sabato 24 aprile 2021

Università eCampus : "Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore" condotto da Sabrina Gonzatto

 





"La Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, è un evento organizzato dall'Unesco per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright.
A partire dal 1996, viene organizzata ogni anno il 23 aprile con numerose manifestazioni in tutto il mondo."

In occasione l'Università eCampus di Torino ha promosso l'inziativa alla quale hanno preso parte la scrittrice Luisella Urietti  è l' editore di Buendia Books Francesca Mogavero.







lunedì 19 aprile 2021

Fonte :www.torinoggi.it -Domenico Beccaria

 

"Forse timorosi di vedersi sfilare dalle mani il giochino che gli regala potere e denari da persone più avide di potere e denari di loro, i signori dell’UEFA si sono decisi ed hanno giocato d'anticipo"




"Il cuore mi direbbe di scrivere di questa splendida rimonta, finalmente da TORO, scritto tutto maiuscolo, dopo tanto, troppo tempo di Torino FC. Tre goal, uno più vibrante dell'altro, che rappresentano la punta di un iceberg formato da 27 tiri di cui 11 nello specchio della porta. 

No, dico, 27 tiri il Torino FC di Giampaolo li ha fatti in tutto il campionato, il Toro di Nicola in una partita. Ma soprattutto, una intensità, un pathos, che non li vedevamo dalla notte del Real Madrid al Delle Alpi. Tanto che al terzo goal, quello di Rincon su splendido e generoso assist del Gallo Belotti, mi sono capovolto con la poltrona su cui ero seduto. Non sto dicendo tanto per dire. Ero veramente a gambe all'aria, che non sapevo più come fare per rialzarmi, ma tutto sommato non me ne fregava niente, di rialzarmi. Sarei rimasto così tutta la sera, tanta era la felicità. 

E invece il cervello, cinico e baro, come si suol dire, mi suggerisce che la vera grande notizia della giornata, quella che veramente ha un peso decisivo nel futuro del gioco più bello del mondo, quel gioco che abbiamo imparato ad amare fin da piccoli, e che tuttora amiamo a dispetto di tutti gli sforzi che i padroni del vapore hanno fatto per ridurlo ad una schifezza in cui contano solo i soldi e tutto il resto al diavolo, ci arriva dalla Svizzera, sede UEFA. 

Forse timorosi di vedersi sfilare dalle mani il giochino che gli regala potere e denari da persone più avide di potere e denari di loro, i signori dell’UEFA si sono decisi ed hanno giocato d'anticipo, con un tempismo ed una classe degne del miglior Maroso, ed hanno stroncato sul nascere le velleità di Superlega che si stavano concretizzando e di cui si vociferava che a breve sarebbe uscito l'atto di nascita. 

Con insospettabile coraggio, hanno preso carta intestata e penna, ed hanno messo nero su bianco il loro aut aut. O rientrate alla veloce nei ranghi, zitti e buoni, oppure partono a raffica pesanti sanzioni, sia verso i club ribelli che verso i calciatori che avranno l'ardire di tesserarsi per loro. 

Fuori dalle competizioni nazionali ed internazionali per club e via di dosso anche la tanto agognata maglia della Nazionale dei rispettivi paesi d'origine o d'adozione. 

Alla buonora, verrebbe da aggiungere. 

Di vaneggiamenti che facevano girare come pale di un ventilatore il povero barone De Coubertin nella sua tomba, se n'erano già sentiti a sufficienza. Consentire a pochi potenti di decidere chi fosse degno e chi no, di disputare questa specie di torneo ad inviti che sarebbe diventato la Superlega, era un insulto sanguinoso allo spirito sportivo, già abbastanza trascinato nel fango in questi ultimi decenni. Era ora di dire basta a squadroni il cui debito verso le banche era maggiore del loro ricchissimo palmares. Anzi, forse il palmares si poteva considerare figlio di questi dopatissimi bilanci, bonariamente tollerati da chi invece avrebbe dovuto impedirli o, nel peggiore dei casi, limitarli. 

Per fortuna, pare che le squadre tedesche e francesi, già titubanti di fronte a questa proposta indecente, abbiamo deciso per un quanto mai provvido dietro front. La speranza è che anche le altre, rendendosi conto dell’enormità che stavano per commettere, coda fra le gambe, le seguano. 

Se così sarà, e c'è da sperarlo, la UEFA non deve lasciar freddare il ferro e batterlo fino a correggere i difetti che hanno portato a ipotizzare questo obbrobrio sportivo, che con lo sport non aveva nulla a che fare. Dare regole certe, far partire tutti quanti dalla stessa linea di partenza, e poi si che può vincere il migliore, questa deve essere la unica e sola missione dei signori del pallone. 

Basta bilanci perennemente in rosso, abissi contabili in cui il calcio sprofonda senza speranza di riemergere, salvo indebitarsi ancor di più ed involverei senza fine. 

Il risultato sportivo non deve essere raggiunto a discapito di quello di un doveroso pareggio di bilancio, almeno sul lungo termine, considerando un investimento pianificato, spalmato su più esercizi, come un mezzo ammissibile purché poi si rientri dei debiti. 

E adesso mi metto comodo ed aspetto che Cairo, dopo aver letto, mi offra da bere, perché il pareggio di bilancio è da tempo un suo cavallo di battaglia, anche se lui di questo cavallo ne ha fatto un fine, non un mezzo. 

In medio stat virtus, come dicevano i latini, e noi vogliamo credere che sia applicabile anche al calcio, ancor più al nostro Torino FC, oggi finalmente Toro. "

Domenico Beccaria


venerdì 16 aprile 2021

Esclusiva intervistandopersport.com : a tu per tu con Juan Carlos Bordanea


 Nato a Ciudad de Colón il 25 gennaio 1981 È un cantante, compositore, attore e TV Host panamense. 

Cresciuto in una famiglia di artisti, la sua prima presentazione è stata nel 1995 all'età di 14 anni dove ha vinto il festival dei talenti giovanili 20-30 - Telemetro Canal 13. 

Nel 1999 ha registrato la sua prima canzone SOÑAR DESPIERTO Un anno dopo, nel 2000, si è recato ad Acapulco, in Messico, come cantante del coro di suo fratello Jorge Bordanea al Festival Internazionale della Canzone "OTI" in rappresentanza di Panama. 

Nel 2002 si è recato in Spagna, dove un editore si è interessato alla sua canzone "DISCÚLPEME SEÑORA" ed è stato scelto tra le prime 10 canzoni ad essere presentate al prestigioso Festival BENIDORM. 

2005 Lancia "COMO UN PIRATA" che si colloca nei primi posti delle romantiche stazioni di Panama City opening act di grandi artisti internazionali  come  𝙹𝚘𝚜é 𝙵𝚎𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊𝚗𝚘, 𝙰𝚛𝚖𝚊𝚗𝚍𝚘 𝙼𝚊𝚗𝚣𝚊𝚗𝚎𝚛𝚘, 𝙰𝚕𝚎𝚓𝚊𝚗𝚍𝚛𝚘 𝙵𝚎𝚛𝚗𝚊𝚗𝚍𝚎𝚣, 𝙵𝚛𝚊𝚗𝚌𝚘 𝙳𝚎 𝚅𝚒𝚝𝚊, 𝚁𝚊𝚞𝚕 𝙳𝚒 𝙱𝚕𝚊𝚜𝚒𝚘, 𝚁𝚒𝚌𝚊𝚛𝚍𝚘 𝙰𝚛𝚓𝚘𝚗𝚊. 

Nel 2011, dove insieme al cantante e cantautore Leonel Smith hanno prodotto un ottimo singolo chiamato "𝙻𝚄𝙽𝙴𝚂". Juan Carlos decide di essere assente dal palco per un po 'fino al 2019, Lancia "Your look" e 2020 "Loco Locolo" ed è il rappresentante di Panama al Festival della canzone di Punta del Este, Uruguay con la canzone "Amarte en Silencio"








Partiamo dalle tue “origini artistiche”, quando hai iniziato a interessarti alla musica?

"Fin da piccolo, sono cresciuto in un ambiente musicale, e all'età di 14 anni mio fratello mi ha iscritto al festival dei talenti giovanili dove hanno portato fuori la nuova figura giovanile di Panama ed è lì che tutto è iniziato."

Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?

"È affascinante far conoscere il tuo talento ad altre persone, penso che tutti gli artisti abbiano una certa influenza su altri  musicisti che ti aiutano a maturare e creare il tuo stile."

Quali sono i tuoi punti di riferimento?

"Musica romantica, ascoltare i migliori  cantanti e canzoni che mi hanno  aiutato molto."


Che cosa ti  piace fare nel tempo libero?

"Nel tempo libero mi piace trascorrerlo con la  famiglia, scrivere canzioni e correre."


Grazie  mille Juan Carlos !







Traduzione in lingua spagnola:

"Nació en Ciudad de Colón el 25 de enero de 1981. Es cantante, compositor, actor y presentador de televisión panameño. Criado en una familia de artistas, su primera presentación fue en 1995 a la edad de 14 años, donde ganó el Festival de Talento Juvenil 20-30 - Telemeter Canal 13. En 1999 grabó su primera canción SOÑAR DESPIERTO. Un año después, en 2000, se trasladó a Acapulco, México, como cantante del coro de su hermano Jorge Bordanea en el Festival Internacional de la Canción "OTI" representando a Panamá. En 2002 se fue a España, donde una editorial se interesó por su canción "DISCÚLPEME SEÑORA" y fue elegida entre las primeras 10 canciones que se presentarán en el prestigioso Festival de BENIDORM. 2005 Lanza "COMO UN PIRATA" que se coloca en los primeros lugares del romántico acto de apertura de las estaciones de la ciudad de Panamá de grandes artistas internacionales como 𝙹𝚘𝚜é 𝙵𝚎𝚕𝚒𝚌𝚒𝚊𝚗𝚘, 𝙰𝚛𝚖𝚊𝚗𝚍𝚘 𝙼𝚊𝚗𝚣𝚊𝚗𝚎𝚛𝚘, 𝙰𝚕𝚎𝚓𝚊𝚗𝚍𝚛𝚘 𝙵𝚎𝚛𝚗𝚊𝚗𝚍𝚎𝚣, 𝙵𝚛𝚊𝚗𝚌𝚘 𝙳𝚎 𝚅𝚒𝚝𝚊, 𝚁𝚊𝚞𝚕 𝙳𝚒 𝙱𝚕𝚊𝚜𝚒𝚘, 𝚁𝚒𝚌𝚊𝚛𝚍𝚘 𝙰𝚛𝚓𝚘𝚗𝚊. En 2011, donde junto al cantante y compositor Leonel Smith produjeron un excelente sencillo llamado "𝙻𝚄𝙽𝙴𝚂". Juan Carlos decide ausentarse de los escenarios por un tiempo hasta el 2019, lanza "Tu mirada" y 2020 "Loco Locolo" y es el representante de Panamá en el Festival de la Canción de Punta del Este, Uruguay con la canción "Amarte en Silencio".



Empecemos por tus "orígenes artísticos", ¿cuándo empezaste a interesarte por la música?

"Desde muy niño, crecì en un ambiente musical, y a los 14 años mi hermano me inscribiò en el festival de talento juvenil donde sacan a la nueva figura juvenil de Panamá y ahì empezó todo."

¿Qué importancia tiene para un músico tener  su propio estilo y identidad? 

"Es fasinante dar a conocer tu talento a otras perosnas, creo todos los creadores  tenemos alguna influencia en otros grandes artistas que te ayudan a madurar y crear tu estilo".

¿Cuáles son sus puntos de referencia?

"La música romántica, escuchar grandes artistas y canciones eso me ayudó mucho."

¿Qué te gusta hacer en tu tiempo libre?

"En mi tiempo libre,  me gusta  compartir en familia, escribir  canciònes, y correr."


¡Muchas gracias Juan Carlos!





venerdì 9 aprile 2021

Politica : a tu per tu con il Segretario Nazionale Sistema Paese Angelo La Rosa.

 


Chi è Angelo La Rosa? 

Sono un cittadino che è sempre in mezzo al popolo e vedo tutti i disagi, altresì ho girato tutto il mondo e vedo da fuori come vedono gli altri la nostra Italia senza rispetto e denigrata, invece noi abbiamo creato di tutto e siamo gli eredi degl’inventori di ogni cosa che oggi le altre nazioni ne usufruiscono. Incominciando da quando noi avevamo un' Impero, mentre gli altri vivevano ancora nelle caverne, quindi siamo il punto centrale della terra delle invenzioni. Siamo i primi al mondo che abbiamo portato cultura negli altri paesi con i nostri emigrati, oltre alla moda, la cucina italiana la più rinomata in tutto il mondo, lo sport, le auto e tanto altro. Ho studiato all’estero, economia e idee per lo sviluppo e crescita d'impresa, ho visitato ovunque i migliori corsi di specializzazioni come guida della guida, ho creato molti progetti di sviluppo negli altri paesi in Europa, adesso voglio sviluppare il nostro paese, sono a capo di una multinazionale che io stesso ho fondato, che ho trasferito in Italia per operare meglio sviluppando e creando le imprese e creare posti lavoro, adesso l'ho messa in standby per via delle italiane che non facilita le imprese per crescere, per creare imprese e lavoro ho creato un progetto miliardario che si chiama "RIALZATI ITALIA", dove metteremo anche in primo piano il nostro "Made in Italy e turismo", faremo anche "Export" in tutto il mondo, dove ho acquisito le mie esperienze le mie esperienze da anni. 


Per quale ragione si sta impegnando così attivamente per “ Sistema Paese-Economia Reale e Società Civile”? 


Constatando l'immobilità della politica nazionale, io pratico la politica già dal 94 ad oggi , vedendo la politica attuale  sostanzialmente immobile e inconcludente che ha portato al disastro la nostra nazione, nell'arco degli ultimi anni si sono verificati  delle grosse fratture sia al livello sociale ed economico e del tessuto produttivo tipo le piccole e medie imprese che sono la vera spina dorsale del paese portandoli al fallimento e alla disoccupazione, in questa situazione noi con il nostro partito "SISTEMA PAESE" ci vogliamo impegnare a far risorgere questa nazione con adeguati e mirati progetti e programmi.



 Cos'è davvero importante per l'Associazione Sistema Paese-Economia Reale E Società Civile “?
 
Le libertà individuale posto di ogni cittadino, come sancito costituzionalmente e nella carta dei diritti umani, dove indica il rispetto, la libertà e la dignità.

 

Su quali principi si fonda?

La libertà, l'identità, centralità del cittadino di come lo descrive  il nostro manifesto. Perché si differenzia da tutti gli altri partiti, in quanto questo partito cercherà e si differenzia da gli altri partiti perché darà dignità, rifarà credere nella propria nazione, ma non solo darà con le nuove imprese che si andranno a creare posti lavoro e tal punto il popolo crederà in filosofia di pensiero e ovviamente saranno dalla nostra parte, perché noi saremo la nuova politica moderna e costruttiva.

 
Perché i cittadini dovrebbero scegliere quest’ associazione, qual è il valore aggiunto?
 Per la stessa motivazione di come risposto sopra.



Può descriverci  il simbolo che rappresenta l’associazione?

Un cerchio azzurro che rappresenta il colore della nostra nazione, al centro il nome Sistema Paese, all'interno la scritta circolare, Economia Reale e Società Civile, in basso una bandana tricolore che ondeggia che rappresenta il nostro tricolore.

 

Quali sono i  punti di forza, dell'Associazione Sistema Paese-Economia Reale e Società Civile? 

I punti di forza sono, una politica moderna, reale e costruttiva, con progetti di sviluppo ben consone e dignità alla Nazione.



Per concludere l'intervista, che cosa si augura per il futuro ? Con questa politica moderna ci si augura che il Paese si rialzi.





Contatto: segretarionazionale@partitosistemapaese.it  
oppure segretarionazional@gmail.com

Su FB:    https://www.facebook.com/groups/754476475168695

Pagina: https://www.facebook.com/PartitoSistemaPaese   ( Sito in allestimento)






giovedì 8 aprile 2021

A tu per tu con Elisa Casassa

 

   " Alta Marea- in una notte di luna piena"  gennaio 2021-Elisa Casassa





 Quando hai iniziato a "percepire" te stessa come pittrice o poetessa?

Non credo di percepirmi come una pittrice o da ragazzina, quando scrivevo poesie (una mi fu anche pubblicata) come una poetessa  credo di essere semplicemente una persona creativa che ama esprimere le proprie emozioni senza necessariamente attribuirmi un titolo. 

L’arte in sé, in qualsiasi forma, è espressione di passioni, ed esprimere passione è essa stessa una forma d’arte. Ecco, sì  mi ritengo una persona appassionata, che ha voglia di comunicare, di esprimere se stessa e che è felice se nel farlo riesce a regalare emozioni. 

Prendersi cura delle proprie passioni significa prendersi cura di sé, appassioniamoci a quanto ci rende unici ed esprimeremo tutta la nostra arte!   

Se facciamo un passo indietro  molto indietro, posso invece raccontarvi come mia mamma mi abbia percepita come un’artista.

Avevo 3 anni o poco più, la tappezzeria nuova della camera da letto dei miei genitori era troppo bella per non essere esplorata dal grande pennarello blu che mi avevano regalato!

Ricordo ogni istante di come fu stroncata sul nascere la mia vena artistica!!! Un episodio che mi fa ancora sorridere, ma a cui penso sempre quando mi chiedo (o mi chiedono) quando è iniziata la mia passione per la pittura.

Poi durante il lockdown questa passione è riemersa. Un tempo trascorso e non vissuto, o meglio che abbiamo tutti dovuto reinterpretare. Io l’ho fatto con la pittura.

Un nuovo modo di vivere che ha riguardato tutti, che ha insegnato a guardarci meglio dentro, a "non rimandare" le cose importanti, e a riconoscerle nella frenesia dell'ordinario; perché il tempo è prezioso e non c'è attimo che non meriti di farci esprimere noi stessi per quello che autenticamente siamo.

È iniziato tutto così, un giorno, uno dei tanti chiusi in casa, a riscoprire spazi così a portata di mano e mai veramente frequentati. Salita in mansarda, mi ritrovo a sfogliare un album da disegno, fogli, tempere e pennelli dei tempi del liceo. Con questa a dir poco improvvisata attrezzatura ho messo "colore su bianco" l'atmosfera che percepivo, i sentimenti che provavo, il desiderio di tornare a cosa avevamo e di tornarci migliori.

Non a caso, il primo disegno del 2020 è stato “Un abbraccio”, un semplice abbraccio, perché semplicemente era il gesto e l’emozione che più mi mancava.


 

Campo di papaveri maggio 2020- Elisa Casassa


Cosa provi mentre crei? In che modo nasce un tuo quadro? Che cos’è per te l’ispirazione?

Cosa provo quando creo? Mi piacerebbe fare la domanda alla pittura stessa… perché ho la netta impressione che nella maggior parte dei casi sia lei a “guidare” me! 

È una sensazione che ho da sempre, che sia Lei a cercare me, a comparire come un’intuizione.

Inizio quasi sempre senza una percezione precisa di quale sarà il tratto giusto per dare forma all’idea, ma all’improvviso compare; il tratto si fa chiaro e basta seguirlo… a volte è un’onda, a volte la foglia di un albero.

La mia è una pittura che definirei “d’intuizione”, passo dopo passo è lei a guidare me!  

E quando accade, provo una gioia sincera, il mio volto disegna un sorriso, è qui che mi rendo conto di come dipingendo mi sto prendendo cura di me.

L’idea, al contrario del “tratto”, è sempre chiara, non riesco a disegnare qualsiasi cosa per il semplice gusto di dipingere. C’è sempre un messaggio nella scelta di un soggetto, c’è sempre un pensiero che voglio condividere, c’è sempre un’emozione di cui aver cura soprattutto se appartiene a un committente, che ho piacere partecipi con me all’espressione dell’idea in modo che possa sentirla sua; in questo senso potrei persino definirla una pittura “altruista”.

In sintesi, l’’ispirazione nasce sempre da un vissuto emotivo, mentre a guidarla sulla tela è l’intuizione.

Non tutto quanto realizzo mi soddisfa, credo sia naturale, ma ho imparato a non avere fretta, la pittura come ogni altra passione va allenata, e il risultato diventa quindi altro. Non esistono stereotipi. Quello che è bello o che è brutto. Conta la capacità di emozionarsi per emozionare in modo autentico. 

Questo è il messaggio che vorrei condividere, con le persone che hanno bisogno di credere in se stesse, soprattutto dopo un periodo così buio. 



Campo di Papaveri 1990 -Claude Monet- Elisa Casassa



Se dovessi trascorrere una giornata con un artista vivente o no, chi sceglieresti?

Ho un passato di studi classici, e le ore di storia dell’arte mi appassionavano molto. Ogni artista lascia la sua impronta non solo sulla tela, ma anche e soprattutto nelle emozioni che trasferisce il suo vissuto riflesso nelle opere. Ho amato Picasso per la sua “Guernica”, quadro che ho discusso già all’esame di licenza media, Caravaggio e tutte le sue opere per l’immensa e per me ineguagliabile potenza espressiva della luce e dell’assenza di essa, gli impressionisti (e pre-impressionisti) con un nuovo connubio tra luce e colore di quadri che fecero scalpore, come la “Colazione sull’Erba” di Manet, o l’armonia della natura espressa da un’autentica costellazione di Papaveri nella celebre opera di Monet che riprodussi quasi da bambina… passando per l’inquietudine dei numerosi autoritratti di Van Gogh fino la meraviglia della sua “Notte stellata” Chi scegliere? 

Nessuno di loro, in questo momento storico e di rinnovata consapevolezza, indirizzerei la realizzazione del desiderio che mi pone la domanda in due altre direzioni.  

Quella del ricordo e quella dell’attualità.

Nel ricordo, amo farmi cullare dalle rinnovate emozioni della serenità dell’adolescenza quando ebbi la fortuna di conoscere due personaggi artistici di gran valore per il mio paese, le mie valli, Torino e non solo: Giovanni Macciotta e Sergio Ramazzotti. 

Il primo è stato un grande esempio, un’icona per Coassolo Torinese dove viveva, amava dipingere, pescare, camminare e talvolta suonare il clarinetto nella trattoria dei miei nonni… Vive in me più nei ricordi dei racconti di mio nonno che di incontri, ma istintivamente se penso alla pittura del ‘900 penso a lui. Il secondo un ritrattista eccezionale che fu il primo a vedere i miei disegni dei tempi della scuola; il primo a incitarmi a proseguire… parole che mi rendevano così felice che ho ancor ben impresse nella mente istantanee di quei momenti nel giardino di casa, mentre sfogliava il mio album di disegni sottolineando le caratteristiche che più lo stupivano. A entrambi dico grazie, così come ringrazio l’artista di Torino Olga Maggiora, incontrata assolutamente per caso un tardo pomeriggio dell’autunno socrso. Poche parole e un rinnovato entusiasmo a proseguire sulla strada della pittura. Ma questa è un’altra, bellissima, storia. 

Ecco, potessi riunire i miei nonni e questi grandi personaggi intorno a una tavola della nostra trattoria (chiusa che avevo solo due anni) sarei orgogliosa di mostrare loro la maturità e la consapevolezza acquisita, sarei felice di ringraziarli perché anche attraverso i loro esempio o il loro incoraggiamento, alla fine la mia strada con la pittura, dopo tantissimi anni, torna a rinnovarsi.

Dall’attualità traggo personaggi femminili che “combattono” con l’arma della creatività e del genio sui valori della diversity e dell’inclusion: Marina Abramović la "Grandmother of performance art“ che ha detto: «If you change people’ minds- you can change the word»; Zaha Hadid, che nel 2004 è stata la prima donna a vincere il Pritzker Prize e Marinella Senatore (mia coetanea) fermamente convinta che l’affezione tra le persone costruisce una società migliore: ci crede al punto da lavorare costantemente a vere e proprie «opere collettive». Le parole partecipano sempre alle sue opere, per lei rappresentano uno strumento per la diffusione dell’empowerment non solo femminile, ma della persona. 

Esempi di resilienza e di impegno anche nel mondo dell’arte, su temi, come la parità di genere, che sebbene attualissimi (si pensi all’appello all’Inclusion Rider di Frances McDormand agli Academy Awards del 2018) hanno radici nei secoli passati (penso ad esempio alle vicende di Artemisia Gentileschi, di scuola caravaggesca, prima donna a essere ammessa all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze nel XVII secolo). 

Una sfida di consapevolezza alla quale dovremmo allenarci tutti quotidianamente e sulla quale sarebbe meraviglioso confrontarci con donne di questa levatura.



"Alone in the rain"  gennaio 2021-Elisa Casassa




 Una frase o una citazione che non dimenticherai mai?

Torno agli studi classici, e alla frase tanto semplice quanto potete del poeta latino Orazio: “Carpe diem”. Credo non serva aggiungere altro, se non rievocare il “Cogliete l’attimo ragazzi! Rendete straordinaria la vostra vita!” del capolavoro L'attimo fuggente (Dead Poets Society) del 1989 diretto da Peter Weir e con protagonista l’indimenticabile Robin Williams.

E chiudo in continuità con la celeberrima frase di Steve Jobs “stay hungry stay foolish”. Adesso sì, non aggiungo altro. 


 Fede granata

Rispondo a questa intervista all’alba del giorno successivo al derby del 3 aprile 2021. Nella mia vita ho visto vincere il derby al Torino due volte, a distanza di vent’anni l’una dall’altra. Che dire, in una stagione complessa, sia per la classifica che per la mancanza del pubblico sugli spalti causa pandemia COVID-19… un pareggio che ha il sapore della vittoria! Grande cuore in campo, che porta il Torino a chiudere in avanti, con una squadra sempre ben disposta e grinta da TORO! Finalmente! Non posso che dedicare un grazie a Davide Nicola, l’allenatore che erano anni aspettavo sedesse sulla nostra panchina… che poi seduto non ci sta proprio!  Dai tempi del grande Mondonico, l’allenatore che ci voleva! 

Sono tifosa del Toro da sempre, complici papà, zio, cugini che già alle elementari mi portavano allo stadio, ed era sempre una festa, a prescindere dal risultato. Ricordo quando il lunedì a scuola i maschietti della classe mi interrogavano su cosa fosse avvenuto allo stadio per accertarsi che fosse vero che una femminuccia la domenica andasse a vedere le partite di uno sport ancora troppo solo maschile. Ebbene quella bambina avrebbe tanto voluto giocare a calcio, e a costo di giocare da sola in cortile, non ho mai abbandonato il mio migliore amico, che era il pallone!  Se mi chiedevano “Cosa vuoi fare da grande?” io, fra astronauti e ballerine, rispondevo: “L’allenatore del Torino calcio, ma se non posso perché sono una bambina allora voglio fare la giornalista sportiva”! 

Una passione per il calcio spettacolare (quello per me indiscusso di Pelè) per quello del Brasile degli anni ’80 di Junior uno dei miei idoli granata, quello della finale di Coppa Uefa del 1992 ad Amsterdam che ricordo ancora come fosse ieri. Il legno della porta dell’Aiax si è opposto tre volte a Casagrande, Mussi e Sordo (ad un minuto dalla fine!!) e quella sedia sollevata in alto dal Mondo quando il Capitan Cravero venne atterrato in area… sono immagini che fanno parte di me e della mia fede calcistica di colore granata. Per sempre. 

Il capitan Cravero era letteralmente il mio idolo, cercavo la sua figurina per l’album Panini, disposta a scambiare per la sua anche tre o quattro delle mie. Nel cortile di scuola all’intervallo si giocava a pallone, e una di queste circostanze è stata l’unica volta che ho rischiato una nota (avevo sfiorato con un tiro una maestra che si era seduta al centro di quello che per noi era il campo, e per lei solo il cortile ; comunque la nota alla fine non me la diede, forse la maestra era del Toro anche lei) …  

Adesso c’è il Gallo. Il mio nuovo vero e autentico capitano cuore Toro. Spero in un suo rinnovo per dare la continuità che serve a questa squadra. Un giorno incontrandolo assolutamente per caso nei pressi dell’albergo del ritiro prepartita gli ho chiesto di fare una foto, ero emozionata come Patty di Holly e Benji davanti al suo eroe . Era il 26 settembre 2019 e il giorno dopo il Toro avrebbe vinto contro il Milan 2 a 1! Due volte ho incontrato Andrea e due volte abbiamo vinto. In un’altra partita contro il Milan di qualche anno fa, citavo lui e Donnarumma su Twitter come moderni Holly e Benji … ringrazio ancora Premium Sport HD per averlo letto al Gallo in diretta TV!  Lui ha sorriso. È stato bellissimo. 



Capitan Andrea Belotti- Elisa Casassa
26 Settembre 2019.
"Un Abbraccio"  marzo 2020- Elisa Casassa







 La Mia Trilogia " ai tempi del Coronavirus".

"La Street art ai tempi del Coronavirus"



Aprile 2020 

"La Street art ai tempi del Coronavirus" In pieno lockdown anche i murales restano a casa e il dipinto li ritrae all'interno delle pareti domestiche; citando Banksy solo il palloncino colorato prende il volo, simbolo di speranza.

















Ottobre 2020

"La seconda ondata" In autunno il mio primo olio su tela, e ad arrivare in autunno è la seconda ondata. Il dipinto la rappresenta con un viale alberato (ritratto dal Parco del Valentino a Torino) dove i rami e le foglie ingiallite lasciano intravedere tratti di cielo e insieme disegnano un volto coperto da una mascherina. 




"Coronavirus Vaccine"
















Dicembre 2020 

"Coronavirus Vaccine" In dicembre arriva il vaccino, il dipinto chiude il cerchio della trilogia tornando ai murales. Questa volta l'uomo dipinto sulla parete della casa indossa la mascherina per portare il cane a fare una passeggiata e metaforicamente entra in una boule de neige a forma di flacone del vaccino. Entra in una campana che da simbolo di isolamento diventa ora protezione, l’uomo torna in una “nuova normalità”, all'aperto, senza mascherina, fra gli abbracci delle persone. Sullo sfondo il paese dell’infanzia dell'autrice, Coassolo Torinese


 Terza Ondata

"Fiori di Marzo"















Quando ho dipinto "La Street art ai tempi del coronavirus" non sapevo che entro l'anno 2020 avrei dato vita a una trilogia.
In un tempo in cui questo così particolare 2020 non è mai finito, pur avendo cambiato nome, speravo non arrivasse "La terza ondata" e invece eccola qui.
Abbiamo però un'arma adesso al nostro fianco e l'accompagna un simbolo la #primula del #vaccino.
In questa rappresentazione nasce fra gli altri fiori di marzo. In un'esplosione di colori dove anche il sole riflette la sua forma.
La mia "Terza Ondata" vuole essere un messaggio di speranza e nuova energia per tutti noi!




Se volete saperne di più della passione sulla pittura di Elisa Casassa :


https://instagram.com/elisa.casassa.official?igshid=ypp81mse9fue