martedì 23 novembre 2021

Serie A Tim : Torino - Udinese 2-1 ( 8' Brekalo, 48'Bremer , 77'Forestieri )

 

Stadio Olimpico Grande Torino 


 
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji (st 25' Zima), Bremer, Buongiorno; Vojvoda, Lukic, Pobega, Aina (st 18' Singo); Praet (st 18' Linetty), Brekalo (st 37' Pjaca); Belotti (st 37' Zaza). A disposizione: Berisha, Izzo, Baselli, Sanabria, Kone, Warming, Rincon.

 Allenatore: Juric
 
Udinese (3-4-2-1): Silvestri; Becao, Nuytinck (st 14' Arslan), Samir; Molina, Walace, Pereyra, Udogie (st 33' Soppy); Pussetto (st 14' Forestieri), Deulofeu (st 38' Samardzic); Beto. A disposizione: Padelli, Carnelos, Zeegelaar, Success, Jajalo, Nestorovski, De Maio. 

Allenatore: Gotti 


Ammoniti: pt 16' Molina, st 12' Pereyra, st 23' Walace, st 47' Zaza







13 ^ giornata di Campionato di Serie A Tim   Torino FC - Udinese. Terza vittoria consecutiva in casa per i granata che battono i bianconeri per 2-1. I padroni di casa vanno in vantaggio nel risultato all'8 minuto di gioco del primo tempo grazie alla conclusione forte e angolata di Brekalo. Il secondo tempo si apre con la rete di Bremer  48' che  nella mischia risolve  in area friulana. Forestieri riapre i giochi al 77', ma la rimonta non si completa. Seconda sconfitta di fila in trasferta per il tecnico Gotti.








lunedì 22 novembre 2021

A tu per tu con Alessandro Cerutti


Alessandro Cerutti




Chi è Alessandro Cerutti?

Alessandro Cerutti è un Diversamente giovane di 25 x 2 + 1 (se risolvete l’equazione siete dei geni), che si diverte a scrivere e spera di riuscire a divertire anche i suoi lettori. A parte gli scherzi, nella vita di oggi sono un insegnante, un marito e un papà, ma nel passato sono stato anche tante altre “cose” che oggi non sono più, ma che, in qualche modo, fanno ancora parte di me. 

Qual è il “mestiere ” dello scrittore? 

Quando mi sento chiamare scrittore, devo essere sincero, mi emoziono ancora molto, anche se sono trascorsi già quasi 10 anni dalla pubblicazione del mio primo romanzo. Credo di avere alcuni tratti distintivi nel mio essere scrittore infatti, non soltanto vorrei far divertire il lettore ma mi piacerebbe anche spingerlo a riflettere. Tranne nel giallo “Indizi e silenzi”, che è puro intrattenimento ed è stato scritto per questo motivo, negli altri miei libri amo fornire ai miei lettori spunti su cui riflettere. Così è nei due fantasy “I cavalieri di Taurinia” e “L’ordine del mandylion”, e lo stesso vale per “Il gatto nella tempesta”, sul tema del bullismo e “Come l'acqua di Sebilj” che racconta una storia d'amore, che ha sullo sfondo il conflitto dell’ex Jugoslavia negli anni ’90. Da queste mie parole si evince che non amo lasciarmi incasellare in una categoria specifica di scrittura, avendo pubblicato diversi generi letterari, tutti con editori che hanno investito su di me. 

Cosa l ‘ha spinta a intraprendere questa carriera?

Fin a bambino mi è sempre piaciuto leggere: quando prendevo il pullman per andare a fare sport, portavo sempre con me un libro. Il primo romanzo che ricordo e che mi aveva molto colpito è “Il richiamo della foresta” di Jack London, al quale ne sono seguiti molti altri di diversi generi letterari: dalla fantascienza alla narrativa più classica, fino ad arrivare al thriller, quando ero già adulto. Scrivere è stata per me una scommessa. Inizialmente ho scritto e portato in scena alcuni spettacoli teatrali poi, proprio da uno di questi, ho tratto il mio primo romanzo “I cavalieri di Taurinia”. Da lì mi sono lasciato ispirare e guidare dalla mia fantasia e dalle mie emozioni. 

Torino si veste di nero, viaggio nella Torino criminale negli ultimi due secoli, perché ?

Torino si veste di nero è un monologo teatrale, una mia performance personale, nata con l'idea di provare metodologie nuove per far conoscere i miei libri. Quando un lettore partecipa alla presentazione di un romanzo, si aspetta che l'autore racconti i suoi libri e qualcuno lo intervisti. Ecco, a me è sembrato che, a questo tipo di presentazione, se ne potesse affiancare un altro: una performance teatrale. Così nasce “Torino si veste di nero”.
In questo spettacolo non porto solo i miei libri, ma anche me stesso, la mia passione per la storia e il mio amore per il teatro, raccontando alcuni delitti irrisolti accaduti nella città di Torino, trasformandola quasi in una dark city dei fumetti. Faccio questo perché spero così che i potenziali lettori si facciano coinvolgere dalle mie passioni e che decidano di leggere i miei romanzi


Nuovi Progetti 2022?

Il 2022 mi si presenta come un anno di ritorni e di novità. A fine novembre uscirà la riedizione de “I cavalieri di Taurinia”, dopo che la prima e anche la seconda edizione sono andate esaurite. Il romanzo avrà una veste tutta nuova, con una copertina speciale. Poi stiamo lavorando con un amico ad una versione di “Torino si veste di nero” con musica dal vivo, da proporre nei locali torinesi e nei teatri. In ultimo, e questa è la scommessa più grande, un nuovo editore sembra interessato ad un romanzo inedito che gli ho proposto e che potrebbe aprire nuovi scenari. Ma su questo sono un po’ restio a parlare, perché è una trattativa appena imbastita e carica di troppe speranze per rovinare il tutto con facili entusiasmi. Però incrociate le dita per me!!! Continuerò a scrivere per il mio blog e in ultimo ho un’idea che mi frulla in testa da tempo e che magari riuscirò a realizzare: un podcast crime. Ma c’è davvero tanta carne al fuoco e vediamo che cosa riuscirò a realizzare.





Quali sono i suoi passatempi?

Avete tempo? Perché ne ho moltissimi. Peccato che manchi il tempo per viverli tutti. Leggere, scrivere, viaggiare, fare sport, andare in montagna, viaggiare in moto, il cinema… ma il più bello di tutti è sicuramente trascorrere il tempo con la mia famiglia, che non è un passatempo, ma è la cosa che amo di più. A dire la verità, c’è qualcosa che mi piace più di tutto, ed è scrivere mini racconti con mia figlia. Ha solo 8 anni ma ha le idee chiare: pensate che ha già vinto due concorsi letterari indetti apposta per la sua età.


Se può farvi piacere vi lascio i miei riferimenti:


www.alessandrocerutti.weebly.com

www.torinosivestedivero.weebly.com

www.lapiazzadelpaese.wordpress.com

Mi trovate anche su facebook e su instagram.


Ringrazio moltissimo Desiree per questa intervista e vi invito a seguirmi sui miei canali social, perché sarei davvero lieto di avervi ospiti a “Torino si veste di nero”.


 










































































































































sabato 20 novembre 2021

Irrangiungibili ? No, “ Qui tutto è possibile Club”

 



Riparte la seconda stagione del programma televisivo i “ Qui tutto è possibile Club” in onda su canale Italia 163 e su Go-TV a partire dal 30 Novembre 2021 ore 21.45. Produzione e autrice del Format  Ivana Di Sapio della Corona Enjoy Production.

A condurre il timone della trasmissione abbiamo Vittoria Castagnotto di 7Gold  affiancata  della speaker giornalista Simona Sorbara di Radio Italia Uno Piemonte e per la prima volta in TV l’organizzatore di eventi  Andrea D’Alessandro e la modella Viviane Costa. Con la partecipazione de  l’attore Nicola Palmese e del corpo di ballo Desirée Demarie.

Casting a cura di Vittoria Adamo di Vena Artistica Associazione Culturale per lo Spettacolo tra attori, cantanti, giornalisti e danzatrici di Burlesque.

Tema delle quattro  puntate che andranno in onda saranno musica anni 60' 70' 80' sino ai giorni nostri . Ci saranno Super ospiti  che hanno  calcato i palchi più importanti della Musica Italiana riconosciuti come i  sosia di Orietta Berti, Mina, Zucchero etc.

Vittoria Castagnotto 
Bamboo Dinner & Cocktail Club Corso Moncalieri 145 Torino

La regia è stata affidata a Jamal Carlo Abraham De Palma fondatore della medesima etichetta discografica The Palma Music con Rosario Farò e aiuto-regista Alessandro Campagna.

Social Media Calogero Mongiovì in arte "Mago Gerry Mongiovì".

Ringraziamenti particolari alla Direzione del Bamboo Dinner & Cocktail Club Corso Moncalieri 145 Torino, di Giovanna Carlesso .





mercoledì 17 novembre 2021

"Alzaci la sedia" ( Emiliano Mondonico) di Daniele De Bellis

 

Chi è l' Avvocato Daniele De Bellis?

Domanda apparentemente semplice… concretamente complessa. Sicuramente non è facile dare una immagine o una descrizione “finita” di me stesso, in quanto mi sento una persona che presenta più sfumature, tante passioni, un professionista forse per vocazione, uno sportivo da sempre e, nel mio piccolo, una specie di “artista” probabilmente per “trasmissione” genetica. Amo il mio lavoro: avrei potuto svolgere altre attività e non sono mancate le occasioni, ma ho sempre aspirato ad esercitare come avvocato per poter tutelare (o cercare di tutelare) i diritti delle altre persone. Amo il calcio fin da bambino ed ho cullato il sogno di fare il calciatore e di giocare nella squadra del mio cuore, il Torino … questo sogno l’ho sfiorato, l’ho accarezzato ma, infine, è rimasto tale sebbene continui a correre ancora sui campi dei campionati e tornei amatoriali indossando una maglia granata. Dai miei genitori ho ereditato l’amore per la musica: ho iniziato da piccolo a suonare, come autodidatta, la chitarra e ciò mi ha consentito di dare sfogo alla mia “creatività” di compositore di canzoni che, per non farmi mancare niente, interpreto in prima persona. Sono, però, oggi soprattutto un padre ed ogni mia attività ed ogni pensiero ruota attorno ed in funzione dei miei figli Federico ed Alessia che rappresentano anche il mio “motore”. 

Quali sono stati i primi passi nel mondo della musica? Si è già esibito? 

Come detto precedentemente, i primi passi nella musica li ho mossi fin da bambino quando, appassionato di Lucio Battisti, ho voluto una chitarra per imparare a suonare le sue canzoni. Ho, poi, svolto attività di intrattenitore musicale per qualche anno presso una emittente privata locale che si chiamava Radio Torino Express fino a che, all’inizio degli anni duemila, per gioco mi sono iscritto a qualche concorso musicale, in qualità di cantautore, arrivando subito alla semifinale del festival di Castrocaro. Da lì si sono susseguite davvero tante esperienze, in giro per l’Italia, per concorsi, festival e rassegne musicali riuscendo a raccogliere soddisfazioni, premi ed incontrando big della musica italiana. Nel 2003, ad esempio, vinsi il premio  internazionale “Cantiamo la vita” a Pavia esibendomi in una rassegna che ha visto negli anni la partecipazione di Fabio Concato, Dolcenera, Povia, Ron, Gatto Panceri, Alexia ed altri artisti. L’anno successivo vinsi il Festival Nazionale di Voci Nuove ed iniziai anche la collaborazione con l’etichetta discografica Bit Records che ha prodotto diversi miei brani, in ambito italo dance, entrati nelle classifiche del genere un po’ in tutto il mondo. Non è questa la sede per elencare il “curriculum artistico” ma mi pare significativo dire che, dopo anni di produzione musicale in ambito pop e dance e di partecipazioni varie ad eventi musicali e spettacoli, con la nascita dei miei figli e l’abilitazione per esercitare come avvocato, ho ridotto sensibilmente il tempo dedicato alla canzone fino al ritorno di fiamma, un paio di anni fa, quando la mia passione canora e compositiva si è sposata con la mia altra grande passione: il Toro ! E’ nato da questo connubio il brano “Valentino Mazzola” per il quale ho ripreso il mio “girovagare”, questa volta soprattutto per feste ed eventi organizzati dai Toro Club in qualità di ospite, ad intonare le gesta del leggendario Capitano e dei suoi INVINCIBILI compagni. Tra le varie esperienze mi piace ricordare quella di maggio 2019, quando ho avuto l’onore di cantare in occasione dell’intitolazione a Valentino dello Stadio Comunale di Cassano d’Adda, invitato dalla sua cara nipote Stella Mazzola.

Ha dedicato una canzone a Valentino Mazzola, pubblicata nel 2019 in occasione del centenario  del leggendario Capitano della squadra degli “Invincibili”, ora il CD "Alzaci la sedia", dedicato a Emiliano Mondonico, perchè ?

Il brano Valentino Mazzola è nato in seguito alla curiosa richiesta dei miei figli di scrivere una canzone nuova, trovando d’improvviso l’ispirazione durante una festa di Natale organizzata dalla scuola calcio del Toro dove avevo accompagnato i miei bambini, ascoltando la musica proposta dal bravissimo speaker Stefano Venneri. Nello stesso periodo, dopo parecchio tempo, sono tornato anche a rivivere le partite della prima squadra allo Stadio ed è stato proprio lì che, ad un anno dalla sua scomparsa, ho avuto modo di vedere uno striscione dedicato dalla Curva Maratona al mister Emiliano Mondonico. In quell’attimo ho maturato l’idea di dedicare una canzone a questo grande allenatore che ha portato il Torino alla finale della Coppa Uefa nel 1992 ed alla vittoria della Coppa Italia l’anno successivo, un percorso che ho seguito con entusiasmo durante la mia adolescenza. E’ stato facile scrivere, di getto, parole e melodia con l’animo del tifoso riconoscente non solo al Mondonico “allenatore” ma anche al Mondonico “uomo”, persona di cuore e di indubbie qualità morali. Credo che il “Mondo” rappresenti una parte davvero importante della gloriosa storia del Toro e del calcio italiano, ed è stato proprio il “suo” l’ultimo Toro che ha lasciato un segno indelebile in noi, all’insegna del c.d. “tremendismo granata” tutto grinta, passione e spirito di sacrificio, che si può sintetizzare in quel gesto - divenuto ormai un simbolo - di Emiliano cha alza la sedia al cielo per un presunto torto arbitrale subìto durante la finale di Amsterdam. 

Il brano ALZACI LA SEDIA l’ho scritto nella primavera del 2019 ed avrei voluto presentarlo l’anno successivo ma, come ben sappiamo, altri eventi hanno caratterizzato questo biennio. La canzone è stata, pertanto, ultimata e presentata in anteprima TV nel mese di giugno 2021 alla presenza di Clara Mondonico, figlia del Mister (nonché Presidente dell’Associazione Emiliano Mondonico che opera attivamente nel sociale) e, da poco, è stato stampato in tiratura limitata il cd destinato, in primis, proprio alla famiglia Mondonico e, quindi, al Torino FC quale contributo artistico-sportivo con auspicio di poter rivivere nuovamente le imprese legate a quella squadra. Tra i destinatari non può mancare il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata dove ha già trovato collocazione, così come i vari Toro Club che faranno richiesta di copia omaggio fino ad esaurimento.

Grazie alla “voce” del Toro Stefano Venneri, “Alzaci la sedia” risuona allo Stadio Olimpico Grande Torino dove spero di poterlo interpretare live in occasione di un incontro casalingo, magari proprio nel mese di marzo dell’anno prossimo ! Chissà ….

Segnalo che è presente sul canale youtube  “ https://www.youtube.com/watch?v=Pbn6PZQDBlU il video ufficiale del brano, rappresentato da una sequenza di illustrazioni grafiche originali che ripercorrono le gesta del Torino e di Mondonico.

“Perché ho scritto questo brano?” 

Semplicemente per raccontare in musica una pagina importante di storia granata e per diffonderla il più possibile tra i tifosi e gli sportivi in generale. Come dico nel finale della canzone: “ Non si dimentica mai cos’è la storia, non è una coppa a decretare la vittoria; per noi del Toro vince il sentimento e il Mondo sempre sarà in questo canto che va su col vento !”


Quiz Serie A : Quale allenatore di calcio ha vinto più scudetti?

Questa è una domanda di cultura sportiva che non mi aspettavo ma, a sensazione, direi Giovanni Trapattoni.

venerdì 5 novembre 2021

Stadio Olimpico Grande Torino : Presentazione di Spezia-Torino, 12a giornata campionato di Serie A Tim.

 




Presso la sala Conferenze dello Stadio Olimpico Grande Torino il tecnico Ivan Juric ha presentato la 12 a giornata del campionato di Serie A Tim.

Queste sono state le sue dichiarazioni:

Che avversario è lo Spezia?

"Lo Spezia è una squadra piena di talenti e la società ha un modo di lavorare interessante. Ha raccolto meno di quello che doveva. L'unica gara che non ha fatto bene, per me, è stata l'ultima con la Fiorentina. Sarà una gara difficile, loro hanno grandi qualità davanti".

Come sta Verdi e che cosa si aspetta ?

"A volte devo stare attento a ciò che dico Verdi si allena bene, non posso dire cose negative su di lui. Anche contro la Sampdoria è entrato bene. Non ho preferenze, per me tutti i giocatori sono allo stesso livello. Domani potrebbe giocare dall'inizio. E anche Pjaca potrebbe essere disponibile".

 Come sta Pjaca e come deve essere recuperato?

"Quando un giocatore è stato operato al ginocchio per due volte deve stare molto attento. Con Pjaca abbiamo sbagliato come società perché abbiamo messo in campo un giocatore che non avrebbe dovuto giocare. Abbiamo pagato questo, è stato un errore: da un piccolo problema è diventato un problema molto più grande".


Belotti dovrebbe andare in Nazionale?

"Sarei felice. Per me in questa fase Belotti deve ritrovare la forma, ma con la Samp ha fatto il "Gallo" come non si vedeva da anni. Se mantiene questo approccio è un giocatore molto importante. E' un ragazzo serio e se va in Nazionale e poi non gioca titolare gli manderemo un programma da seguire e lui lo farà. Non spero che non lo chiamino in Nazionale, anzi".


Stadio Olimpico Grande Torino



martedì 2 novembre 2021

A tu per tu con Stefano Napolitano- “Pensieri di seconda scelta” Casa Editrice Vito Pacelli, Book Sprint Edizioni.

 



Stefano Napolitano
“Pensieri di seconda scelta” 



Chi è Stefano Napolitano?

"Sono nato 55 anni fa a Torino e vivo a Collegno da poco più di vent’anni. Scrivo da oltre trentacinque anni poesie, pensieri, aforismi, racconti e romanzi. Non so se definirmi propriamente un poeta o uno scrittore, di solito non amo le etichette perché servono, spesso, a farti insultare e criticare negativamente. Credo, piuttosto, di essere un paziente in analisi che, anziché ricorrere all’aiuto di uno specialista psichiatrico, trasferisce i propri pensieri su un foglietto di carta o sul pc e, successivamente, li elabora per dare un senso a ciò che ha scritto. Scrivere per me è essenziale, fondamentale, una vocazione, una vera e propria seduta di auto psicoanalisi durante la quale mi lascio andare tirando fuori tutto ciò che ho dentro, sensazioni, opinioni, sofferenze, stati di euforia, emozioni in generale. I miei scritti parlano di amori, di vita, di morte, di evoluzione dell’uomo, di cambiamenti sociali, di contrasti psichici. Ho imparato a leggere all’eta di quattro anni dai fumetti di Tex Willer e mi sono affacciato alla poesia alle scuole elementari grazie alla semplicità del poeta Gianni Rodari che reputo un geniale maestro perché ha capito da subito l’importanza che vi era in essa come punto fondamentale di partenza per i bambini verso una educazione culturale evolutiva".


S.N. “Pensieri di seconda scelta” Casa Editrice Vito Pacelli, Book Sprint Edizioni, perché la scelta di questo titolo? Dove ha trovato l’ispirazione?

"Seconda scelta è intesa come seconda possibilità dove non esistono più filtri e maschere, ragion per cui ti mostri nella tua vera dimensione, un motivo di rinascita interiore, una sfida contro il mondo e la società che ti vuole falso e ipocrita, corrotto e allineato al resto del sistema".


Come deve essere uno scrittore?

"Sincero, libero, coraggioso, capace di raccontare liberamente le proprie emozioni, trasmetterle al lettore come qualcosa di sacrale così che anch’esso ci si ritrovi. Scrivere è un’arte e, come tale, ti costringe a parlare di te senza remore".


In che modo è cambiata la sua vita scrivendo?

"Scrivendo ho imparato a conoscermi meglio, ad accettarmi per come sono realmente. Poi ci si rimette la maschera per rientrare nella bolgia della vita. Oggi ho deciso di gettare quella maschera per incamminarmi in un nuovo sentiero che non so dove mi porterà. Lo scoprirò vivendo. Quindi mi ha cambiato notevolmente. E’ stato faticoso all’inizio cercare un editore che credesse nel mio progetto, in quanto la poesia ha perso parecchio terreno negli ultimi vent’anni ma, a quanto pare, la Booksprint Edizioni ha voluto concedermi una nuova possibilità o, meglio, una seconda scelta".


Futuro?

"Ci sono due romanzi in attesa di risposta per la pubblicazione, il primo entro il 2022 e l’altro, l’anno successivo.

Mi piacerebbe anche scrivere i testi delle canzoni di un musicista emergente, comporre insieme un intero disco cercando soluzioni alternative e innovative che mancano da troppo tempo alla nostra musica. Io sono un grande appassionato di quest’arte e, se mai mi proponessero una cosa del genere, non me la lascerei di certo scappare".