giovedì 6 agosto 2020

A tu per tu con Francesco Trimani





Quanto ti piace il tuo lavoro?

Credo che alla fine se fai qualcosa che ti piace e ti realizza non lo definisci neanche più “lavoro”.Comunque per restare in tema “lavoro”, portare allegria e spensieratezza vorrei diventasse il mio lavoro e che mi accompagnasse per tutta la vita. Purtroppo vivere soltanto di “Arte” non è per nulla semplice, quindi bisogna ingegnarsi e cercare un lavoro che si avvicini il più possibile alle nostre inclinazioni caratteriali.

Canzone italiana o straniera preferita?

Sinceramente non ho una canzone preferita, ho delle canzoni che hanno segnato la mia infanzia e la mia adolescenza. Poi, indicativamente, mi piace tutta la musica “melodica”.

Quanti squilli del cellulare prima di rispondere? Rimanendo in tema, di che cosa parla la tua ultima
canzone?

Se non sono impossibilitato a rispondere, solitamente rispondo entro tre squilli. La mia ultima
canzone è strettamente legata al “telefono” perché racconta di un momento “tremendo” che mi è capitato mentre lavoravo in un call center. Ho contattato una signora che, dopo aver ricevuto altre
chiamate prima della mia, si arrabbiò tantissimo e mi offese come se non ci fosse un domani. Al di là della maleducazione della signora, il fatto di essere un elemento di “disturbo”, io che come ho detto precedentemente, ho come obiettivo quello di portare un po di allegria nella vita delle persone, l’ho
vissuto come una “violenza” su me stesso. E proprio da questa “sofferenza” è nato il nuovo brano dal titolo “…..”

Se una donna ti domandasse la tua maglia, gliela daresti?

Anche se sono molto freddoloso la galanteria non dovrebbe mai mancare. Quindi, si.

Bonaventura, Ferias , Esposito è un matrimonio che s'ha da fare per il Toro?

A questa domanda non riesco a darti una risposta esaustiva perché non sono un vero e proprio “tifoso”, nel senso che mi sono avvicinato al mondo del calcio, e in special modo al Toro, nel 2014, quando stavo scrivendo il brano “A Torino c’è”, un inno dedicato alla bellezza e alla storia della mia città, e tra le date “importanti” c’era il 4 maggio 1949 e ho voluto approfondire. Leggendo la storia del Grande Torino mi sono emozionato a tal
punto da dedicargli un inno che ho intitolato “Grande Torino” e che risuona ormai da 5 anni allo stadio ogni volta che il Toro gioca in casa.

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