venerdì 7 febbraio 2020

A tu per tu con Pietro Cartolano



Com’era e com’è oggi la tv italiana nell’ambito sportivo?

Per decenni il giornalismo sportivo televisivo è stato una seria professione protratta da egregi uomini di cultura. Poi si è estremamente sviluppato il concetto di guadagno sugli ascolti, pertanto si è reso il tutto molto più popolare e populista per accaparrarsi una fetta di pubblico più ampia. E ora, in certi casi, rasenta il ridicolo. Sono sempre meno le persone che hanno reali competenze nella comunicazione e soprattutto nella analisi degli eventi sportivi. 

Sei ideatore e conduttore del nuovo format “Calcio Sud “Canale 218 di GRP TV , quali sono le tue aspettative ?

Da questa mia grande critica nei confronti del giornalismo sportivo televisivo, nasce CALCIO SUD. Nelle reti regionali molti programmi hanno come unico pregio quello di essere pieni di donne attraenti e vecchi tifosi o dimenticati artisti che dicono la propria -poco interessante- opinione. Calcio Sud parla veramente del gioco del pallone: si analizzano nel dettaglio le gare delle squadre geograficamente da Roma e Lazio in giù e si approfondiscono argomenti, a mio parere interessanti. Gli ospiti hanno reali competenze e io spero di riuscire a provocarli mai banalmente. Una cosa è certa, non sarà mai un programma da 'televideo'. Questo termine lo uso per quei programmi che durante la settimana aggiornano gli ascoltatori sui risultati del weekend, sulla classifica e su dati che si possono tranquillamente trovare in rete o, appunto, sul televideo. Calcio Sud, insomma, è un programma di analisi e la mia aspettativa più grande è che rimanga tale fino ad attrarre il più ampio raggio di appassionati dello sport più bello del mondo.

 Da quali figure sarai affiancato?

In questo momento ho due fedeli compagni di avventura: Samuele Gjoni e Lorenzo Velcani. Il primo grande amico di infanzia che fino a qualche mese fa ha giocato a buoni livelli; nella sua carriera, l'apice è stata l'Alessandria in Serie C. Il secondo è un ragazzo Salentino che da qualche anno si è trasferito a Torino per studiare Economia e si è inserito egregiamente nel nostro gruppo di amici di lunga data. Detto ciò, la nostra amicizia non ha condizionato la mia scelta (anche perché siamo una decina): sono due ragazzi estremamente competenti che, pur non avendo esperienza televisiva, hanno accettato questa sfida. La strada è lunga, ma sono fiducioso. Mi auguro, in futuro, di poter coinvolgere anche una esperta del gentil sesso. 
In tutto ciò è previsto un terzo ospite che cambia di puntata in puntata. 
Spero di creare un gruppo di una decina di possibili ospiti da poter intercambiare di volta in volta. 

Milan - Toro “Coppa Italia” persa dal Torino negli ultimi minuti di gioco... Come vedi il nuovo tecnico Moreno Longo con Antonino Asta alla guida dei granata?

Ritengo Mazzarri un buon allenatore, una persona capace di di tirar fuori il meglio dai suoi calciatori. Però, il suo tempo a Torino era evidentemente finito. Si è rotto l'incantesimo e lo spogliatoio non ha più voluto saperne. Ora a Longo spetta un compito complesso. L'unica arma a suo disposizione potrà essere la cultura e lo studio. Solo aggiornandosi e studiando come un matto potrà creare il giusto interesse nei confronti di giocatori che al momento sembrano scarichi. Uno è il suo grande vantaggio: è giovane. E le idee giovanili cambieranno il mondo, anche quello del calcio.

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