Stefano Napolitano “Pensieri di seconda scelta” |
Chi è Stefano Napolitano?
"Sono nato 55 anni fa a Torino e vivo a Collegno da poco più di vent’anni. Scrivo da oltre trentacinque anni poesie, pensieri, aforismi, racconti e romanzi. Non so se definirmi propriamente un poeta o uno scrittore, di solito non amo le etichette perché servono, spesso, a farti insultare e criticare negativamente. Credo, piuttosto, di essere un paziente in analisi che, anziché ricorrere all’aiuto di uno specialista psichiatrico, trasferisce i propri pensieri su un foglietto di carta o sul pc e, successivamente, li elabora per dare un senso a ciò che ha scritto. Scrivere per me è essenziale, fondamentale, una vocazione, una vera e propria seduta di auto psicoanalisi durante la quale mi lascio andare tirando fuori tutto ciò che ho dentro, sensazioni, opinioni, sofferenze, stati di euforia, emozioni in generale. I miei scritti parlano di amori, di vita, di morte, di evoluzione dell’uomo, di cambiamenti sociali, di contrasti psichici. Ho imparato a leggere all’eta di quattro anni dai fumetti di Tex Willer e mi sono affacciato alla poesia alle scuole elementari grazie alla semplicità del poeta Gianni Rodari che reputo un geniale maestro perché ha capito da subito l’importanza che vi era in essa come punto fondamentale di partenza per i bambini verso una educazione culturale evolutiva".
S.N. “Pensieri di seconda scelta” Casa Editrice Vito Pacelli, Book Sprint Edizioni, perché la scelta di questo titolo? Dove ha trovato l’ispirazione?
"Seconda scelta è intesa come seconda possibilità dove non esistono più filtri e maschere, ragion per cui ti mostri nella tua vera dimensione, un motivo di rinascita interiore, una sfida contro il mondo e la società che ti vuole falso e ipocrita, corrotto e allineato al resto del sistema".
Come deve essere uno scrittore?
"Sincero, libero, coraggioso, capace di raccontare liberamente le proprie emozioni, trasmetterle al lettore come qualcosa di sacrale così che anch’esso ci si ritrovi. Scrivere è un’arte e, come tale, ti costringe a parlare di te senza remore".
In che modo è cambiata la sua vita scrivendo?
"Scrivendo ho imparato a conoscermi meglio, ad accettarmi per come sono realmente. Poi ci si rimette la maschera per rientrare nella bolgia della vita. Oggi ho deciso di gettare quella maschera per incamminarmi in un nuovo sentiero che non so dove mi porterà. Lo scoprirò vivendo. Quindi mi ha cambiato notevolmente. E’ stato faticoso all’inizio cercare un editore che credesse nel mio progetto, in quanto la poesia ha perso parecchio terreno negli ultimi vent’anni ma, a quanto pare, la Booksprint Edizioni ha voluto concedermi una nuova possibilità o, meglio, una seconda scelta".
Futuro?
"Ci sono due romanzi in attesa di risposta per la pubblicazione, il primo entro il 2022 e l’altro, l’anno successivo.
Mi piacerebbe anche scrivere i testi delle canzoni di un musicista emergente, comporre insieme un intero disco cercando soluzioni alternative e innovative che mancano da troppo tempo alla nostra musica. Io sono un grande appassionato di quest’arte e, se mai mi proponessero una cosa del genere, non me la lascerei di certo scappare".
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