Chi è Alessandro Cerutti?
Innanzitutto grazie Desirée per l'invito: è una bella possibilità poter parlare delle proprie passioni.
Beh, chi sono io?
In questo momento sono uno scrittore molto, molto contento, perché dal mio romanzo contro il bullismo “Il gatto nella tempesta” (Impremix Edizioni, Torino, 2020, ISBN 8885572812) verrà tratto un cortometraggio. So che potrebbe sembrare ridondante, ma abbiamo scelto di chiamare questo progetto proprio “Gatto nella tempesta” non solo perché è il titolo del romanzo, ma anche perché i nostri amici pelosetti avranno un ruolo fondamentale nella storia.
Il “Progetto gatto nella tempesta”, è ambizioso: i due obiettivi due fondamentali sono, in primo luogo, appunto, la realizzazione del cortometraggio e in secondo luogo la sua diffusione capillare attraverso l'organizzazione di incontri nelle scuole o enti che ne facessero richiesta, per parlare di bullismo e aiutare chi in questo momento è in difficoltà perché bullizzato o perché chiamato ad intervenire in situazioni di bullismo.
Nuovo progetto? Come, quando e dove è nato?
Il progetto è nato quasi per caso. Roberto Tomeo, regista e storyteller, si è imbattuto casualmente nel mio romanzo e, dopo averlo letto, mi ha contattato e proposto l'idea di realizzare un cortometraggio. Per diversi mesi è stata solo un’idea. Poi abbiamo adattato il romanzo al copione e siamo partiti. Per questo primo contatto stiamo parlando ormai di quasi due anni fa. Se devo essere sincero questa proposta mi ha intrigato fin da subito. Insomma, a livello personale è una bella sensazione progettare di portare sullo schermo la propria opera. Dopo aver completato il copione, ci ho lavorato su con i miei alunni, che fanno parte anch’essi del progetto. È vero non ve l’ho detto: io sono un insegnante di scuola superiore. Poi abbiamo contattato un'associazione che si occupa di cinema, e precisamente di MACS (https://macsmoviemento.org/) nella persona del suo presidente Michele Franco. Di lì ci siamo messi in moto con varie iniziative e articoli e specialmente il crowdfunding, cioè una raccolta fondi online per sponsorizzare e diffondere il cortometraggio.
Cosa rende il suo progetto editoriale unico?
L'unicità, o meglio il punto di forza del “Progetto gatto nella tempesta” è che noi crediamo fermamente in quello che stiamo facendo, ossia crediamo che il progetto abbia una forte valenza sociale: lo abbiamo volutamente connotato di questo aspetto. Questo significa che non stiamo realizzando un corto solo perché amiamo il cinema, ma lo facciamo anche perché crediamo nella potenza dell'immagine e, soprattutto, perché ci piacerebbe poter aiutare chi è in difficoltà, educatore, genitore, ragazzo o ragazza che sia. Crediamo fermamente che, attraverso le immagini del cortometraggio, avremo qualcosa da dire contro il bullismo.
Qualche consiglio utile per i " futuri collaboratori"? Quali sono le competenze richieste?
La prima richiesta è la più semplice: chiediamo, a chi ne ha la voglia e l’interesse, di seguire l’evoluzione del progetto sul sito https://progettogattonellatempesta.weebly.com/ dove tra l’altro trovata anche i rifermenti dei nostri canali social Facebook e Instagram. Chiediamo anche di diffondere il progetto, condividendo i post o parlandone con amici conoscenti. La seconda richiesta, e sappiamo di domandare un impegno significativo, è di far parte del progetto in maniera attiva. Noi dell’associazione MACS, perché adesso ne faccio parte anch’io, ci siamo già mossi con varie associazioni del territorio per reperire i fondi necessari per realizzare il cortometraggio. Noi stessi ci siamo messi in gioco anche dal punto di vista economico, però ci piacerebbe che la produzione fosse condivisa: per questo abbiamo indetto un crowdfunding, una raccolta fondi on line, in partnership con un ente sicuro.
Trovate tutto sul sito https://progettogattonellatempesta.weebly.com/.
Intervenire economicamente non è semplicemente fare un'offerta, ma significa dirci “Credo nel vostro progetto, mi piace, voglio esserci anch'io!”.
Desirée, grazie mille di questa grande possibilità. Grazie anche a voi che avete letto questa intervista fino alla fine. Noi dello staff del progetto siamo certi che ci seguirete e ci aiuterete a realizzare questo progetto contro il bullismo.
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