lunedì 12 ottobre 2020

A tu per tu con Dominika Zamara


 

Chi l’ha ispirata nella sua carriera?

 

D: La prima persona che mi ispiro fu mio Nonno, che era organista, fu lui che si accorse della mia predisposizione e fu il mio primo Maestro e sostenitore. Poi i grandi della lirica del passato, sognavo sempre di calcare i palchi dei Teatri e esibirmi nelle opere, ma poi la vera ispirazione la trovo nella natura e quindi nell’equilibrio interiore. 

 

Un artista che adori in particolare? 

 

D: Sono vari, la Callas, la Freni, la Moffo e altri che sono stati degli esempi per me

 

Cosa ne pensa della musica lirica del nostro Paese?

 

D: L’Italia è la Patria della lirica e sono felice che il destino mi abbia portato qui a studia e a esibirmi, credo che ogni artista dovrebbe passare un periodo della propria esistenza in Italia, patria di tutte le arti. Tra l’altro fu in Italia, a Padova il mio vero debutto nel mondo dell’opera, nel ruolo di Mimi nella Boheme di Puccini nel 2009. Sono già passati 11 anni eppure mi sembra ieri, uno tra i più belli ricordi della mia vita. Considero l’Italia come la mia patria adottiva

 

Come si svolge la sua vita, e come la vede nel futuro?

 

D: Una vita di sacrifici, molto studio dei repertori, delle opere, sono sempre molto impegnata con la mia carriera. Di tanto in tanto mi concedo un piccolo stacco per andare in montagna a fare delle escursioni, cosa che adoro e mi fa sentire in pace. Per il resto cerco di avere una vita il più sana possibile, attenta all’alimentazione sono vegetariana, esercizio fisico. Nel futuro mi vedo sempre impegnata con l’opera anche perché se mi mancasse questo mi mancherebbe la vita.





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