domenica 19 luglio 2020

A tu per tu con Natalia Ferrazza





Come è venuta a conoscenza di Gigi Ghirotti?
“ Questa mattina ho potuto partecipare a un convegno realmente innovativo che mi ha fatto vivere momenti di profonda emozione capaci di ridestare fiducia nel proprio lavoro e nel futuro affidato a giovani quali quelli che ho avuto modo di ascoltare e apprezzare oggi. Alcune classi delle scuole superiori hanno riletto i suoi testi, hanno prodotto intorno alle sue parole di denuncia della situazione in cui versava allora l'organizzazione ospedaliera e dei ritardi nel superamento di un atteggiamento paternalistico dei medici poco aperto alla comunicazione con i pazienti e a una sincera informazione filmati e scene teatrali a cui abbiamo potuto assistere nel corso della mattinata, hanno sottolineato le differenze tra la situazione di allora e l'attuale, anche approfondendo la conoscenza del modello organizzativo della rete oncologica.” 
Queste le parole del prof. Bertetto sul lavoro svolto dai ragazzi sugli scritti di Gigi Ghirotti.
Ma incominciamo dal mio incontro con Gigi Ghirotti avvenuto la scorsa estate, era il 19 agosto… me lo ha presentato la dott.ssa Masseria dell’ASL Città di Torino e giornalista della Rete Oncologica, proponendomi di organizzare un convegno a cui avrebbero partecipato medici, giornalisti e studenti: portare nelle scuole il messaggio di Gigi Ghirotti di malato, uomo e giornalista.
L’ideasi inserisce in un lavoro iniziato l’anno precedente con la 4N indirizzo socio-sanitario dell’Istituto Boselli, ne diventa la continuazione, poi diviene progetto proposto ed accolto con favore in altre classi di alcuni istituti di istruzione superiore di Torinocosì per contribuire all’educazione di cittadini consapevoli: tutti alla Scuola di Gigi Ghirotti! E tutti il 10 dicembre 2019, con un grande esercizio di cittadinanza, a restituire  al pubblico presente nel salone del Palazzo dell’Arsenale, quei valori attuali di cui Gigi Ghirotti è ancora Maestro, non solo per i nostri giovani. 

Come è stata l’esperienza con i suoi allievi?
Chissà se i “veri valori” si possono insegnare o imparare a scuola. (Gigi Ghirotti, Ragazzi all’ospedale)
Pratico e considero il mio tempo da insegnante come tempo di apprendimento, tempo dell’essere e dell’imparare ad essere, in relazione con gli altri, si impara facendo.
Da sempre, mi preparo al primo giorno di scuola, scegliendo una lettura attraverso cui incontrare gli studenti: quest’anno mi ha accompagnata Gigi Ghirotti, con il suo articolo Ragazzi all’ospedale. Ho iniziato da quelle parole che parlano di Valori perché, l’anno precedentecon quella stessa classe, avevo progettato, in collaborazione con il dott.
Porrovecchio, tutor esterno in qualità di referente ASL TO5 della Bussola dei Valori della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, il percorso “ilValore della Cura”. 
Quest’anno il mio tempo scuola, la mia attività didattica si è ridefinita nel  Service Learning, proposta pedagogica conosciuta grazie alla mia  nuova Dirigente Scolastica, Adriana Ciaravella. E’ un percorso di apprendimento che unisce il Service (la cittadinanza, le azioni solidali e il volontariato) e il Learning (un apprendimento significativo); si tratta di un approccio educativo che combina l’apprendimento delle discipline del curricolo scolastico con un servizio reale alla comunità locale. Ecco ciò che può fare la scuola...
Così il seme fecondo del lavoro svolto lo scorso anno è divenuto albero grazie all’incontro con Gigi Ghirotti che ha permesso di confrontare le realtà sociali e sanitarie degli anni ‘70, prima della riforma del Sistema Sanitario Nazionale, con quella tracciata dai punti cardinali della Bussola dei Valori.  Grazie al Service Learnig, che a Gigi Ghirotti sarebbe piaciuto molto,  è continuata la formazione ai Valori ed è stata offerta agli studenti la possibilità di essere loro i portatori di quei Valori, (ecco il Service, il servizio alla comunità), fondanti una nuova fase di sviluppo civile (Gigi Ghirotti), in cui la scuola, luogo di formazione e di costruzione di competenze, è divenuta promotrice del Valore della Cura della persona nella sua interezza, specialmente durante il periodo di emergenza. 
In questa esperienza, si è inserita anche una inattesa vicenda personale: la scoperta di avere un tumore e di dover essere operata. In ospedale ho trovato una sanità differente da quella raccontata da Ghirotti; ho scritto in un messaggio di risposta ad una allieva che mi chiedeva notizie: “Qui sto bene, i medici mi dicono che tengo allegro il reparto. E poi, altro che rancio freddo!!! Sono lontani i
tempi di Ghirotti, oggi agnolotti ieri risotto”. 



Quanto è importante per lei Gigi Ghirotti?

E’ stato fondamentale per il divenire di questo particolare anno scolastico. Abbiamo letto e abitato attraverso i Valori, quelli chiesti da Ghirotti come uomo malato e quelli trovati nella Bussola dei Valori, l’esperienza  attraversatnel periodo di chiusura delle scuole. Così alcuni studenti seguendo il valore della solidarietà, hanno svolto attività di volontariato. Così gli scritti di Ghirotti sono stati “portati” all’esame di Stato e rivisitati alla luce del vissuto di questa emergenza. 
Gigi Ghirotti ci ha descritto un’emergenza:  quella sanitaria,  quando denuncia il disagio, la fragilità e l’isolamento del malato, tanto da  concludere il suo ultimo articolo con queste parole Nel crollo preconizzato dei grandi sistemi il primo mattone che frana è quello degli ospedali.  Noi, oltre a dover fronteggiare l’emergenza sanitaria dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, in campo scolastico abbiamo vissuto direttamente l’emergenza educativa: il disagio, l’isolamento, la fragilità e  la scarsità di opportunità educative dovute alla difficoltà e ai limiti della didattica a distanza.  
In un altro scritto Ghirotti ribadisce che la scuola, in questo campo, potrebbe fare molto, ma continua a ignorare mali, malati, malattie e strutture e metodi per prevenirle e combatterle: ho contribuito a quel fare... e, guidata dall’etimologia della parolaemergenza, ho provato a far emergere a far affiorare attraverso l’arte maieutica dell’educazione, quel capitale invisibile e quelle risorse che sono dentro di noi. Questo il valore dell’insegnare, questo il valore della cura, come diritto del malato, a fondamento degli scritti di Gigi Ghirotti: Valori che continueranno a vivere negli studenti che hanno conosciuto Gigi Ghirotti; mi scrive Gioiele subito dopo il colloquio dell’esame di Stato: “Grazie prof. seguirò il suo consiglio e porterò i valori della cura a tanti ragazzi bisognosi di scoprire i veri Valori della Cura che lei ci ha trasmesso in questi anni di formazione”. Valori che ci hanno permesso e continuano a permetterci di stare a scuola aprendo lo sguardo, la mente e il cuore.




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