lunedì 26 luglio 2021

"Inconsapevoli Crisalidi " romanzo di : Andrea Barbuto.

 Andrea Barbuto " Inconsapevoli Crisalidi"



Lo scrittore si racconta...Chi è Andrea Barbuto?

Catanzarese, classe 1976, sono una persona un pò ombrosa e un pò incostante forse perchè non mi piace tanto la routine, ma con evidenti sfumature di dolcezza e di socialità, caratteristiche per le quali risulto, a chi mi conosce bene, una persona molto affidabile e che sa ascoltare anche in profondità. Dopo aver conseguito la Laurea in Sociologia alla Sapienza di Roma e ottenuto il master in devianza adolescenziale e giovanile lavoro da circa 20 anni con il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, ente che si occupa di prevenzione e cura delle dipendenze patolologiche. Altresì lavoro da 5 anni come Giudice Onorario Minorile presso il TM di Catanzaro e da tre anni come professore invitato di "Sociologia Generale" dall'Istituto Universitario "Don Giorgio Pratesi" di Soverato. Amo lo sport e la lettura: pratico calcio da quando sono nato, giocando a buoni livelli, ed è stato a mio parere un'esperienza irripetibile dal punto di vista pedagogico e psicologico. Gioco anche a tennis a livello agonistico. Ho sempre avuto la passione della lettura e della scrittura: fin da piccolo appuntavo le mie impressioni su fogli volanti che ancora conservo gelosamente. Inconsapevoli crisalidi è il mio romanzo d'esordio.  

Quale messaggio ha voluto trasmettere con il libro “Inconsapevoli Crisalidi?”

Penso che possano essere molteplici i messaggi che questo romanzo intende portare alla luce: l'imprevedibilità di un amore, la passione amorosa che diventa ingrediente salvifico della coppia, lo stupore dell'incontro di una persona immaginata che improvvisamente si fa presente ai tuoi occhi, la destabilizzazione che produce il riconoscimento di un amore eterno, un amore sconvolgente che li comprende tutti. Tuttavia un filo comune (che diventa messaggio universale) che unisce le storie dei personaggi lo identifico nel ruolo (nell'importanza) che riveste lo sguardo degli altri nell'assegnarci caratteristiche diverse, slanci orizzonali e verticali, nomi diversi, a seconda delle fasi del ciclo di vita in cui ci troviamo. Gli altri sono tutte le persone che ruotano attorno alla ns vita, da quelle che frequentiamo assiduamente a quelle con le quali incrociamo semplicemente uno sfuggevole sguardo. Ecco perchè ho definito lo sguardo degli altri un possibile elemento di trasformazione, di rottura ma anche di rinascita e riscatto per noi stessi. Questa sorta d'identità a tempo è il frutto di questo processo, sempre a divenire. L'inconsapevolezza di questo processo, subito e forse nemmeno intuito, ci rende impassibili alla bellezza del mutamento e resistenti a questa alternativa visione. Pensiamo di mostrare agli altri sempre la stessa versione di noi stessi ma sottovalutiamo l'elaborazione cognitiva (di queste informazioni che inviamo) che gli altri fanno secondo i loro parametri. Quindi rinnovo l'invito a scorgere la bellezza e le opportunità che abbiamo davanti, anche di scrollarci di dosso alcuni fardelli psicologici che spesso ci attanagliano vincolandoci alla noiosa routine che troneggia sulle nostre esistenze determinandone le relazioni.

Quando ha scritto il romanzo, aveva già  tutta la storia "programmata" o l' ha "elaborata  strada facendo"?

Era da tempo che mi volevo cimentare in questa esperienza. Avendo un capitale sociale abbastanza vasto mi sono chiesto sempre quante possibilità effettivamente abbiamo nel mostrare agli altri le nostre caratteristiche positive e l'utilizzo che gli altri ne fanno rispetto anche ai loro vissuti e alle loro esperienze. Questa sorta di melting pot delle personalità mi ha fatto riflettere sul mutamento a cui, crescendo, andiamo incontro. La storia era scritta nella mia mente e durante la stesura sono riuscito, fortunatamente (almeno spero) a rinsaldarne le giunture.


Chi legge cerca nel suo libro un coinvolgimento a livello interiore?

Io lo spero, proprio perchè il libro tratta di passaggi fondamentali durante le fasi del ciclo di vita che ognuno di noi a bassa, media e alta intensità ha vissuto o ancora sta vivendo. Storie comparabili ad altre che a mio parere, possono spalancare le porte alle emozioni che talvolta rimangano chiuse a doppia mandata nello scrigno custodito gelosamente dalla nostra paura.


Le piace il suo lavoro?

Amo molto i miei lavori. Mi permettono, diversamente, di avere la fortuna di imparare sempre e comunque dalle esperienze degli altri: sia dei colleghi che, diciamo, dalle utenze. Mi rendo effettivamente conto di quanto sia strategica la vicinanza emotiva in questo tipo di situazioni, al fine di stimolare risposte altrettanto esplosive e funzionali al miglioramento e al posizionamento sociale e affettivo degli altri. 



 

sabato 17 luglio 2021

Fonte : https://www.modernews.online/11480_tony-abbondanza-il-nuovo-film-su-pellestrina/

 


https://www.modernews.online/11480_tony-abbondanza-il-nuovo-film-su-pellestrina/


"La storia che oggi vi vogliamo raccontare riguarda un luogo incantato localizzato
 
nei pressi della magica Venezia, che divide la laguna Veneta dal mare Adriatico, si tratta dell’isola di Pellestrina.

Un’isola con poco più di 4000 abitanti che nel 1880 vide la nascita Guido Vianello, padre di uno dei più grandi attori della storia italiana, il leggendario Raimondo Vianello. Inoltre, sull’isola vi vive da tempo il celeberrimo Sergio Tagliapietra Ciaci. Decretato come uno dei sei “Re del Remo” incoronati nel Novecento, è considerato ancora oggi il più grande regatante di quel secolo e forse di sempre.

Che dire quindi di quest’isola: un gioiello tutto Italiano, che mantiene ancora la sua economia grazie alla pesca, all’agricoltura e al Turismo.

È proprio di quest’ultimo che quest’articolo ha intenzione di parlarvi, ma partiamo dalle origini.

L’otto Luglio del 1954 nasceva a Pellestrina Antonio Gavagnin, figlio di pescatori e maggiore di 11 fratelli.

A quell’epoca era usanza che i figli seguissero le orme paterne, diventando a loro volta pescatori, ma il padre di Antonio decise che il destino dei propri figli sarebbe stato scelto da loro stessi, non obbligandoli a seguire le sue orme.

Antonio colse l’occasione al volo lasciando l’isola di Pellestrina in giovane età ed iniziò così a lavorare nella vecchia SIP (conosciuta oggi come Telecom Italia) diventandone nell’arco della sua carriera, da impiegato ad addirittura responsabile di centro di lavoro, sfiorandone la dirigenza.

Con il passare del tempo, Antonio, soprannominato Tony, vide la sua vita prendere una svolta positiva notevole, sia in ambito lavorativo che sentimentale, fino al fatidico giorno del 11 Settembre 2001, periodo nel quale anche lui, come moltissimi, cadde vittima di una delle più grandi disgrazie che l’economia mondiale dovette subire dopo la crisi del 29, “Il crollo della Borsa”.

Tutti i suoi risparmi andarono in fumo, si lasciò con sua moglie e si ritrovò costretto a ricominciare tutto da zero.

In quel periodo così grigio e buio per tanti, Antonio iniziò ad avere idee sul suicidio come unica soluzione per uscire da quell’immenso dolore che provava ogni istante, ma un qualcosa lo frenava sempre poco prima di procedere con quel fatale gesto che gli sarebbe costata la vita.

Fu così che ritornò a lavorare in Telecom, non più come responsabile, ma di nuovo come impiegato, e con quei pochi risparmi che riuscì a malapena a mettersi da parte iniziò di nuovo a rinvestire.

Con il passare degli anni ritornò alla Telecom e i suoi investimenti incominciarono a fruttargli, infine prese la mobilità lavorativa iniziando una nuova carriera nel settore del Network Marketing.

Da qui inizia la sua nuova svolta che lo porterà in breve tempo ad accumulare ricchezze e a farlo riconoscere in tutta Italia con lo Pseudonimo di “Tony Abbondanza” grazie agli introiti ricavati da questa attività.

Oggi Antonio Gavagnin ha l’età di 67 anni, vive di rendita grazie alla realtà che si è ricostruito ed è tornato a vivere sull’isola che lo ha visto nascere, la sua amata Pellestrina.

Un uomo che ben due volte è riuscito, partendo dal nulla a portare abbondanza nella sua vita, da qui il suo soprannome di “Tony Abbondanza”.




Nel 2021 incontra al compleanno di un suo amico a Torino, il regista e produttore J.C. Abraham De Palma, parente del conosciutissimo Regista Brian De Palma e figlio del Senatore, Parlamentare e Ministro delle Antille Olandesi Jopie Abraham.

I due diventano subito amici e Tony decide di invitarlo l’otto luglio, il giorno del suo 67esimo compleanno, sull’isola di Pellestrina, per raccontargli la sua storia, dalla quale ha intenzione di produrne un Film che lo stesso Abraham De Palma dirigerà e che uscirà verso la fine del 2022.

Il 10 Luglio 2021, durante una visita guidata dallo stesso Tony e da suo genero, per mostrarne le bellezze dell’isola ad Abraham De Palma , da cui trarne spunto per il film, i tre vengono fermati senza motivo apparente da un Maresciallo e da un Brigadiere dei Carabinieri della caserma dell’isola, i quali gli intimano in modo al quanto scorbutico ed arrogante, di mostrargli i documenti d’identità.

L’episodio in se non ha nulla di eclatante da raccontare, se non per il fatto che la metodologia usata dai due militari nei confronti dei tre civili è la rappresentanza palese di mancanza di buon costume nei confronti di persone che si ritrovavano unite per contemplare l’isola, quell’isola che a breve sarà protagonista di un film e che in pochi turisti durante l’anno hanno la fortunata occasione di visitare.

Concludiamo questo articolo non con l’intenzione di mettere in cattiva luce le forze dell’ordine (che nella maggioranza dei casi sono gli angeli custodi del nostro amato paese), ma con il fine di far riflettere su quanto sia importante l’accoglienza nei confronti del prossimo, sia esso un regista, un calciatore, un parente, un amico o un turista, “poiché il ricordo di un luogo, più del luogo stesso, ce lo lasciano le persone che ci hanno accolto e il modo con il quale ci hanno ospitato”.


                                                                                           Vittoria Adamo

martedì 6 luglio 2021

Esclusiva intervistandopersport.blogspot.com: "Stasera Liboni. Viaggio in musica attraverso cinquant'anni di carriera". Editore Piazza Daniela

Valerio Liboni


"Batterista e music maker, è uno dei personaggi storici della musica leggera italiana. Figlio d'arte (il padre, Gianni, è stato spalla di Erminio Macario), ha fondato la Strana Società e militato nei Ragazzi del Sole e nei Nuovi Angeli. Come solista ha pubblicato svariati album e quarantacinque giri. Ha collaborato in qualità di autore, musicista e produttore con Fiorella Mannoia, Umberto Tozzi, Little Tony, Donatella Rettore, Mal, Wilma Goich, i New Trolls e molti altri. Con Silvano Borgatta ha composto Ancora Toro, inno del Torino."

"Stasera Liboni. Viaggio in musica attraverso cinquant'anni di carriera".Perchè la scelta di questo titolo?

"La scelta di questo titolo è dovuta a mio padre Gianni . E' stato un grande artista di Rivista  oltre a  collaboratore  di  Erminio Macario popolare attore e comico italiano di teatro, cinema e televisione. Ho costruito la mia vita su un ideale di palcoscenico voluto di :"colpi di scena, momenti tragici, amori passionali o perduti". 


Valerio Liboni  Tournée


Come bisogna lavorare da scrittori per evitare che i romanzi che lei ha prodotto sino ad oggi risultino simili?

"I romanzi che ho elaborato sino ad oggi non sono simili, ma , hanno sempre qualcosa di nuovo e sorprendente."

Quale rapporto ha con l'Editore Piazza Daniela?

"Il rapporto che ho con l' Editore Piazza Daniela è ottimo. E' una donna che si adopera molto per la cultura della Città di Torino. La ringrazio per l'impegno profuso  che ha avuto per la composizione del libro".



Valerio Liboni  da icona granata qual è lei, che emozioni prova a cantare allo Stadio Olimpico Grande Torino?

"Mi onora essere considerato un' icona  granata, è un'emozione fortissima cantare allo Stadio Olimpico Grande Torino. E' meraviglioso tutto questo amore che va al di là dei risultati."


lunedì 5 luglio 2021

Esclusiva intervistandopersport.blogspot.com : "Un antica e autentica casa reale" (seconda parte)


Sua Altezza Reale Principe Stefan Černetić

 

 Sua Altezza Reale Principe Stefan Černetić , come gestisce la pressione dei media sul fatto di  non essere considerato un " reale autentico"?

Nel 2016 ho ricevuto attacchi media da alcune Lobby Politiche. Il Montenegro è un'ipocrita democrazia che domina  da trentuno  anni .Agli occhi di queste congregazioni mi vedono come un nemico, a differenza di alcuni Stati della penisola Balcanica, vorrebbero che regnassi da Sovrano.

Non si può affatto dichiarare che non sia un " reale autentico"  perchè una Casa Reale Imperiale  non s'inventa dall'oggi al domani, bensì esistono i documenti, i libri e la storia che risalgono all' Epoca Medievale dove ha predominato la Famiglia Цернетиц. Pertanto sono solo " fake news", c'è sempre chi denota una sconcertante stupidità, nel denigrare la mia persona.



Emanuele Filiberto di Savoia 


Ci sono più di 30 famiglie reali regnanti in tutto il mondo, oltre ad aristocratici europei, nobili ed ex-reali che hanno ancora il diritto di definirsi 'Principi'. Cosa ne pensa?

In Europa ci sono diverse famiglie aristocratiche  e  altrettante che  mantengono lo "status quo monarchico". Noi  discendiamo da Imperatori, quindi non si può assolutamente affermare  che il titolo di  "Sire"  abbia una scadenza al contrario con la nascita di  figli maschi si eredita il titolo nobiliare.
Non abbiamo queste difficoltà perchè avendo due figlioletti e un fratello minore abbiamo il diritto di definirci Lord. Di conseguenza l' attività diplomatica procede nelle comunità di nostra competenza per cambiare qualsiasi cosa. Sono realtà con numerose emergenze  sottomesse a presunti pluralismi.


Alberto II di Monaco

              Principe di Monaco         



Sua Altezza Reale Principe Cernetic come si difende da coloro che la considerano : "una banderuola,a secondo delle occasioni"?  

Rispondo  a coloro che mi considerano "una banderuola, a secondo delle occasioni" così: siamo riconosciuti dalla Chiesa Ortodossa Ufficiale Italiana,  Repubblica della Macedonia del Nord (in macedone  :Република Северна Македонија) e dalla famiglia reale britannica (in inglese: British Royal Family). Oltre a quanto ho già detto  sono Ambasciatore della Protezione Civile & Internazionale di Ginevra, con  incarichi diplomatici prestigiosi. Ragion per cui  si può guardare pacatamente il casellario giudiziario dove la fedina penale è in assoluto pulita.


 Sua Altezza Reale Principe Stefan Černetić 
 



venerdì 2 luglio 2021

Esclusiva intervistandopersport.blogspot.com : "Un antica e autentica casa reale" (prima parte)

 

L’intervista a Sua Altezza Reale Principe Стефан Чернетић, - Stefan Černetić della Famiglia Reale Imperiale di Montenegro, Macedonia, Serbia. di Dèsirèe Fadda.



Famiglia Reale Imperiale di Montenegro, Macedonia, Serbia.




Royal Style: qual è lo stile della Casa Reale Imperiale di Montenegro e Macedonia?

Lo stile di vita della Casa Reale Imperiale di Montenegro e Macedonia è legato da un lato al tran tran quotidiano (quasi da encefalogramma piatto) come lavare i piatti, rifare il letto o fare da baby-sitter ai nostri figli dal momento che può succedere di sostituire le babysitters al nostro seguito, giovani studentesse che per impegni di studio non sono sempre disponibili; dall’altro invece dobbiamo onorare gli impegni di corte che ci portano a condurre una vita frenetica. Giungono inviti importanti dalla Russia o dal Kazakistan o cene di gala a Roma o Montecarlo con attori e personaggi famosi della F1 o della cultura internazionale. Comunque noi siamo persone umili perché amiamo stare con tutti: mi è capitato per esempio, di sedermi al tavolo con dei camionisti, altre volte invece sono stato a cena con degli ambasciatori o con il Principe Alberto di Monaco che è un amico. In una serata mi sono ritrovato con l'attrice Pamela Anderson cui ho conferito il titolo di Contessa. Questa notizia ha fatto un certo scalpore, perché i titoli nobiliari negli USA sono inconsueti e ha scatenato una serie di misunderstanding. Desidero raccontare un aneddoto divertente a tal proposito: alla CBS nelle Breaking News la Sig.ra Anderson disse che era divenuta la Contessa del Principato di Monaco, uno sbaglio perché confuse Santa Margherita Ligure con la località monegasca. Ci facemmo una risata!


Pamela Anderson 


Quali sono le abitudini alimentari di Corte?

Amo definirmi un buongustaio. Sono nato a Trieste, un tempo capitale della Mitteleuropa ora una virgola rispetto ai Balcani, dove si mescolano tre grandi culture: latina, germanica e slava. Pur amando il cosiddetto pane e salame, essendo lo chef di casa al 95%, prediligo piatti elaborati. Mentre Sua Altezza Imperiale Reale Principessa Khaurola è brava a preparare delle specialità greche dato che vive ad Atene con i nostri figli Costantino di tre anni e Ivan Nenad di quattro mesi. Inoltre, sono un appassionato di vini e di birre e ogni tanto degustiamo una buona bottiglia di vino italiano. Mia moglie, di origine tedesca, ama bere la birra. Entrambi amiamo la buona cucina che sia però di altissimo livello.

Può svelarci qualcosa sulle donne imperiali?

Non è un segreto ma una realtà: le donne slave, come è risaputo, sono le più belle del mondo, e aggiungo che in Montenegro Serbia Bosnia Erzegovina sono stupende a qualsiasi età. Mentre in Russia prevalgono le bionde, da noi c’è più varietà. Ritengo che le donne non siano solo un piacere per gli occhi e per il cuore ma anche fondamentali per la nostra società. Noi uomini non esisteremmo senza le donne e se in politica ci fossero più rappresentanti femminili, le cose andrebbero meglio. A parte questo è un detto che si racconta in Montenegro, forse è più una freddura: "Mamma cosa vuol dire essere brutta?” non lo so cara, noi siamo Montenegrine!

Quanto è importante la “vita diplomatica” per Sua Altezza?

Per me la diplomazia é una immensa passione. Tra l'altro penso che oggi come oggi i bravi diplomatici siano essenziali al mantenimento della pace e dei diritti umani nel mondo, purtroppo sempre più calpestati. Dal 2016 sono Ambasciatore della Protezione Civile Internazionale con sede a Ginevra in Svizzera.

Nell’Inghilterra della Regina Elisabetta, sono nati tanti sport, dal cricket al calcio, che vengono tuttora praticati, mentre in Montenegro e Macedonia?

In Montenegro ci vado raramente perché ho dei problemi con il Governo, l’unico Stato in cui vige da ben trentuno anni la dittatura. Per l' élite politica non sono il benvenuto perché mi presento come Principe di Montenegro e Macedonia. Però devo dire che sono amato dal popolo e anche se in forma silenziosa, da alcuni politici.

E’ noto che nei Balcani essendo il popolo alto di statura, lo sport più praticato è il basket. Sì, certo anche il calcio ma non come in Italia dove il livello è molto alto. Sono un tifoso della Roma e il mio calciatore preferito è Francesco Totti; tra le squadre straniere mi piace il Monaco e Il Bayern Monaco dove ho conosciuto tanti giocatori con cui sono amico. Io e mio fratello, che ha una galleria d’arte, abbiamo sempre praticato varie discipline come il tennis, lo sci e sono appassionato di equitazione e caccia. Apro una parentesi sulla caccia alla volpe, uno degli sport più antichi. Un tempo sport cruento, oggi, fortunatamente, è tutto simulato ed ecologico; nonostante questo in Inghilterra è vietato (una battaglia che mette gli Inglesi di città contro gli Inglesi di campagna). Alla vostra città sono legato anche per il fatto che sono membro del Circolo della Stampa Sporting dove in occasione dei Nitto ATP Finals spero di incontrare il mio amico Novak Djokovic.


Novak Djokovic.


giovedì 1 luglio 2021

A tu per tu con Maelle Pascal

 






In collaborazione con The Palma Music e Vena Artistica Associazione Culturale per lo Spettacolo presentiamo oggi  l' artista : Maelle Pascal.





Mi chiamo Maelle Pascal e sono una performer a cui piace cantare cover di generi diversi, dal musical a canzoni scritte da me. L’energia delle canzoni viene trasmessa attraverso voce e  danza. “La danza è la mia natura,”  “una via diretta verso la Verità, la mia Verità”.
La mia MISSION è emozionare il pubblico attraverso l’ARTE.  Mi definisco un'artista polivalente, ho sempre cercato di esplorare diverse forme di danza e generi musicali. Adoro miscelarli  in qualcosa di nuovo e completamente personalizzato.
Ho una grande passione per le lingue straniere, parlo e scrivo correntemente inglese, tedesco, francese, spagnolo, e ho una conoscenza base del portoghese e del cinese.






Chi l’ ha ispirata nella sua carriera?

Sono sempre stata ispirata da cantanti, che non sono solo cantanti, ma anche ballerini, dove lo spettacolo è vissuto a 360 gradi, quello che mi ha dato il lancio diciamo ad iniziare questo percorso è stata sicuramente la meravigliosa performance di Shakira e Jennifer Lopez al Superbowl 2020.
15 minuti di pura energia e coinvolgimento, e questo mi ha inoltre ispirato a scrivere un brano latino, in lingua spagnola.


Gruppo o cantante preferito?

Sono piuttosto poliedrica e ascolto veramente di tutto, quando la musica è bella, è bella e basta, indipendentemente dal genere, non mi piace fossilizzarmi su un unico genere.
in ogni caso ascolto sia musica jazz, da Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, Bossanova. Adoro  la musica latinoamericana, il ritmo meraviglioso della salsa, questo anche perché ballo caraibico. I miei idoli in questo caso sono Gloria Estefan e Marc Anthony...e quando si parla di musica latina, non ci si può esimere dal non menzionare anche il reggaeton, che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede e proposto in diverse lingue, non solo più in spagnolo insomma. Tra i cantanti che seguo di più, c'è sicuramente Maluma.
Per quanto riguarda la musica italiana, ascolto Elisa, i testi delle sue canzoni sono molto profondi e ricchi di significato accompagnati da una voce meravigliosa e inconfondibile.
Ascolto anche i bravissimi e carismatici Maneskin, che ora sono più popolari che mai, ma li seguo dal periodo di XFactor.





Il suo mestiere da “performer” la rende orgogliosa?

Per ora, non lo considero un mestiere.ma una grande passione, che si,mi rende orgogliosa, perché nonostante tutti gli impegni della vita quotidiana, riesco comunque a coltivare con successo e dedizione.

 Descriva il suo singolo “Mi alma se fue” con tre parole.

Colonna sonora per l'estate 2021, ( una ripartenza dopo un periodo e una situazione generale molto difficile).

Un saluto,
Maelle