lunedì 22 novembre 2021

A tu per tu con Alessandro Cerutti


Alessandro Cerutti




Chi è Alessandro Cerutti?

Alessandro Cerutti è un Diversamente giovane di 25 x 2 + 1 (se risolvete l’equazione siete dei geni), che si diverte a scrivere e spera di riuscire a divertire anche i suoi lettori. A parte gli scherzi, nella vita di oggi sono un insegnante, un marito e un papà, ma nel passato sono stato anche tante altre “cose” che oggi non sono più, ma che, in qualche modo, fanno ancora parte di me. 

Qual è il “mestiere ” dello scrittore? 

Quando mi sento chiamare scrittore, devo essere sincero, mi emoziono ancora molto, anche se sono trascorsi già quasi 10 anni dalla pubblicazione del mio primo romanzo. Credo di avere alcuni tratti distintivi nel mio essere scrittore infatti, non soltanto vorrei far divertire il lettore ma mi piacerebbe anche spingerlo a riflettere. Tranne nel giallo “Indizi e silenzi”, che è puro intrattenimento ed è stato scritto per questo motivo, negli altri miei libri amo fornire ai miei lettori spunti su cui riflettere. Così è nei due fantasy “I cavalieri di Taurinia” e “L’ordine del mandylion”, e lo stesso vale per “Il gatto nella tempesta”, sul tema del bullismo e “Come l'acqua di Sebilj” che racconta una storia d'amore, che ha sullo sfondo il conflitto dell’ex Jugoslavia negli anni ’90. Da queste mie parole si evince che non amo lasciarmi incasellare in una categoria specifica di scrittura, avendo pubblicato diversi generi letterari, tutti con editori che hanno investito su di me. 

Cosa l ‘ha spinta a intraprendere questa carriera?

Fin a bambino mi è sempre piaciuto leggere: quando prendevo il pullman per andare a fare sport, portavo sempre con me un libro. Il primo romanzo che ricordo e che mi aveva molto colpito è “Il richiamo della foresta” di Jack London, al quale ne sono seguiti molti altri di diversi generi letterari: dalla fantascienza alla narrativa più classica, fino ad arrivare al thriller, quando ero già adulto. Scrivere è stata per me una scommessa. Inizialmente ho scritto e portato in scena alcuni spettacoli teatrali poi, proprio da uno di questi, ho tratto il mio primo romanzo “I cavalieri di Taurinia”. Da lì mi sono lasciato ispirare e guidare dalla mia fantasia e dalle mie emozioni. 

Torino si veste di nero, viaggio nella Torino criminale negli ultimi due secoli, perché ?

Torino si veste di nero è un monologo teatrale, una mia performance personale, nata con l'idea di provare metodologie nuove per far conoscere i miei libri. Quando un lettore partecipa alla presentazione di un romanzo, si aspetta che l'autore racconti i suoi libri e qualcuno lo intervisti. Ecco, a me è sembrato che, a questo tipo di presentazione, se ne potesse affiancare un altro: una performance teatrale. Così nasce “Torino si veste di nero”.
In questo spettacolo non porto solo i miei libri, ma anche me stesso, la mia passione per la storia e il mio amore per il teatro, raccontando alcuni delitti irrisolti accaduti nella città di Torino, trasformandola quasi in una dark city dei fumetti. Faccio questo perché spero così che i potenziali lettori si facciano coinvolgere dalle mie passioni e che decidano di leggere i miei romanzi


Nuovi Progetti 2022?

Il 2022 mi si presenta come un anno di ritorni e di novità. A fine novembre uscirà la riedizione de “I cavalieri di Taurinia”, dopo che la prima e anche la seconda edizione sono andate esaurite. Il romanzo avrà una veste tutta nuova, con una copertina speciale. Poi stiamo lavorando con un amico ad una versione di “Torino si veste di nero” con musica dal vivo, da proporre nei locali torinesi e nei teatri. In ultimo, e questa è la scommessa più grande, un nuovo editore sembra interessato ad un romanzo inedito che gli ho proposto e che potrebbe aprire nuovi scenari. Ma su questo sono un po’ restio a parlare, perché è una trattativa appena imbastita e carica di troppe speranze per rovinare il tutto con facili entusiasmi. Però incrociate le dita per me!!! Continuerò a scrivere per il mio blog e in ultimo ho un’idea che mi frulla in testa da tempo e che magari riuscirò a realizzare: un podcast crime. Ma c’è davvero tanta carne al fuoco e vediamo che cosa riuscirò a realizzare.





Quali sono i suoi passatempi?

Avete tempo? Perché ne ho moltissimi. Peccato che manchi il tempo per viverli tutti. Leggere, scrivere, viaggiare, fare sport, andare in montagna, viaggiare in moto, il cinema… ma il più bello di tutti è sicuramente trascorrere il tempo con la mia famiglia, che non è un passatempo, ma è la cosa che amo di più. A dire la verità, c’è qualcosa che mi piace più di tutto, ed è scrivere mini racconti con mia figlia. Ha solo 8 anni ma ha le idee chiare: pensate che ha già vinto due concorsi letterari indetti apposta per la sua età.


Se può farvi piacere vi lascio i miei riferimenti:


www.alessandrocerutti.weebly.com

www.torinosivestedivero.weebly.com

www.lapiazzadelpaese.wordpress.com

Mi trovate anche su facebook e su instagram.


Ringrazio moltissimo Desiree per questa intervista e vi invito a seguirmi sui miei canali social, perché sarei davvero lieto di avervi ospiti a “Torino si veste di nero”.


 










































































































































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