lunedì 25 novembre 2019

A tu per tu con Domenico Beccaria



Come è diventato Presidente del Museo Grande Torino?

Da quando l'Associazione Memoria Storica Granata, che ha creato e gestisce il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata è nata, sono sempre stato il presidente. La prima volta, nel 1995, sono stato nominato, tutte le altre volte, sono stato eletto, ad ogni scadenza triennale, perché probabilmente i soci erano contenti del mio operato e mi hanno rinnovato, volta per volta, la fiducia.


Quali emozioni prova nel dirigere il Museo di una Grande squadra che ha fatto la Storia?

Essere il presidente è sicuramente una emozione grande, ma è soprattutto una grandissima responsabilità, verso gli appassionati di calcio, i tifosi del Toro, ed i soci del museo, ma ancor di più verso tutti i ragazzi che, nel secolo di storia del Torino, hanno vestito la gloriosa maglia granata e l'hanno onorata col loro sacrificio. Con tutti loro siamo in debito e l'unico modo di onorare questo debito è di essere sempre impeccabili, all'altezza della Storia e del Blasone granata. 

Cosa si può fare per avvicinare le persone al Museo ?
Il modo migliore di avvicinare gente al Museo, è di rendere sempre più interessante la raccolta di cimeli e di esporla in maniera avvincente. La missione dei musei di calcio, non è vendere un brand, ma raccontare la storia appassionante di chi alla maglia della squadra cui il museo si riferisce, ha dato i momenti più intensi della sua vita. Suscitare emozioni ed andare dritto al cuore di chi visita il Museo del Grande Torino, è il segreto per vedere i visitatori uscire con le lacrime agli occhi ed il cuore gonfio di gioia e di orgoglio, consci di essere parte di qualcosa di unico ed inimitabile. I nostri volontari, che conducono per mano il pubblico nelle visite guidate, ci mettono il cuore e la passione che albergano nel loro animo granata fino al midollo. Inoltre, per rende sempre più interessante il 
museo, proponiamo mostre tematiche temporanee, 
dedicate a personaggi e momenti storici dell'epopea granata. Ma non solo. Da quattro anni, rendiamo omaggio anche a campioni del calcio che non hanno mai indossato la casacca granata, perché, anche se il Toro ha scritto molte delle pagine più toccanti, gloriose e drammatiche del calcio, non siamo i soli e quindi è giusto riconoscere il merito di quei giocatori e quegli uomini che hanno incrociato i tacchetti con noi. Questi sono i segreti per realizzare un Grande Museo, non un museo grande, come tanti altri nel mondo del calcio.

Quali sono i progetti futuri?

 I progetti futuri si muovono in due direzioni. 
La prima direzione, che abbiamo già imboccato ad aprile di quest'anno, con la partecipazione come soci fondatori, è stata la creazione dell'ISMA, International Sport Museum Association, che riunisce alcune delle più importanti realtà museali mondiali di sport. Con esse l'intenzione è di fare rete, per scambiarci esperienze, conoscenze e capacità, nell'ottica di incrementare e migliorare i rapporti, allestire mostre di argomenti comuni, aggregare la gente ed educare i tifosi all'etica dello sport, della lealtà nella competizione, del rispetto dell'avversario e delle regole. 
La seconda direzione, da Villa Claretta a Grugliasco, attuale sede del museo, percorre corso Allamano, svolta a destra su via Guido Reni e successivamente a sinistra su via Filadelfia. Al fondo c'è una striscia di terreno che aspetta il museo per dargli la sua collocazione definitiva e naturale . Li si trova il Filadelfia, la nostra Terra Promessa.









Nessun commento:

Posta un commento