Lavorare in un centro meteorologico credo fosse un po’ nel mio destino; sorrido pensando che quando ero piccola mio papà mi chiamava “la mia Bernacca” perché passavo ore con il naso appiccicato alla finestra della mia cameretta, guardando il cielo e le nuvole passare. Lavoro al Centro Epson Meteo da più di 10 anni: nel 2010 era nata l'esigenza di affiancare ai meteorologi volti noti sulle reti Mediaset, dei giornalisti. L'idea che ha cambiato il modo di comunicare le previsioni del tempo è stata quella di trattare il bollettino meteo come una qualsiasi altra notizia, come se fosse un pezzo di cronaca. La continua sinergia tra studiosi del tempo e giornalisti ha fatto sì che i messaggi veicolati nelle case degli italiani diventassero con gli anni sempre più leggibili e facili da comprendere per tutti.
I primi e più importanti riconoscimenti quando li ha ottenuti?
Non dimenticherò mai il primo giorno in cui sono andata in onda all’interno del Tg5 delle 13, il 14 luglio 2010 la data che ha segnato il mio “meteo esordio” su Mediaset. Un altro momento molto importante nel 2008 quando finalmente sono riuscita a seguire il Giro d'Italia come giornalista per Gazzetta dello Sport: sono stata il primo volto dell' "Altrogiro Tv", la web tv della Gazzetta. L'idea era quella di portare alla luce tutti i retroscena di questa importante manifestazione sportiva, le bellezze che spesso sfuggono alle telecronache ufficiali giustamente concentrate sulla gara. Ho raccontato così le curiosità delle città toccate ogni giorno, intervistato i ragazzi della carovana rosa, le mogli dei corridori, i direttori sportivi, i massaggiatori... i tifosi che si piazzano giorni prima nelle tappe di montagna pronti ad accogliere i grandi del ciclismo che lottano contro le salite che li renderanno celebri.
Ha vissuto momenti difficili nel suo percorso professionale? Come si superano? Quale consiglio darebbe ad un’altra persona per aiutarla a superare?
Sono stata la prima donna ad andare in onda quando i collegamenti del Centro Epson Meteo venivano gestiti solo dagli uomini. Non è stato semplice fare capire che mi occupavo di meteo come giornalista, anche perché in Italia era famosa la figura delle “meteorina”. All’inizio qualcuno mi ha definita “la meteorina del Tg5” (primo telegiornale in cui sono andata in onda). Mi faceva sorridere ma nel tempo ho lottato per far passare il concetto che il mio non era un ruolo di pura per così dire, immagine. Tenevo a fare capire a chi ci segue che preparo i testi che vengono utilizzati dai vari telegiornali per fare i pezzi meteo, partecipo alle riunioni dei meteorologi, decido le grafiche da mostrare in onda e scrivo articoli di clima e ambiente (www.iconaclima.it). In particolare mi dedico alle nuove tecnologie e al mondo green. Non è certo un lavoro di pochi secondi e richiede una certa preparazione e una bella gavetta alle spalle. Consiglio di non mollare mai e tenere a mente che costanza, determinazione, preparazione e voglia di superare i propri limiti a lungo andare ripagano sempre. La testa ha un ruolo fondamentale secondo me e senza determinazione e la giusta concentrazione non si arriva da nessuna parte.
Quali sono i suoi passatempi?
Sul mio profilo instagram (https://www.instagram.com/
Da brava concittadina torinese, quanto le manca la sua città?
La città in cui nasci e che ti accoglie durante i primi anni di vita credo occupi per sempre un posto privilegiato nel nostro cuore. Purtroppo riesco a tornare poco a Torino anche perché i miei genitori si sono trasferiti in Lombardia per riunire la famiglia e non dovendo più rientrare per stare con loro, i miei viaggi sulla Milano-Torino sono diminuiti drasticamente. Quando lo faccio avverto sempre i miei amici storici perché non posso non approfittarne per dare loro un abbraccio. Ho diversi amici anche a Milano ma in Piemonte ritrovo le persone con cui sono cresciuta, con cui ho passato l’adolescenza: amiche delle medie, del liceo e perfino delle elementari. Cerco poi di non farmi mancare mai una passeggiata ai Murazzi, con vista sulla Gran Madre e sul Monte dei Cappuccini.
una donna in gamba
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