venerdì 22 gennaio 2021

Esclusiva Intervistandopersport.com : A tu per tu con l' Avvocato Antonio Spadaro

 


Ciao, mi chiamo Antonio Spadaro ho 40 anni, vivo in Calabria, e nonostante svolga la professione di avvocato, da sempre mi occupo attivamente di calcio.Sono stato collaboratore di un procuratore sportivo (Agente Fifa), organizzatore di raduni giovanili per squadre di serie A e B, corrispondente sportivo per una testata giornalistica calabrese, nonché Presidente di una squadra dilettantistica.

Antonio con la tua famiglia siete stati sempre nel mondo del calcio ma in che ruolo?

Posso tranquillamente affermare di essere nato nel calcio, di aver respirato l’odore del campo e dello spogliatoio da quando ho cominciato a muovere i primi passi. La mia famiglia, ha gestito per innumerevoli anni una società di calcio dilettantistica, la quale è riuscita a vincere tutto (o quasi) in ambito giovanile, difatti tantissimi i calciatori che hanno fatto carriera.Per come già detto nella presentazione, il sottoscritto ha ricoperto diversi ruoli.Tuttavia mio padre è stato direttore sportivo e generale di squadre di Eccellenza e Promozione.Mio zio direttore sportivo di squadre di serie D. Ed ancora mio cugino ha militato nelle giovanili di una squadra professionista, e per anni ha giocato in serie D.


Ancora oggi c'è chi se ne occupa?

Né il sottoscritto, né gli altri miei familiari da due anni ricoprono ruoli dirigenziali, ma tale circostanza è una scelta. Non vi è dubbio che, occorre osservare, apprendere, e trovare nuovi stimoli per future esperienze che non tarderanno ad arrivare.  

Spesso troviamo molti appassionati come te che diventano dirigenti, a volte anche presidente di una società piccola o grande: passione o competenza? 

Un po' tutte e due. Tuttavia ritengo che qualora vi sia solamente passione, la quale non viene unita alla competenza, il percorso è breve. Fare il dirigente a qualsivoglia livello, richiede ampia competenza tecnica e manageriale, che purtroppo non sempre riscontro.  

 


C'è un rammarico che ti porti dietro?

La vita purtroppo è fatta di continui rimpianti. Alcune volte il rimpianto può essere quello di non aver avuto una chance, di aver fatto andare via l’occasione, ma nonostante ciò ritengo,questo in linea generale, che conta proseguire intelligentemente nelle idee.

Perché tanti imprenditori si allontanano dal mondo dilettantistico cosa cambieresti?

Si allontanano per tante motivazioni, che possono andare dalla gravosità fiscale, alla crisi
economica che da anni attanaglia la nostra Nazione, alla mancanza di dirigenti competenti. Ed è
chiaro che dinanzi a tutto ciò è difficile dire cosa cambierei.

A tutt'oggi segui campionati dilettantisti, ti chiedo: questo calcio è in crisi? perché e quali secondo te le soluzioni?

Certamente seguo il calcio dilettantistico, evidenziando che lo stesso è in forte crisi.
Varie sono le ragioni di questa crisi, ma secondo il mio modesto pensiero, la ragione principale
è da identificarsi nella carenza del settore giovanile, difatti molte squadre dilettantistiche non
dedicano tempo, competenza ed investimento alla formazione di giovani atleti. Pertanto, se ogni anno devi acquistare calciatori, e non attingi al settore giovanile, ciò ti fa andare in difficoltà.

In queste categorie troviamo fior di giocatori, quale percentuale di importanza ha il cosiddetto colpo d’occhio dell’osservatore?

Troviamo centinaia di giovani dotati di grande tecnica e pertanto di prospettiva.
Ed è lapalissiano che dinanzi a tutto ciò, la competenza dell’osservatore è fondamentale.


Ma basta l’occhio oppure è indispensabile aver giocato a calcio?

Ci vuole occhio abbinato a quella famosa competenza.
Per avere occhio, non devi necessariamente aver giocato a calcio.

Se ti dico che il primo requisito indispensabile è identificabile oltre alla competenza, serve una spiccata capacità critica e analitica sei d’accordo? 

 D’accordissimo sulla competenza.Parzialmente d’accordo sul resto. Non sempre avere queste capacità ti porta risultati, difatti in alcune situazioni puoi apparire indigesto e non conforme al sistema.

Il mondo calcistico, nel nostro paese, ammalia appassionati, sportivi e tifosi di ogni età, estrazione sociale e sesso; Cos'è che oggi non funziona?

Spesso c’è molta esasperazione, e questo porta a violenza. Occorre in alcuni momenti abbassare i toni e riscoprire la genuinità di andare allo stadio con ibimbi.

La tecnologia nel lavoro di osservatore è utile, tu la usi?

Certamente la uso ed è molto importante.

Chiudiamo. Come tutti immagino che anche tu hai la tua squadra del cuore:
Anche io ho la squadra del cuore. Da bimbo tifo Roma.

Se mi è consentito, anche qui vorrei fare alcune considerazioni di carattere tecnico –dirigenziale. Parto subito dicendo che la Roma manca di figure dirigenziali: non è accettabile fare il mercato senza aver nominato un direttore sportivo, non è accettabile non avere un uomo immagine, non è accettabile smontare ogni anno l’ossatura della squadra, non è accettabile che una nuova proprietà dopo svariati mesi non si sia ancora presentata ai suoi tifosi, visto che Roma giallorossa vive di emozioni, d’amore e di passione. Non sono convinto (senza chiaramente dilungarmi) di Fonseca, e non parlo da tifoso, bensì da ex Presidente, dirigente ed osservatore. Credo che la Roma, per la passione dei suoi tifosi e per la difficoltà dell’ambiente, necessiti di un tecnico di enorme caratura internazionale e smisurata personalità. Vorrei aggiungere altro, ma ho già approfittato della vostra benevolenza. Volevo chiudere ringraziando Te Desirèe, per la professionalità e la competenza dimostrata.
A presto e grazie



2 commenti:

  1. Da Appassionato, posso certificare che l'Intervista della Giornalista, Dèsirèe Fadda, è stata sviluppata con assoluta Competenza! Complimenti! Domenico Bencivenga de L'Aurora Sportiva

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