mercoledì 20 maggio 2020

A tu per tu con Marco Ligabue




Fratello del celebre Luciano, classe 1970, ha iniziato la propria carriera di musicista negli anni '90 con il gruppo Little Taver & His Crazy Alligators. 
Nel 2001 ha fondato il gruppo I Rio in cui ha militato fino al giugno 2012, come chitarrista ed autore prendendo parte alla realizzazione di quattro album: 2004 - "Mariachi Hotel", 2007 - "Terra luna e Margarita",2010 - "Il sognatore", 2011 - "Mediterraneo".
Inizia la carriera da solista nel 2013. Album in studio: 2013 - "Mare dentro", 2015 - "L.U.C.I. - Le uniche cose importanti", 2017 - "Il mistero del DNA."
Le canzoni di Marco sono fatte da testi schietti e diretti che l'hanno portato a ritirare, a fine luglio 2015, il prestigioso premio LUNEZIA per la sua capacità  di saper cantare con un linguaggio diretto, temi importanti della vita sociale italiana come ha dichiarato lo stesso Stefano De Martino, patron del premio.
Il dare voce a tematiche importati sia nella musica che nelle scuole (come legalità  e lotta contro le mafie), insieme ad una grande attitudine a coinvolgere il pubblico, lo ha portato ad essere uno dei cantautori più richiesti nelle piazze italiane con oltre 600 concerti all'attivo.
E’ terzino sinistro di Nazionale Italiana Cantanti.
Oltre all'attività di musicista e cantautore ¨, dal 1991, fondatore, responsabile e coordinatore di Ligachannel e BarMario, rispettivamente sito e fan club ufficiali di Luciano Ligabue.
Nella vita privata Marco è un orgoglioso papà  di Viola.
Con grande piacere ho avuto la possibilità  di intervistare il fratello del "Liga" di Correggio, città emiliana in provincia di Reggio Emilia. Marco, tifoso granata fin da bambino, si racconta agli appassionati di musica&sport in questa lunga e divertente chiacchierata.

Marco, come si diventa un cantante Rock?
E' difficile dare una definizione esatta,  un attitudine, qualcosa che hai dentro (Inside),un genere molto selettivo. 
E' nato negli anni Sessanta sul modello del rock and roll, caratterizzato dalla prevalenza della base ritmica sulla melodia e dall'introduzione di nuove tecniche elettroniche.
Sin da bambini, abbiamo frequentato la Balera dei nostri genitori dove sono passati gruppi che hanno scritto la storia della canzone italiana come i Pooh o i Nomadi.
Inoltre il rock è uno stile di vita.

Sei sempre stato a tuo agio con il pubblico? Si o No, perchè ?
Fino a sette anni fa evitavo il ruolo di frontman, preferendo rimanere in un angolino a suonare la chitarra. Terminata l' esperienza con i Rio, mi sono sentito in dovere di cambiare, ed interpretare le canzoni che scrivo mettendo in luce la capacità di comprendere quelli che sono gli stati d'animo altrui, dalla gioia al dolore, percependo, quindi, le emozioni del pubblico. All' attivo ho 600 live. Adoro coinvolgere chi mi segue, perchè sono una persona caratterialmente passionale ed empatica.

A quale progetto sei particolarmente legato?
Il primo progetto musicale risale ai miei vent'anni con la band di amici correggesi "The Blouson Noir". Band che ricordo con grande affetto ma dalle scarse velleità  musicali. Poi ho suonato dieci anni con Little Taver, il John Belusci della bassa. 
La seconda fase, tra i 30 e i 40 anni con i Rio. Fase in cui abbiamo lavorato molto seriamente arrivando a discreti successi radiofonici. Infine quella attuale, da cantautore.

Quali migliorie possono apportare al calcio, per amare, altri sport meno seguiti? 
Sono tifoso del Toro e innamorato dei colori granata. Sono legato alle passioni e alla storia di questa squadra e al giocatore per eccellenza: Paolino Pulici. Negli ultimi periodi si sta perdendo il valore "dell' attaccamento alla maglia", perchè si pensa più alle questioni economiche. Osservando, la situazione attuale in casa granata, non conosco il nuovo D.S. Davide Vagnati, se non per l'operato svolto alla Spal. L'accoppiata Cairo-Petrachi  durante la lunga collaborazione, ha riguardato la parte sinistra della classifica. Purtroppo questo ultimo anno non hanno portato volti nuovi, nelle fila granata, se non Simone Verdi.
 
Salvatore Sirigu e Andrea Belotti resteranno? 
Bisogna vedere come terminerà  la stagione 2019-2020. Credo che se ci sarà  un progetto concreto, per il Campionato 2020\2021, sarà possibile la loro permanenza. Sirigu, come Donnarumma, sono tra i migliori portieri d'Italia.

Interessi nel tempo Libero?
Ascoltare musica.  Sono un'appassionato di film e di biografie d'artista.





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