoledì 18 marzo 2020

Webathon. it :Tomás Rincón partecipa all’ iniziativa benefica sui Social con Valter Rolfo


Questa mattina  il giocatore venezuelano Tomás Rincón del Torino Football Club ha partecipato  alla Webathon per il Piemonte.
Iniziativa benefica lanciata sui Social Network  per raccogliere fondi da destinare al sistema sanitario regionale.
A presentare i vari ospiti appartenenti al Mondo dello Sport e Spettacolo vi era il conduttore Valter Rolfo di Mediaset TV.

“La differenza tra LOTTARE PER e LOTTARE CONTRO“di Luisella Urietti



È molto importante #IORESTOACASA ma è fondamentale #IOMIMANTENGOSANO
Suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e diventare persone migliori
Siamo in lotta.
Da lunedì 9 marzo 2020 siamo entrati ufficialmente "in guerra". Una guerra strana la nostra, piuttosto passiva se pensiamo alla guerra in senso tradizionale.
Una guerra di posizione.
La storia dell'umanità è disseminata di guerre, e quindi di lotte.
L'unica grande differenza è tra LOTTARE CONTRO o LOTTARE PER.
Cosa significa.
Lottare contro significa resistere e quindi dare ancora più forza all'avversario.
Alla base c'è una legge della fisica, ampiamente utilizzata nella pratica delle arti marziali.
Lottare contro significa focalizzarsi sul PROBLEMA.
Lottare per significa focalizzarsi sulla SOLUZIONE DEL PROBLEMA.
Noi non possiamo risolvere il problema che ci ha portati a rinchiuderci in casa.
Ma possiamo indirizzare le nostre forze nell'organizzazione delle nostre giornate e la pianificazione dei nostri obiettivi futuri.
Quando usciremo,noi saremo le persone che abbiamo deciso di diventare in questi giorni di reclusione.
Mi spiego meglio.
Ogni situazione di crisi contiene in sé germogli di novità, di cambiamento e di evoluzione. A noi scegliere se vogliamo lamentarci della situazione o cercare di utilizzare la situazione al meglio delle nostre possibilità.
Questa scelta determinerà chi saremo quando usciremo.
Questa scelta ha determinato la nostra vita precedente e determinerà quella futura, fino all'ultimo dei nostri giorni. Diventarne consapevoli è l'inizio del LOTTARE PER.
“Tutti i giorni... è possibile cambiare ciò che ci rende infelici. L’istante magico, quel momento in cui un “sì” o un “no” può cambiare tutta la nostra esistenza. Tutti i giorni fingiamo di non percepire questo momento, ci diciamo che non esiste, che l’oggi è uguale a ieri e identico a domani. Ma chi presta attenzione al proprio giorno, scopre l’istante magico: un istante che può nascondersi nel momento... nelle mille e una cosa che ci sembrano uguali. Questo momento esiste: un momento in cui tutta la forza delle stelle ci pervade e ci consente di fare miracoli.”

Paulo Coelho - Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto Ogni momento è buono per cambiare.
MA IL MOMENTO MIGLIORE E' ADESSO.

lunedì 16 marzo 2020

“Chiedere e Pretendere “ di Luisella Urietti




È molto importante #IORESTOACASA ma è fondamentale #IOMIMANTENGOSANO
Suggerimenti per utilizzare proficuamente la reclusione e diventare persone migliori
Perché è così difficile per noi umani chiedere aiuto?
Cito direttamente dalla quarta di copertina del mio libro. CambiAmi la vita:
“La vita potrebbe essere più leggera e piacevole se non fossimo convinti che bisogna sempre dimostrarsi forti, audaci e autonomi.
Se potessimo permetterci ogni tanto di dire Non lo so e Ho bisogno di aiuto.
Se accettassimo l'idea che, nei momenti difficili, avere a fianco un alleato, è molto meglio che essere da soli.”
Ora è il momento in cui TUTTI abbiamo bisogno di aiuto, chi più, chi meno e in modi e forme diversi.
CHIEDETE, VI SARA' DATO c'è scritto anche nella Bibbia
Il punto è che non siamo capaci di chiedere, perché chiedere è un atto di umiltà. Noi – spesso – pretendiamo.
E pretendere è un atto di arroganza.
Pretendiamo innanzitutto che il nostro corpo funzioni bene e che sia sempre al'altezza delle varie situazioni... molto spesso senza dargli ciò di cui ha bisogno come riposo, cibo adeguato, idratazione, dunque senza ascoltarlo e senza quasi conoscerlo.
Vi lascio un esercizio che aiuta a usare il tempo che abbiamo in questi giorni per diventare persone migliori.
Riflettete sulla differenza tra CHIEDERE e PRETENDERE.
Poi scrivete FINALMENTE quella mail che attende da tempo in qualche angolo della vostra mente, mandate quel whatsapp/msg che avete pensato cento volte e non avete ancora scritto, chiamate quella persona a cui pensate spesso....
Le richieste di “aiuto” non devono comportare vergogna, perché danno la possibilità all'altro di essere generoso, e a noi, in fondo, di sentirci amati da coloro che non aspettano altro che poter finalmente fare qualcosa per noi.