mercoledì 27 gennaio 2021

Articolo sulla Giornata della Memoria di Alessia Chimirri Classe 2^A della scuola secondaria di primo grado Mario Costa-San Francesco al Campo

 


Lunedì abbiamo affrontato il tema della  Shoah tenendo lezione in laboratorio con la 2^A della          scuola secondaria di primo grado Mario Costa - San Francesco al Campo con la Dottoressa Vittoria Adamo. L'articolo che si è scelto da pubblicare è stato della studentessa Alessia Chimirri.

Articolo sulla Giornata della Memoria 

Per fortuna che è stata istituita, questa Giornata della Memoria, per non dimenticare anche se gli anni passano. Per fortuna che nel 2000 qualcuno ha deciso di stabilire una data in cui sensibilizzare tutti su ciò che è accaduto e che non deve più accadere. E’ stato scelto il 27 gennaio, perché simboleggia la libertà: in tale data, nel 1945, le truppe dell’Armata rossa hanno aperto i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, ponendo fine alla Shoah. 

Cerchiamo di capire il significato di questo termine, Shoah, così carico di angoscia e terrore. E’ una parola ebraica, che vuol dire catastrofe; e ciò racchiude tutto: la distruzione di una vita, la dispersione dei famigliari, la fine del lavoro, la fame, la paura, la perdita di un’identità e di qualsiasi proprietà. Una vera catastrofe. 



 

Dove prendere spunto per ricordare? Tanti negli anni hanno parlato della Shoah o l’hanno rappresentata, sotto diversi punti di vista: vissuta da bambini, come nei film “Un sacchetto di biglie” (2017) e “Il bambino dal pigiama a righe” (2008) o da una famiglia intera, come in “La vita è bella” (1997); affrontata e combattuta da un imprenditore, come in “Schindler’s List” (1993); descritta da chi l’ha vissuta come internato (“Se questo è un uomo” di Primo Levi) o con la paura di essere scoperto (“Diario” di Anne Frank). E l’elenco potrebbe continuare… 

E allora prendiamo anche noi spunto da loro, citando qualche frase significativa per riflettere.  Oskar Schindler, imprenditore pronto ad assumere operai ebrei nella propria azienda per salvarli dalla deportazione, dice: “Il vero potere non è poter uccidere, ma avere tutti i diritti di farlo e trattenersi”. In “La vita è bella”, si esordisce con: “Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla”. Dal film “Un sacchetto di biglie” impariamo che “Tutti avevano paura, anche se fingevano di non averne”. “Il bambino con il pigiama a righe” ci ricorda che “Tutto questo è accaduto tanto tempo fa e non dovrebbe più accadere. Non oggi”. Anne Frank scrive: “Mi opprime anche più di quanto non possa dire il fatto che non possiamo mai uscire, e ho una paura tremenda che ci scoprano e ci fucilino”. E Primo Levi introduce il suo libro scrivendo: “Voi che siete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo, come una rana d’inverno”.

Si resta senza parole, nel leggere tutto questo. Sembra incredibile, impossibile, assurdo. Eppure è successo. Non dimentichiamolo mai e soprattutto raccontiamolo, sempre.   



 

 

Alessia Chimirri

Classe 2°A


        Scuola Secondaria di Primo Grado “Mario Costa”

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