sabato 30 gennaio 2021

A tu per tu con Stefano Moiso




 

Chi è Stefano?

Sono un ragazzo che ama i dettagli, e non sa vivere senza le semplici cose, una pizza in famiglia, una risata con gli amici. So bene chi voglio diventare e sono in costante lavoro su me stesso per diventarlo. Sono uno con le idee chiare e mille distrazioni che mi girano intorno.







Perché hai deciso di diventare un istruttore di Fitness?

Ho sempre amato l'ambiente della palestra, l'allenamento il sacrificio. Sono cresciuto correndo dietro al pallone. Allenamenti. PASSIONE. Quindi fin da bambino ho amato lo sport. Crescendo ho iniziato ad allenarmi in palestra, fino a che questo non è diventato il mio lavoro. Ciò che amo di questo lavoro è aiutare le persone a migliorare la propria vita. Vedere la trasformazione di un cliente, insegnargli a guardarsi con occhi diversi.









In che modo mantenete aggiornate le conoscenze sull’ allenamento fitness?

Attualmente frequento l'università per aumentare le mie conoscenze, mi tengo però aggiornato oltre a questo tutto l'anno tramite libri, master online. Trovo molto utile confrontarmi con chi ha più esperienza di me nel settore. Cerco sempre nuove esperienze formative, video, dispense ecc, bisogna essere sempre in continuo movimento. Utilizzo anche PUBMED per capire cosa dicono le ricerche medico-scientifiche.









Immagina che un cliente sia demoralizzato durante una sessione di allenamento, come lo motivi?

Devo dire che è una cosa che mi capita di rado, cerco di instaurare con ogni cliente un rapporto di amicizia e di dialogo libero, questo porta spesso a conoscere in anticipo stati d animo così da adattare allenamento in base 
all'esigenza del cliente stesso. Nelle poche volte in cui è successo però ho ridotto il ritmo allenante per la seduta, ho cercato di trovare insieme al cliente le cause della mancanza di motivazione e successivamente ho lavorato su di esse così da poter essere più di aiuto possibile e tornare a lavorare più forte di prima e con la giusta condizione mentale!




Sogni nel cassetto?

Una palestra tutta mia? Potrebbe essere un sogno. Ma sono uno che sogna giorno per giorno. Il mio obbiettivo attuale laurearmi. Obbiettivo futuro, una famiglia mia e una palestra tutta mia, direi un sogno da poter  realizzare.






mercoledì 27 gennaio 2021

Articolo sulla Giornata della Memoria di Alessia Chimirri Classe 2^A della scuola secondaria di primo grado Mario Costa-San Francesco al Campo

 


Lunedì abbiamo affrontato il tema della  Shoah tenendo lezione in laboratorio con la 2^A della          scuola secondaria di primo grado Mario Costa - San Francesco al Campo con la Dottoressa Vittoria Adamo. L'articolo che si è scelto da pubblicare è stato della studentessa Alessia Chimirri.

Articolo sulla Giornata della Memoria 

Per fortuna che è stata istituita, questa Giornata della Memoria, per non dimenticare anche se gli anni passano. Per fortuna che nel 2000 qualcuno ha deciso di stabilire una data in cui sensibilizzare tutti su ciò che è accaduto e che non deve più accadere. E’ stato scelto il 27 gennaio, perché simboleggia la libertà: in tale data, nel 1945, le truppe dell’Armata rossa hanno aperto i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, ponendo fine alla Shoah. 

Cerchiamo di capire il significato di questo termine, Shoah, così carico di angoscia e terrore. E’ una parola ebraica, che vuol dire catastrofe; e ciò racchiude tutto: la distruzione di una vita, la dispersione dei famigliari, la fine del lavoro, la fame, la paura, la perdita di un’identità e di qualsiasi proprietà. Una vera catastrofe. 



 

Dove prendere spunto per ricordare? Tanti negli anni hanno parlato della Shoah o l’hanno rappresentata, sotto diversi punti di vista: vissuta da bambini, come nei film “Un sacchetto di biglie” (2017) e “Il bambino dal pigiama a righe” (2008) o da una famiglia intera, come in “La vita è bella” (1997); affrontata e combattuta da un imprenditore, come in “Schindler’s List” (1993); descritta da chi l’ha vissuta come internato (“Se questo è un uomo” di Primo Levi) o con la paura di essere scoperto (“Diario” di Anne Frank). E l’elenco potrebbe continuare… 

E allora prendiamo anche noi spunto da loro, citando qualche frase significativa per riflettere.  Oskar Schindler, imprenditore pronto ad assumere operai ebrei nella propria azienda per salvarli dalla deportazione, dice: “Il vero potere non è poter uccidere, ma avere tutti i diritti di farlo e trattenersi”. In “La vita è bella”, si esordisce con: “Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla”. Dal film “Un sacchetto di biglie” impariamo che “Tutti avevano paura, anche se fingevano di non averne”. “Il bambino con il pigiama a righe” ci ricorda che “Tutto questo è accaduto tanto tempo fa e non dovrebbe più accadere. Non oggi”. Anne Frank scrive: “Mi opprime anche più di quanto non possa dire il fatto che non possiamo mai uscire, e ho una paura tremenda che ci scoprano e ci fucilino”. E Primo Levi introduce il suo libro scrivendo: “Voi che siete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo, come una rana d’inverno”.

Si resta senza parole, nel leggere tutto questo. Sembra incredibile, impossibile, assurdo. Eppure è successo. Non dimentichiamolo mai e soprattutto raccontiamolo, sempre.   



 

 

Alessia Chimirri

Classe 2°A


        Scuola Secondaria di Primo Grado “Mario Costa”

martedì 26 gennaio 2021

A tu per tu con Double A

 



In collaborazione con The Palma Music e Vena Artistica Associazione Culturale per lo Spettacolo oggi presentiamo l' artista : Double A




Double A in arte, all’anagrafe Aalen Sarray, è un rapper e compositore udinese. Classe 1994, si avvicina da giovanissimo alla musica: appassionato di progressive rock e di artisti come Frank Zappa, muove i primi passi grazie a una tastiera giocattolo presa in prestito da un amico. E’ questo lo strumento che gli consente di studiare le basi della teoria musicale. Dopo un anno in una band, poi sciolta, che si dedicava a pezzi originali rock, Aalen inizia ad avvicinarsi al mondo rap: è il 2014 quando scrive il primo testo e compone i primi accordi che sarebbero andati a costituire la base strumentale. Due anni dopo, grazie alla collaborazione con l’amico Libero Tonon, vede la luce il brano “Dagli abissi al cielo”, un brano che contrappone la durezza e il realismo delle strofe all’ottimismo e al tono incoraggiante del refrain: “dentro di te si nasconde il terrore di fallire/ (non temere perchè)/ ogni errore è motore di qualcosa di migliore”.





Chi è Double A?

(Vedi bio)







Genere musicale?

Lui stesso definisce il suo genere “Rap Sperimentale”. Per capire di cosa si tratta basta tornare al primo genere cui Aalen si è approcciato, cioè il progressive rock. L’influenza e l’amore per la musica progressive rock incidono molto, non solo sul genere proposto, ma anche sul ragionamento compositivo adottato dall’artista. Infatti, a differenza del rap classico, che prevede solitamente una linearità della parte strumentale, non è infrequente che nei pezzi di Double A, pur lasciando spazio a composizioni classiche, vi siano cambi drastici, brusche interruzioni, assoli ed altri elementi che rendono le canzoni insolitamente originali, nonostante queste possano risultare al pubblico un po’ più difficili da masticare.






Cosa le piace fare nel tempo libero?

Il mio tempo libero lo dedico quasi sempre tutto alla musica ma quando possibile mi piace fare attività fisica, uscire con gli amici oppure rilassarmi con qualche serie tv. 



Un sogno frequente?

Mi capita spesso di sognare di tornare a coprire le vesti dello studente universitario, avere un esame a breve e non sapere una mazza! L’esatto opposto di un sogno premonitore!



venerdì 22 gennaio 2021

A tu per tu con Giulia Bima

 


In collaborazione con The Palma Music e Vena Artistica Associazione Culturale per lo Spettacolo presentiamo oggi l' artista : Giulia Bima





 Chi è Giulia Bima?

Sono una ragazza di 27 anni. Vivo a Fossano in provincia di Cuneo. Sono una cantante. Da molti anni mi esibisco in locali, mi occupo dell'animazione musicale ai matrimoni ecc.. ho partecipato a concorsi musicali. Da poco tempo ho iniziato a scrivere brani miei. 

 Genere musicale?

 Domanda difficile. Non ho un genere specifico. Spazio molto ed esploro. 






 Cosa le piace fare nel tempo libero?

Nella vita di tutti i giorni sono un'educatrice. Mi occupo dei progetti con i migranti. Nel mio tempo libero cerco di occuparmi della mia passione, sperando  piano piano di riuscire a dedicarmi più regolarmente ad attività professionali legate alla musica-


Un sogno frequente?

 Legato alla musica: un sogno in grande: andare a Sanremo. In generale, invece spero di poter vedere il mondo: riuscire a viaggiare molto è per me un altro grande sogno!

Grazie mille.

Giulia

Esclusiva Intervistandopersport.com : A tu per tu con l' Avvocato Antonio Spadaro

 


Ciao, mi chiamo Antonio Spadaro ho 40 anni, vivo in Calabria, e nonostante svolga la professione di avvocato, da sempre mi occupo attivamente di calcio.Sono stato collaboratore di un procuratore sportivo (Agente Fifa), organizzatore di raduni giovanili per squadre di serie A e B, corrispondente sportivo per una testata giornalistica calabrese, nonché Presidente di una squadra dilettantistica.

Antonio con la tua famiglia siete stati sempre nel mondo del calcio ma in che ruolo?

Posso tranquillamente affermare di essere nato nel calcio, di aver respirato l’odore del campo e dello spogliatoio da quando ho cominciato a muovere i primi passi. La mia famiglia, ha gestito per innumerevoli anni una società di calcio dilettantistica, la quale è riuscita a vincere tutto (o quasi) in ambito giovanile, difatti tantissimi i calciatori che hanno fatto carriera.Per come già detto nella presentazione, il sottoscritto ha ricoperto diversi ruoli.Tuttavia mio padre è stato direttore sportivo e generale di squadre di Eccellenza e Promozione.Mio zio direttore sportivo di squadre di serie D. Ed ancora mio cugino ha militato nelle giovanili di una squadra professionista, e per anni ha giocato in serie D.


Ancora oggi c'è chi se ne occupa?

Né il sottoscritto, né gli altri miei familiari da due anni ricoprono ruoli dirigenziali, ma tale circostanza è una scelta. Non vi è dubbio che, occorre osservare, apprendere, e trovare nuovi stimoli per future esperienze che non tarderanno ad arrivare.  

Spesso troviamo molti appassionati come te che diventano dirigenti, a volte anche presidente di una società piccola o grande: passione o competenza? 

Un po' tutte e due. Tuttavia ritengo che qualora vi sia solamente passione, la quale non viene unita alla competenza, il percorso è breve. Fare il dirigente a qualsivoglia livello, richiede ampia competenza tecnica e manageriale, che purtroppo non sempre riscontro.  

 


C'è un rammarico che ti porti dietro?

La vita purtroppo è fatta di continui rimpianti. Alcune volte il rimpianto può essere quello di non aver avuto una chance, di aver fatto andare via l’occasione, ma nonostante ciò ritengo,questo in linea generale, che conta proseguire intelligentemente nelle idee.

Perché tanti imprenditori si allontanano dal mondo dilettantistico cosa cambieresti?

Si allontanano per tante motivazioni, che possono andare dalla gravosità fiscale, alla crisi
economica che da anni attanaglia la nostra Nazione, alla mancanza di dirigenti competenti. Ed è
chiaro che dinanzi a tutto ciò è difficile dire cosa cambierei.

A tutt'oggi segui campionati dilettantisti, ti chiedo: questo calcio è in crisi? perché e quali secondo te le soluzioni?

Certamente seguo il calcio dilettantistico, evidenziando che lo stesso è in forte crisi.
Varie sono le ragioni di questa crisi, ma secondo il mio modesto pensiero, la ragione principale
è da identificarsi nella carenza del settore giovanile, difatti molte squadre dilettantistiche non
dedicano tempo, competenza ed investimento alla formazione di giovani atleti. Pertanto, se ogni anno devi acquistare calciatori, e non attingi al settore giovanile, ciò ti fa andare in difficoltà.

In queste categorie troviamo fior di giocatori, quale percentuale di importanza ha il cosiddetto colpo d’occhio dell’osservatore?

Troviamo centinaia di giovani dotati di grande tecnica e pertanto di prospettiva.
Ed è lapalissiano che dinanzi a tutto ciò, la competenza dell’osservatore è fondamentale.


Ma basta l’occhio oppure è indispensabile aver giocato a calcio?

Ci vuole occhio abbinato a quella famosa competenza.
Per avere occhio, non devi necessariamente aver giocato a calcio.

Se ti dico che il primo requisito indispensabile è identificabile oltre alla competenza, serve una spiccata capacità critica e analitica sei d’accordo? 

 D’accordissimo sulla competenza.Parzialmente d’accordo sul resto. Non sempre avere queste capacità ti porta risultati, difatti in alcune situazioni puoi apparire indigesto e non conforme al sistema.

Il mondo calcistico, nel nostro paese, ammalia appassionati, sportivi e tifosi di ogni età, estrazione sociale e sesso; Cos'è che oggi non funziona?

Spesso c’è molta esasperazione, e questo porta a violenza. Occorre in alcuni momenti abbassare i toni e riscoprire la genuinità di andare allo stadio con ibimbi.

La tecnologia nel lavoro di osservatore è utile, tu la usi?

Certamente la uso ed è molto importante.

Chiudiamo. Come tutti immagino che anche tu hai la tua squadra del cuore:
Anche io ho la squadra del cuore. Da bimbo tifo Roma.

Se mi è consentito, anche qui vorrei fare alcune considerazioni di carattere tecnico –dirigenziale. Parto subito dicendo che la Roma manca di figure dirigenziali: non è accettabile fare il mercato senza aver nominato un direttore sportivo, non è accettabile non avere un uomo immagine, non è accettabile smontare ogni anno l’ossatura della squadra, non è accettabile che una nuova proprietà dopo svariati mesi non si sia ancora presentata ai suoi tifosi, visto che Roma giallorossa vive di emozioni, d’amore e di passione. Non sono convinto (senza chiaramente dilungarmi) di Fonseca, e non parlo da tifoso, bensì da ex Presidente, dirigente ed osservatore. Credo che la Roma, per la passione dei suoi tifosi e per la difficoltà dell’ambiente, necessiti di un tecnico di enorme caratura internazionale e smisurata personalità. Vorrei aggiungere altro, ma ho già approfittato della vostra benevolenza. Volevo chiudere ringraziando Te Desirèe, per la professionalità e la competenza dimostrata.
A presto e grazie



giovedì 21 gennaio 2021

Allarme “maleducazione ” al Carrefour di Torino : giovane dipendente percosso da un cliente!



Data la situazione di emergenza che si presenta da un anno ad oggi, alcuni cittadini sfogano la frustrazione nei confronti degli addetti alla grande distribuzione . 
Spesso e volentieri gli addetti ai lavori e cassiere ricevono insulti da parte dei compratori.
In un  giorno festivo  un cliente forse stufo o stanco di questa situazione ha inveito prima verbalmente e poi  percosso  un giovane dipendente lavoratore. Sono intervenute le Forze dell' Ordine sedando  l'animo acceso di un avventore .




Sito Ufficiale Torino Football Club: Presentazione ufficiale del tecnico Davide Nicola

Photo Ufficiale Torino Football Club -Agenzia La Presse


 

"Presentazione ufficiale del tecnico Davide Nicola alla vigilia della sfida contro il Benevento. Queste le sue prime parole: "Saluto tutti con grande piacere e affetto. Ringrazio la Società per avermi affidato questa sfida, che io definisco speciale: ci tengo particolarmente per il blasone e l'importanza di questa piazza. Mi interessa iniziare fin da subito e non perdere tempo in parole. Ringrazio il Presidente Cairo e rivolgo un saluto sincero a mister Giampaolo: ho sempre grande rispetto per i miei colleghi.
La prima cosa che ho detto ai ragazzi è la volontà di creare un gruppo di uomini basato su relazioni schiette e produttive. Senza questo tipo di relazioni non si costruisce una squadra che possa andare oltre le difficoltà. Non spetta a me giudicare quello che è stato fatto prima. Ho iniziato  a lavorare su quelle che per me sono le priorità per esprimere un certo tipo di calcio. I risultati sono la conseguenza delle relazioni e delle prestazioni che si vanno a creare.
Da quando sono arrivato qui al Toro ho trovato una rosa che si è subito messa a disposizione. E' chiaro che abbiamo la consapevolezza che 13 punti in classifica siano pochi e il nostro potenziale sia un altro, ma non voglio parlare per luoghi comuni. Mancano 20 partite e dobbiamo conquistare la salvezza: è fondamentale per poi fare i passi successivi.
Negli allenamenti ci sono state alcune richieste di princìpi di gioco, che voglio vedere riportate sul campo con determinazione. Ai ragazzi ho fatto poche e semplici richieste: servono leggerezza ed entusiasmo, poi il resto verrà da sè.
Ognuno all'interno del gruppo ha le proprie qualità e la propria importanza: è l'allenatore che deve essere coerente nelle sue richieste. Nulla viene costruito in un giorno, ma per distruggere tutto basta un secondo. Dobbiamo avere sempre bene in mente che l'unica strada vincente è quella del lavoro.
La sfida di domani a Benevento? Tre giorni sono pochi per dare un'impronta definitiva alla squadra, ma sono sufficienti per indicare la direzione in cui si vuole andare: ogni partita nasconde più difficoltà, mi aspetto che la squadra metta entusiasmo e segua gli obiettivi che ci siamo dati."



Photo Ufficiale Torino Football Club -Agenzia La Presse



"Presso la sala conferenze dello stadio Olimpico “Grande Torino” il Presidente Urbano Cairo ha presentato così Davide Nicola, neo tecnico dei granata: “Con Nicola c’è sempre stato un bel rapporto, nella stagione 2005/2006 era un capitano senza fascia: era uno dei giocatori più rappresentativi e faceva tanto gruppo. Ma adesso Nicola fa l’allenatore, e le sue esperienze mi hanno colpito molto: dalla promozione col Livorno alle salvezze ottenute con Genoa e soprattutto Crotone. Sa fare il suo mestiere con grande carica e ha una forte capacità di interagire coi calciatori. Ho voluto quindi dare un’opportunità a una persona che può dare una grossa mano al Toro.


Mi dispiace aver dovuto esonerare Giampaolo, a cui ero molto legato. Mi avrebbe fatto piacere iniziare un nuovo ciclo con lui, ma così non è stato: lo ringrazio comunque per il lavoro svolto”.



Esclusiva Intervistandopersport.com. : A tu per tu con le sorelle-modelle Francesca Noemi e Ludovica






 Francesca Noemi e Ludovica presentatevi : Chi siete?

Buongiorno, siamo tre sorelle veniamo da Napoli  Francesca Noemi e Ludovica. 

Che cosa significa per voi "sfilare"?

Per noi la moda è molto importante e ci tutela l’agenzia di Bulli&Pupe di Roma di cui facciamo parte .Amiamo sfilare fare film è ancora di più gli spot pubblicitari . 





Materia scolastica preferita?

Francesca : sono al  secondo anno di  superiore  e amo la materia d’inglese, 

Noemi : sono  al  primo anno di superiore e adoro  studiare  lo spagnolo,

Ludovica : sono  in prima  media e mi  piace la lingua italiana.




Che cosa vi piace fare nel tempo libero ? 

Nel tempo libero ci piace la fotografia e pratichiamo sport : ginnastica artistica. 


Calcio...tifose o no?

Siamo tanto  sportive e tifiamo ovviamente il Napoli .








A tu per tu con Wedra






In collaborazione con Tha Palma Music e Vena Artistica Associazione Culturale per lo Spettacolo oggi presentiamo l'artista : Wedra.





Ercole Palmieri in arte Wedra è nato a Rho(MI) il 02/09/1990cresciuto a Milano fino all'età di 6 anni e poi trasferitosi a Torino,

Collaborazioni: Rayden (One Mic), Jack The Smoker, Dj Fede,Dj, Rex,Blaster;Ice, Nemesis,Gabriel Altobelli,Junior, Dinu e molti altri artisti emergenti, come vede la comparsa sul disco di Dj Fede "Torino Underground"disco di artisti di torino emergenti,

the next level mixtape per Barre di Plutonio e Luigi e molti altri lavori.

A livello di live ha fatto l'apertura di artisti come: Maury B(Gatekeepaz)(2009), Esa(2014), Duke Montana(2014), Shade(2014), Salmo(2014), Murubutu e la kattiveria crew(2015)Alien Army(2015) Noyz Narcos(2015) e svariati live.

Come sempre ringrazio sempre chi mi sta al fianco a chi mi ha e chi mi ha voluto bene. Il rap non è morto come dicono se chi ci crede ancora combatte e scrive i propri sentimenti per mantenerlo vivo!!!!!!!

Dedicherò da oggi in poi al mio amato fratello che mi ha lasciato qui da solo ogni mio singolo lavoro per fare in modo che sia sempre fiero di me...SANGUE DEL MIO SANGUE...

Dal 12 febbraio 2016 Wedra entra a far parte dell' Exabyte Records fino al 2017.

Nel 2019 crea l'album ANTIDOTO e VELENO facendosi notare nel 2020 dall'etichetta discografica THE PALMA MUSIC con la quale firma il contratto di distribuzione e produzione con la stessa e viene affiancato al Manager J.C. Abraham De Palma.




Chi è Wedra?

Wedra è un artista che nasce come freestyler durante il periodo della vecchia scuola, il suo obbiettivo principale è quello di mandare messaggi sociali ai giovani attraverso la musica.

Durante la sua carriera inizia a collaborare con artisti del calibro di Fred De Palma ,Kiffa ,Jack The Smoker ,  Rayden (One Mic) , Dj Fede, arrivando a pubblicare complessivamente 11 Album.

Tra i tanti live presentati da lui ne elenchiamo alcuni fra i quali Salmo e Nitro, Noyz Narcos , Duke Montana , Alien Army, Inoki , Tecniche Perfette inoltre ha collaborato con diverse etichette fino ad arrivare a chiudere il suo ultimo contratto nel 2020 con la The Palma Music con la quale prosegue tutto'ora la sua collaborazione.




Genere Musicale?

I generi musicali intrapresi da Wedra sono molteplici, ne nominiamo alcuni tra i quali : Rap, Hip Hop, Trap , Pop e altri.

Cosa le piace fare nel tempo libero?

Nel tempo libero Wedra ha l'hobby della corsa e della cucina.

Un sogno frequente?

Uno dei sogni frequenti di Wedra è poter essere un giorno una delle figure centrali di ispirazione artistica per le nuove generazioni.






















 



martedì 19 gennaio 2021

Sito Ufficiale Torino Football Club :Davide Nicola allenatore del Toro


Sito Ufficiale Torino Football Club 

"Il Torino Football Club è lieto di annunciare di aver affidato la conduzione della Prima Squadra all’allenatore Davide Nicola.

 

Davide Nicola è nato a Luserna San Giovanni, provincia di Torino, il 5 marzo 1973. Da calciatore professionista ha indossato anche la maglia del Toro nella stagione 2005/2006, contribuendo con il suo gol contro il Mantova nella finale dei playoff alla promozione dei granata in serie A. Nel 2010 ha intrapreso la carriera da allenatore, maturando molteplici esperienze. Indimenticabile l’impresa ottenuta sulla panchina del Crotone nella stagione 2016/2017, con lo straordinario exploit di 20 punti nelle ultime 9 giornate che fece la differenza, permettendo al club calabrese di rimanere nella massima serie. Di rilievo è stato anche il suo apporto nella scorsa stagione sulla panchina del Genoa, con il quale subentrando a stagione in corso ha centrato l’obiettivo della salvezza.

 

Il Presidente Urbano Cairo accoglie Davide Nicola con il più cordiale bentornato. A lui e a tutto il suo staff buon lavoro, Sempre Forza Toro!




Ecco il nuovo staff tecnico del Torino Football Club:
 
Allenatore: Davide Nicola
Allenatore in seconda: Manuele Cacicia
Collaboratore Tecnico: Federico Barni
Collaboratore Tecnico: Rossano Berti
Responsabile Preparatori Atletici: Gabriele Stoppino
Preparatore Atletico: Enrico Busolin
Preparatore Atletico: Paolo Solustri
Preparatore dei Portieri: Paolo Di Sarno
Match Analyst: Leonardo Marasciulo "


lunedì 18 gennaio 2021

Esclusiva Intervistandopersport.it : a tu per tu con il duo artistico Yamael







Siamo Yamael, due Yamael, di strada polistrumentiste di Torino. Siamo Aria ed Erica, e abbiamo iniziato a scrivere, comporre e arrangiare le nostre canzoni insieme nel 2016.  Entrambe scriviamo canzoni da quando eravamo molto giovani. Aria è la voce principale e suona chitarra ritmica, tastiera e handpan. Erica canta i cori ed è la seconda voce, suona chitarra acustica, elettrica, mandolino, ukulele, cajon, percussioni da piede e bongo. Nelle nostre canzoni alterniamo l'utilizzo degli strumenti musicali a seconda dell'atmosfera che vogliamo creare. 

Erica e Arianna : Chi siete?

Siamo due ragazze di 25 anni che cercano di vivere della propria musica. Siamo artiste di strada, e cantiamo le nostre storie per connetterci agli altri, dimostrando che ci sono tanti modi diversi di vivere, e che non siamo tutti obbligati a seguire gli stessi percorsi.  L'intento della nostra musica è quello di portare chi ci ascolta all'aperto, nella natura, dove è possibile respirare e trovare la propria pace. Vogliamo comunicare l'importanza di sentirsi liberi e credere di poter vivere seguendo le proprie necessità e i propri istinti.



Come si svolge la vostra giornata? 

Le nostre giornate, in questo periodo particolare, sono dedicate soprattutto alle prove musicali, allo studio dei nostri strumenti musicali, alla creazione di nuove canzoni, alla ricerca di nuove melodie.

Siamo andate a vivere insieme prima del secondo lockdown per poter collaborare e dedicarci pienamente a queste attività. 


In che modo vi preparate per il canto? 

Aria è un'insegnante di canto e tiene molto al riscaldamento vocale prima delle esibizioni. Perciò facciamo insieme vari esercizi per "scaldarci" la voce e ci ricordiamo sempre di bere molta acqua per tenere le corde vocali ben idratate.





Oltre alla musica, quale passione coltivate? 

Oltre alla musica abbiamo tanti interessi artistici, per esempio ci piace dipingere insieme. Non a caso, la copertina del nostro album "Running Barefoot" l'abbiamo dipinta a quattro mani in una notte.Ci piace molto trascorrere del tempo nella natura per camminare, trovare un po' di tranquillità e ispirazione per la nostra musica.Inoltre non disdegnamo mai un buon bicchiere di vino.

venerdì 15 gennaio 2021

Tabaccheria L.D.S.F. Di De Carlo Elio di Corso Unione Sovietica 505/C Torino

 


Novità per la vendita di cioccolatini, caramelle e  pasta nelle tabaccherie ed edicole.
Il modello è quello delle edicole francesi, che non vendono  solo giornali ma sono punti di riferimento per il quartiere. E somigliano a delle drogherie. La rete di edicole che contribuiscono a cambiare il volto della città tornano ad essere un punto di riferimento per tutti i cittadini.
Infatti la Tabaccheria Di De Carlo Elio di Corso Unione Sovietica 505/C Torino è molto ben assortita, gestita da personale competente soprattutto solare ed educato.
Oltre a essere professionali il loro punto di forza è la cordialità nel servire il cliente.




sabato07:00–13, 15–19:30
domenicaChiuso
lunedì07:00–13 , 15–19:30
martedì07:00–13 , 15–19:30
mercoledì07:00–13 ,  15–19:30
giovedì07:00–13 ,  15–19:30
venerdi 07:00 -13 , 15- 19:30

mercoledì 13 gennaio 2021

A tu per tu con Roberto Salinardi





In collaborazione con The Palma Music e Vena Artistica Associazione Culturale per lo Spettacolo quest'oggi presentiamo l' artista : Roberto Salinardi.



Roberto, 26 anni.
Nato in provincia di Torino, sono appassionato di musica da quando ne ho ricordo ed ho cominciato
il mio percorso di studi nell' uso della voce dal 2016, quando mi iscrivo per la prima volta ad una scuola di canto, il Civico istituto musicale di Ciriè(To).
Nell'anno 2017/2018 frequento il corso di Formazione Professionale Attori organizzato dalla
Fondazione Teatro Nuovo dove integro alle mie conoscenze musicali quelle teatrali.
Un anno dopo (2018/2019) frequento anche il corso di Formazione Professionale Danzatore Jazz Musical che mi permette di amalgamare la formazione musicale ricevuta a quella teatrale.
Contemporaneamente al secondo corso professionale, e fino a giugno 2019, continuo i miei studi in ambito musicale sperimentando un particolare metodo di utilizzo della funzionalità vocale nel canto.
Ad oggi scrivo testi di canzoni e poesie. Lavoro attualmente come maschera per la Torino Spettacoli e collaboro con l' etichetta discografica The Palma Music.





Chi è Roberto Salinardi?

Roberto Salinardi è un ragazzo che aveva fretta di crescere e che, crescendo, ha scoperto che la cosa più importante di questo mondo è mantenere l’ entusiasmo e le tante altre caratteristiche tipiche di un bambino.
Faccio musica spinto da questo entusiasmo, e cerco di parlare al bimbo dentro ognuno di noi attraversando le barriere che questi bimbi, da adulti, hanno tirato su.




Genere musicale?

Faccio principalmente musica pop


Cosa le piace fare nel tempo libero?

Non sono un fan dell’ attività fisica, a cui sopperisco solo per stare bene, ma sono molto nerd.
Quando non faccio musica mi abbandono volentieri al mondo dei videogiochi, degli anime e dei telefilm.
Comunque, qualche volta, uscire a fare una camminata piace anche a me








Un sogno frequente?

Mi capita spesso di sognare di volare, in diverse modalità.
Alcune volte si tratta solo di levitare, a volte di salti di kilometri che mi danno un senso infinito di libertà, ed altre volte di correre e ,buttandomi in avanti, riuscire a librarmi nell’ aria e a volare. Una volta mi è capitato di farlo come animale, più precisamente ero un corvo che cercava di dare 
un’ informazione importante ad un gruppo di colombi che, purtroppo, non mi capivano.




lunedì 11 gennaio 2021

Luisella Urietti : M-CLAIRE& ALTRE EMOZIONI

 



STA PER USCIRE IL PRIMO RACCONTO DI UNA COLLANA DAL TITOLO M-CLAIRE & ALTRE EMOZIONI, che vede Claire come personaggio narrante. Perché questo titolo?

Perché ogni donna è un'emozione: un insieme di stati d'animo, di sentimenti e di sensazioni e appunto di emozioni. In continua trasformazione ed evoluzione.

Ho deciso di pubblicare questa serie di racconti (36 racconti, 12 all'anno, 1 al mese) per offrire uno spunto di percorso alle donne di ogni età, che ogni giorno si guardano allo specchio e si chiedono a che punto sono nella loro “evoluzione femminile”, quanto si sono avvicinate alla propria identità, quanto sono soddisfatte di loro stesse e del modo nel quale esprimono o non esprimono il loro potenziale femminile.



CHI È LUISELLA-CLAIRE?

Luisella-Claire è una bimba - figlia unica - che cresce in un ambiente isolato e decisamente ostile, nel quale le donne non hanno quasi nessun valore. O almeno, lo hanno limitato alla loro funzione di base: sposarsi, fare figli e occuparsi di essi e della casa. Fin da piccola, non ho mai avuto questa priorità: volevo invece studiare, laurearmi, lavorare e conoscere il mondo. È una scelta che ho fatto a 12 anni e che mi ha attirato la forte opposizione di mio padre che voleva impormi la condizione sopra descritta. È stato tutto un crescere “contro”, che ho pagato a caro prezzo su vari piani: la mia infanzia e la mia adolescenza sono state segnate da grande fatica fisica e innumerevoli difficoltà di varia natura. Un percorso in solitaria, dove nessuno si è mai schierato dalla mia parte: i pochi familiari mi hanno osteggiata in vari modi.

Ma io ho continuato. Anzi, la loro disapprovazione mi rafforzava nel mio obiettivo – ero la sola a difenderlo - e nessun sacrificio mi sembrava troppo grande per riuscire a raggiungere la mia libertà.

QUESTO RACCONTO S'INTITOLA “Marì, una donna invisibile”. DI COSA PARLA E PERCHÉ QUESTO TITOLO?

Marì è la mamma di Claire: la mia mamma. Se n'è andata pochissimo tempo fa dopo una vita trascorsa nell'ombra. Una donna bella e creativa, molto delicata e femminile. Amava i fiori, i colori, la consistenza delle stoffe e la bellezza in generale. Qualità e attitudini queste che, nel tempo, in seguito all'isolamento totale nel quale è vissuta, si sono indebolite fino a quando lei si è spenta. L'isolamento, la mancanza di affetto, di attenzione e di condivisione uccide: uccide dentro, nell'anima. Lo fa progressivamente, ci indebolisce e rende ogni giorno meno visibili, più sole, fino al punto da farci diventare “irraggiungibili” e “ intoccabili”. È il prezzo per continuare a vivere quando non si può esprimere più nulla di se stesse, e il nostro “sentire” è lontanissimo dalla realtà nella quale ci troviamo.


IN TUTTI I RACCONTI SI PARLA DI FEMMINILITÀ E DEL PERCORSO CHE BISOGNA COMPIERE PER DIVENTARE UNA DONNA. QUINDI NON FUNZIONA COME IN NATURA DOVE UN BRUCO DIVENTA FARFALLA?

A partire dalla figura di mia mamma, che però in gioventù era stata una guerriera e che oggi definiremmo di idee decisamente “femministe”, Claire-Luisella inizia il suo riscatto, che, al contempo, è il riscatto di Marì. Tutte le cose che mi diceva da bimba sul fatto che le donne devono provvedere a se stesse e non dipendere da nessuno - soprattutto non dipendere da un uomo - mi sono entrate nel sangue e sono diventate la base della mia evoluzione personale.

Come scriveva Simone De Beauvoir, “Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa”.

Dall'immagine di mia madre, “ferita” e dimenticata, sono partita per ricostruire lei - e me - attraverso i racconti di questa collana.

Ho dato voce a lei – attraverso il mio vissuto in diverse fasi della vita – e a milioni di donne di ogni dove che vivono la stessa esperienza.

Ogni donna, infatti, attraversa fasi come queste, e si ritrova ogni giorno davanti alla scelta tra ascoltare le proprie inclinazioni e fare quello che invece altri – o la società – vogliono da lei. È una scelta sempre molto dolorosa ma è un percorso obbligato: l'unico che conosco per rimanere fedeli a noi stesse.

Claire è l'espressione del costante divenire dello spirito femminile; in essa, ogni donna può riconoscere, come in uno specchio, un riflesso di sé: il proprio passato, remoto o recente, insieme con il presente o il futuro. Un riflesso dal quale partire per un viaggio introspettivo alla ricerca di aspetti nascosti o dimenticati. I quali – pezzi mancanti di un puzzle personale -, una volta recuperati la aiuteranno a trasformarsi nell'unica donna destinata a diventare: se stessa.


QUALE MESSAGGIO VUOLE TRASMETTERE AI LETTORI QUESTA COLLANA?

L'esempio di Luisella-Claire, che per perseguire questo sogno ha rischiato di morire più volte, testimonia che questo percorso è SEMPRE possibile.

In particolare, desidero che le donne che mi leggeranno possano trovare nelle mie parole la forza per continuare il loro cammino. SEMPRE, soprattutto con meno fatica e dolore. E sentendosi incluse – anche senza conoscersi – in un grande “movimento” femminile nel quale milioni di altre donne lottano ogni giorno per gli stessi obiettivi.

RICORDIAMOCI CHE È POSSIBILE SEMPRE, ANCHE QUANDO SEMBRA CHE NON CI SIANO PIÙ SPERANZE.



SI DICE CHE SCRIVERE DI SE STESSI È TERAPEUTICO. LO È STATO ANCHE PER TE SCRIVENDO QUESTI RACCONTI?


Certamente. Man mano che procedevo con la narrazione, ricordi ed eventi riemergevano dal passato, affioravano alla memoria con il loro carico di dolore, sofferenza, tristezza... meno frequentemente gioia, leggerezza e luce. Scrivere, per quanto mi riguarda - ed è successo lo stesso quando ho scritto i 3 capitoli autobiografici del mio precedente libro CambiAmi la vita – è un modo per far pace con il mio passato e quindi con me stessa. Con un mondo che non c'è più ma del quale tutti conserviamo tracce.


Quando scrivo, scelgo di tenere la parte migliore del passato e di lasciar andare tutto il resto con il fluire della narrazione. È un modo “saggio” che ho imparato nella mia formazione in Svizzera, per poter andare verso il futuro con il migliore dei bagagli: le proprie esperienze positive e/o quelle negative metabolizzate.


Tale processo porta a un cambiamento fondamentale che si attua attraverso il perdono. Il perdono è un atto del cuore – prima di tutto nei confronti di se stessi - e non una decisione della mente; è il movimento che ci permette di lasciar andare il dolore e il risentimento a lungo trattenuti. Perdoniamo per essere liberi da eventi passati che solo noi possiamo decidere di lasciare andare. Considero la scrittura un modo GENIALE per fare questo.



QUESTA COLLANA ESCE SOLO NELLA VERSIONE E-BOOK. PERCHÉ QUESTA DECISIONE?

Da ragazza ho amato i libri di carta più di qualsiasi cosa nella mia vita e, per molti anni, molto più di quanto abbia amato me stessa. Ma i tempi mutano e il cambiamento – pur sempre un po' doloroso – oggi offre altri strumenti. Prima di tutto è una scelta ecologica: la carta è costosa e fortemente inquinante perché lo sbiancante ottico usato nella stampa è uno degli agenti chimici più dannosi per il pianeta. Un e-book invece è più accessibile, si può leggere anche su uno smartphone, costa molto meno e trasmette le stesse emozioni.