giovedì 24 dicembre 2020

Esclusiva Intervistandopersport : A tu per tu con Daniele Mariotto




 Chi è Daniele Mariotto?

 

Mi occupo prevalentemente di comunicazione & marketing online (con uno specifico riferimento alle strategie di promozione e valorizzazione d'immagine) e nella mia attività di giornalista "free lance" mi dedico con passione all'analisi dell'attualità politica e socio-economica, ma soprattutto alla cultura in senso lato (attraverso l'approfondimento di temi inerenti la critica letteraria, musicale e cinematografica).

Negli ultimi anni ho rivolto in particolare la mia attenzione ai grandi eventi nel settore dell'arte e dello spettacolo - descrivendone gli aspetti più originali ed innovativi anche tramite i "social media" e "réportage" condotti in tempo reale - ed al tempo stesso ho svolto le funzioni di Ufficio/Stampa per protagonisti del mondo della cultura o della realtà imprenditoriale (oppure personaggi impegnati in prima linea nell'ambiente del volontariato o nella vita politica ed istituzionale).

All'inizio del mio percorso professionale ho ricoperto ruoli di responsabilità in aziende delle telecomunicazioni e dell'energia, operando anche per un certo periodo in un Paese extra-europeo ed assumendo funzioni manageriali nella holding Fininvest come componente del Sales & Marketing Executive Board nel settore New Media.

In quest'ultimo biennio ho voluto alternare il mio impegno professionale ad un più diretto coinvolgimento in attività ed iniziative di carattere sociale: nell'ottobre 2019 sono stato tra i Soci Fondatori - e primo Presidente - della sede di Verona (mia città d'origine) di Accademia Kronos, il più antico movimento ambientalista nel contesto europeo, mentre da diversi anni sono Socio Fondatore e membro del Consiglio Direttivo di ANILDA Onlus (Associazione Nazionale per l'Inserimento Lavorativo di giovani Diversamente Abili).

In questo 2020, così difficile e problematico un po' per tutti, ho voluto dare un ulteriore impulso - soprattutto nel periodo del primo "lockdown" primaverile - al mio amore per la cultura: già nell'anno precedente ero stato tra i fautori a Milano (anche in tal caso in veste di Socio Fondatore) del gruppo culturale ed artistico "L' Assedio", del quale sono attualmente il Segretario, contribuendo a realizzare un apprezzato spettacolo teatrale - "Bandiera Gialla: il meglio degli anni '60" - ed espletando il ruolo di Direttore di palcoscenico in occasione della sua prima rappresentazione a livello nazionale.

Sono anche titolare di una rubrica televisiva - "Pensieri ed Emozioni: idee, citazioni ed aforismi dal mondo dell'arte, della cultura e dello spettacolo" - che viene trasmessa da alcune emittenti locali soprattutto nell'area lombarda ed in altre zone del Nord-Italia.

Nella scorsa primavera ho scritto il testo della prefazione al Romanzo/Novella "La gemma luminosa" della scrittrice Roberta Balloni (nota anche come autrice teatrale e promotrice di apprezzati eventi culturali).

Nel corso dell'autunno invece - tra ottobre e novembre - sono intervenuto più volte come ospite ad un "format" radiofonico ("Lady B. Talk and Music") - in onda settimanalmente nel palinsesto della Web/Radio Studio Uno Abruzzo - nel cui ambito mi è stato chiesto di descrivere e commentare la storia, le bellezze e le tradizioni di alcune regioni italiane.

Infine, proprio in questi giorni, ho ultimato la stesura di un capitolo del saggio scientifico del Prof. Luigi Longhin  (psicoterapeuta di fama internazionale, già Docente di Epistemologia delle Scienze Umane e Psicologia dell'Età Evolutiva presso l'Università di Milano Bicocca) dedicato a "La mente emotiva malformata e le conseguenze relazionali negative (sul piano psicologico ed affettivo) nella famiglia, nella scuola, nel lavoro, nella società e nella politica".

Il titolo del mio capitolo, scritto a quattro mani con l'amico Ing. Sandro Piras (primo fondatore e Presidente di ANILDA Onlus), è: "La mente emotiva malformata e le dinamiche di inclusione sociale delle diversità". Il saggio scientifico sarà disponibile in tutte le librerie a partire dalla fine di dicembre, e devo ammettere che per me l'impegno in questo particolare campo d'interesse ha rappresentato qualcosa di assolutamente nuovo ed insolito; penso, peraltro, che ne potrà derivare un eccellente riscontro sul piano dell'elaborazione dei contenuti.





Come si diventa un giornalista famoso?

 

Non ritengo vi siano regole/standard da seguire per potersi affermare professionalmente nell'attività giornalistica. Da parte mia ho sempre agito con spontaneità nella descrizione di eventi, situazioni o dati di fatto oggettivi, cercando di essere il più possibile imparziale e neutrale nei miei giudizi: quando mi trovo - in talune circostanze - ad esprimere mie personali opinioni o valutazioni (laddove lo specifico contesto lo richieda, ad esempio nell'interfacciarmi all'attualità politica o all'analisi critica di opere d'ingegno come possono essere le nuove produzioni in campo musicale o cinematografico), mi dichiaro sempre disponibile a confrontarmi apertamente con coloro che mi seguono e non ho mai la pretesa che il mio punto di vista debba a priori prevalere - come una sorta di dogma indiscutibile - nel rapporto e confronto con opinioni diverse. Penso sia fondamentale essere rispettosi dei princípi e valori di riferimento a cui si deve correttamente ispirare la deontologia professionale, mantenendo costantemente aperto un canale di dialogo con i lettori (o con gli ascoltatori, qualora l'attività giornalistica venga svolta a livello radiotelevisivo).

Devo dire che, in particolare negli ultimi 2/3 anni, ho ricevuto riconoscimenti che non avrei mai pensato di ottenere (e che ho accolto quasi con stupore, proprio perché del tutto inattesi): potrei ricordare il Premio letterario "Letizia Isaia" per la comunicazione tramite "social media", alla Camera dei Deputati nell'ottobre 2018, oppure il Premio internazionale "Cristoforo Colombo" come giornalista dell'anno a La Spezia nel novembre dello stesso anno.

Nel 2019 mi è stato anche assegnato il "Venice Ulysses Experience Special Award" alla 76ma Mostra del Cinema di Venezia e - qualche settimana più tardi - un riconoscimento "ad honorem" in occasione della 1ma edizione del Premio "Città di Velletri" alla carriera cinematografica, per la mia attività nell'ambito della critica di settore.

In questo 2020 - pur così tormentato e drammatico - ho ricevuto a febbraio il Premio alla Carriera a Sanremo nella settimana del Festival della canzone italiana, mentre nel periodo estivo - nella fase di transizione tra il primo ed il secondo "lockdown" per l'emergenza sanitaria - mi è stata comunicata l'avvenuta assegnazione del Premio nella categoria Letteratura al "Menotti Art Festival" di Spoleto (la consegna avverrà materialmente nel 2021, poiché l'evento è stato rinviato a data da destinarsi nel corso del nuovo anno).

 




Quanto è importante la comunicazione?

 

La comunicazione è da sempre essenziale per promuovere e diffondere la conoscenza di situazioni e vicende, come pure realtà culturali o informazioni di stretta attualità provenienti da ogni latitudine, rendendone partecipi tutti coloro che non avessero l'opportunità di coglierne direttamente ogni specifico aspetto o peculiarità. Il mondo di oggi - globalizzato e tecnologicamente interconnesso - comporta una progressiva mutazione delle modalità comunicative, garantendo al tempo stesso vantaggi e svantaggi.

Se i tradizionali strumenti di comunicazione (carta stampata, radio, Tv) contemplavano in sé l'implicita presenza di rischi sotto il profilo di una possibile manipolazione subliminale delle notizie e delle informazioni - in conseguenza di un esercizio talvolta discrezionale ed arbitrario del cosiddetto "quarto potere" - nel mondo di oggi la fruizione del Web consente ad un'utenza più vasta l'accesso ad una miriade di dati ed opinioni di cui spesso non è chiara la provenienza e le cui fonti non risultano oggettivamente verificabili. Occorre agire con estremo rigore nel prevenire e reprimere il fenomeno della diffusione incontrollata di "fake news" e - ancor più ed a maggior ragione - il propagarsi di un patologico orientamento al "social hating", che nel "mare magnum" del Web costituisce una pericolosa tendenza a suscitare e disseminare odio, discriminazione, pregiudizio e violenza verbale (con esiti deleteri nel loro potenziale tradursi in atti di concreta aggressività, o violenta prevaricazione, nella pratica quotidiana)

 


Le sue ambizioni e il suo sogno?

 

Per il più immediato futuro vorrei che, in generale, potessimo tutti tornare ad una vita relativamente normale: essendomi dedicato - negli ultimi anni - a descrivere e commentare sul campo i grandi eventi culturali ed artistici (sia nazionali che internazionali), il mio auspicio è che si possano quanto prima creare di nuovo le condizioni affinché venga regolarmente consentita l'organizzazione di iniziative e manifestazioni dal vivo. In questo problematico 2020 - se escludiamo pochissime eccezioni - abbiamo assistito all'annullamento di numerosi eventi di prestigio (dalle Olimpiadi di Tokyo al Festival del Cinema di Cannes; dall'Expo di Dubai ai Campionati europei di calcio; dal Festival lirico estivo  all'Arena di Verona sino alla tradizionale "prima" di Sant'Ambrogio al Teatro alla Scala di Milano) o - in alternativa - al loro svolgersi in modalità meramente online (si pensi - per citarne alcuni - al Salone Internazionale del Libro di Torino, alla rinomata "Buchmesse" di Francoforte o alle cerimonie di consegna di importanti Premi letterari e cinematografici).

Nel medio periodo avrei l'ambizione di realizzare un progetto che sto seguendo da tempo in fase preliminare: la trasposizione in versione cinematografica del romanzo d'esordio di un'amica scrittrice; una commovente storia - tratta da una vicenda realmente accaduta - nella quale si affrontano delicati temi sociali come l'abuso di potere nell'ambiente dello spettacolo, il bullismo giovanile o la violenza sulla donna nella società di oggi. Nella gestione del progetto (ad esempio nell'ipotesi di regia e nella predisposizione degli allestimenti scenografici) sono già coinvolti alcuni protagonisti che hanno associato il proprio nome - in un passato più o meno recente - ad autentici "mostri sacri" del cinema italiano; mi limito a menzionare, a tale proposito, due soli riferimenti: Federico Fellini e Nanni Moretti.

Infine, un mio grande desiderio è scrivere nei prossimi anni alcune biografie di personaggi celebri del mondo della cultura, della musica o della politica. Mi sono già dedicato alla preparazione, in questi mesi, di alcune bozze riguardanti un primo progetto biografico: la ricostruzione della vita e del percorso politico di uno storico esponente della cosiddetta "Prima Repubblica".

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